Milan - Roma 0 - 0: A San Siro tante polemiche e poco calcio

Milan - Roma 0 - 0: A San Siro tante polemiche e poco calcio

Di Fabrizio Landolfi

Domenica sera è finita 0-0 allo stadio Meazza di Milano, la gara tra Milan e Roma valevole per la 37ma e penultima giornata di campionato. In campo si è visto ben poco spettacolo, in una partita resa nervosa dall’espulsione di Muntari, dalla sospensione momentanea per cori razzisti verso Balotelli, e nel finale dall’espulsione di Totti. La Roma, per quanto riguarda la classifica, è matematicamente fuori dall’Europa League, alla quale però potrà accedere vincendo la Coppa Italia. 

IL TABELLINO 

MILAN: Abbiati; Constant, Mexes, Zapata, De Sciglio; Muntari, Ambrosini, Flamini (80' Pazzini); Boateng (77' Nocerino), Balotelli, El Shaarawy (70' Robinho). 
A disp.: Amelia, Gabriel, Abate, Salamon, Yepes, Zaccardo, Cristante, Traoré, Niang, Pazzini. 
All.: Allegri 

ROMA: Lobont; Marquinhos, Burdisso, Castan, Dodò; Bradley, Perrotta (69' Pjanic); Lamela, Totti, Marquinho (72' Florenzi); Osvaldo (80' Destro). 
 A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Piris, Torosidis, Romagnoli, Taddei, Lucca, Tachtsidis, Lopez. 
All.: Andreazzoli 

Per commentare questo Milan-Roma, è giusto partire da una nota dolente extra-calcistica che si è registrata per l’ennesima volta: i buu razzisti ai danni di giocatori di colore da parte dei tifosi avversari. L’arbitro Rocchi ha sospeso il gioco per un minuto e mezzo, dopo che Balotelli era stato bersagliato ripetutamente da una parte del settore ospiti. Un fenomeno di inciviltà che va assolutamente condannato, al pari dei “romano bastardo” urlati dalla curva milanista, come ha fatto giustamente notare il dg della Roma Franco Baldini. Entrambi gli episodi, che si ripetono quasi ogni domenica in tutti gli stadi, con vittime differenti ma con la stessa logica discriminatoria, fanno male allo sport e alla civiltà. Eppure, gli insulti a Balotelli provocano l’indignazione di tutto il mondo del calcio, della stampa, della televisione e della politica, e portano alla sospensione temporanea di una partita, mentre sull’odio territoriale, che sia verso i romani, i napoletani o i milanesi, si sorvola con leggerezza, e sorvolano anche Galliani e Berlusconi. Passando a parlare di calcio, sulla partita di San Siro purtroppo c’è poco da dire. Una Roma ben poco produttiva ha avuto qualche occasione in più del Milan, ma non ha certo giocato con il piglio di chi vuole concludere al meglio la stagione, arrivando almeno al quinto posto. Ai giallorossi è stato negato un calcio di rigore solare, in occasione del fallo di Constant su Lamela, che poteva cambiare la partita, ma per il resto la squadra di Andreazzoli ha avuto i suoi demeriti, di fronte ad un Milan sottotono che ha combinato ancor meno. E’ stato positivo Marquinho in fase di spinta, mentre Osvaldo e lo stesso Lamela si sono visti pochissimo. Francesco Totti è calato nel secondo tempo, per poi rimediare un’espulsione proprio nel finale: il Capitano ha colpito l’amico ed ex compagno Mexes con una gomitata, dopo che il francese aveva commesso almeno due falli piuttosto duri su di lui. Ma la Roma aveva giocato più di mezza partita in superiorità numerica, per l’espulsione del milanista Muntari al 39’. Il ghanese ha avuto un comportamento folle, che ha sicuramente contribuito a rendere aspra la partita, quando ha protestato strattonando l’arbitro Rocchi e rimediando il rosso. Il motivo dell’arrabbiatura di Muntari è stata un’ammonizione comminata a Balotelli per un fallo su Castàn, dopo che l’attaccante rossonero aveva più volte segnalato all’arbitro i cori razzisti. In ogni modo, appaiono sacrosante sia l’ammonizione di Balotelli che l’espulsione di Muntari. Ma la superiorità numerica non ha giovato alla Roma, cosa che era già capitata in altre gare e che denota un’incapacità di questa squadra di approfittare delle situazioni favorevoli. Nel dopo-partita Andreazzoli si è addirittura detto dispiaciuto per l’espulsione di Muntari, che avrebbe rovinato la partita. Quell’episodio, a rigor di logica, è andato a sfavore della squadra che ha subìto l’espulsione, cioè il Milan, ma il tecnico della Roma avrebbe preferito giocare 11 contro 11, “perchè sarebbe stato un banco di prova migliore in vista del derby”. Con queste parole, praticamente Andreazzoli ci ha fatto capire che dal suo punto di vista ieri si è giocata un’amichevole, perchè lui e i suoi uomini non aspettano altro che la finale di Coppa Italia. Ecco come si spiegano questa ed altre prestazioni incolori della Roma. Eppure, Aurelio Andreazzoli è proprio l’allenatore che fino a due settimane fa diceva di sperare nella famosa “utopia Champions”. La finale derby sarà molto sentita dal pubblico ed enormemente importante per dare un senso a questa stagione sofferta, ma i giallorossi avevano la possibilità di salvare il salvabile già nel finale di campionato. Tale possibilità è stata gettata al vento, e per ora siamo fermi a questo.

Fabrizio Landolfi
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