Serie Bwin: Il punto su Livorno e Grosseto

Serie Bwin: Il punto su Livorno e Grosseto

Di Renato Cignoni

Viaggiano di pari passo le due toscane della costa, nei due impegni settimanali, anche se la destinazione finale sarà diversa: serie A per il Livorno, lega pro per il Grosseto. Due sconfitte nel turno infrasettimanale: Il Livorno scivola in casa con il Crotone (1-2) e registra la terza sconfitta nelle ultime quattro gare. Nicola - ancora privo di Fiorillo, Luci e Belingheri - ritrova Bernardini in difesa e conferma il 3-4-1-2, con Schiattarella sulla trequarti e pronto ad aiutare la coppia d'attacco Dionisi-Paulinho (Siligardi parte dalla panchina). Dall'altra parte Drago, senza 8 elementi, punta sul 4-3-3. Buon avvio degli ospiti, che sfiorano il vantaggio con Abruzzese al 3': il colpo di testa del centrale calabrese viene però alzato in corner da Mazzoni. Cinque minuti dopo il Livorno risponde con una punizione di Emerson dalla destra deviata in angolo da Caglioni. Poi inizia lo show di Paulinho, che prima colpisce il palo (destro al volo in area di rigore su assist di Duncan) e poi la traversa su punizione, ma al 27' si riscatta segnando il gol del vantaggio: il bomber brasiliano trova il tap-in vincente dopo una conclusione di Duncan respinta dal numero uno calabrese. Al 43' arriva però il pareggio di Gabionetta dagli undici metri su un rigore alquanto dubbio. Copione diverso nella ripresa, con il Livorno che non scende in campo con la giusta cattiveria agonistica. Al 56' il Crotone si rende pericoloso con una conclusione di Eramo, ribattuta dal corpo di Salviato. Che sei minuti più tardi risponde con un sinistro fuori misura. Ma al 64' i calabresi ribaltano il match: Ciano trova il tap-in dopo un colpo di testa di Eramo respinto da Mazzoni. La reazione amaranto produce soltanto un colpo di testa di Paulinho alto sopra la traversa e una conclusione debole di Bigazzi bloccata da Caglioni. Poi Ciano colpisce il palo, mentre Dionisi non riesce a firmare il pari dopo uno spunto sulla sinistra di Bigazzi. Cade in casa anche il Grosseto, il Vicenza espugna lo Zecchini, dopo una gara dominata in lungo e largo dai maremmani e condanna probabilmente i biancorossi alla retrocessione in Lega Pro visto che ormai sono ben dodici i punti che dividono il Grifone dalla zona playout a quattordici giornate dalla fine. Questo, nonostante che contro la formazione di Dal Canto i torelli hanno disputato una delle partite più belle dell’anno, in quanto ad intensità e convinzione. E sono fioccate palle-gol, almeno cinque, sventate dall’ex Nicolas Bremec con parate semplicemente prodigiose. Per non parlare di un rigore gettato al vento da Piovaccari. Un’altra serata sfortunata, insomma ed un ko, il terzo casalingo, assolutamente immeritato. Il Grosseto ha preso subito in mano le redini della gara: al 4' Mancino ruba palla e serve Piovaccari, che va al tiro murato dalla difesa. Al 5' è Bojinov, innescato da Malonga, che si presenta dalle parti di Lanni, ma il colpo di tacco finisce tra le braccia del portiere. All'8' Mandorlini prova con un missile dai trenta metri, ma Bremec toglie la palla da sotto la traversa. Il Grosseto preme. Al 15' un bel colpo di tacco di Soddimo lancia Donati, che viene chiuso bene. Al 16' debole risposta di Padalino a lato. Al 27' Piovaccari serve in profondità Gimenez, ma Bremec è bravo a respingere con il corpo. Al 31' la punizione di Mancino è indirizzata a Delvecchio, ma l'errore di Bremec in uscita sbilancia l'attaccante, che non riesce a prendere la palla. Al 34' brivido per il Grifone: Bojinov si libera di Iorio e rimette in mezzo per Malonga, che perde l'attimo e la difesa in qualche maniera salva. Al 39' la punizione di Mancino viene toccata impercettibilmente dalla difesa e finisce di poco fuori. Al 40' cross dalla destra di Donati per la testa di Piovaccari che schiaccia a terra senza fortuna. La ripresa inizia con la bordata di fischi della curva Nord all'indirizzo dell'ex Bremec. Al 2' il lancio di Mancino per Soddimo è troppo lungo. Al 7' Gimenez ha un bello spunto, ma Bremec devia a terra. Nell'azione successiva Delvecchio incorna un calcio d'angolo ma Bremec è miracoloso. Al 11' Piovaccari fallisce clamorosamente un calcio di rigore, mandando la palla di esterno destro nettamente a lato, concesso dall'arbitro Pinzani per un fallo di Camisa su Barba, che stava controllando una palla appena recuperata. La porta del Vicenza sembra stregata. Al 21' Bremec si oppone due volte da campione ai tentativi di Piovaccari e Mancino. Al 26' il Grosseto trova il vantaggio: cross morbido di Mancino per la testa, che non lascia scampo a Bremec. Al 30'' però il Vicenza trova il pareggio: Tiribocchi, entrato da 35’’, cade su un contatto con Som. Per Pinzani è rigore, che Bojinov trasforma, gelando lo Zecchini. Il Grosseto accusa il colpo e stenta a ritrovare il ritmo. Al 38' Bremec deve uscire su Coulibaly per evitare sorprese, ma ormai la squadra ha il morale sotto i tacchetti. Al 44' Bellazzini in un veloce contropiede rischia di punire il Grosseto, ma la palla scheggia la traversa. Al 46', però, il Vicenza trova il gol della vittoria. Bojinov prima si vede deviare la palla sulla linea da Barba, dopo aver dribblato anche Lanni, ma poi si riscatta raccogliendo di testa un suggerimento di Semioli, il più veloce a riprendere la palla respinta dalla difesa maremmana. È l’epilogo di una notte fredda e triste per il popolo del Grifone, che deve prendere atto che l’avventura in serie B è arrivata all’epilogo. A rendere ancora più nero il futuro del Grifone, le dichiarazioni del Presidentissimo Camilli, rilasciate il giorno dopo la gara: « A fine stagione lascio, sono a Grosseto da tredici anni e sinceramente mi sono stancato. In questi anni ho fatto miracoli, ma adesso basta, mi sono anche annoiato». «Non scappo - prosegue - continuerò a pagare regolarmente gli stipendi, a stare vicino ai ragazzi fino alla fine del campionato, chiedendo di giocare per la maglia, per onorare il campionato. Dobbiamo combattere con dignità, per mille motivi, perché esiste un’etica al di là del calcio». «Sono venuto qua - prosegue - che avevo cinquant’anni. Ne ho 63. Mi ricordo che appena arrivato in Maremma trovai 35 spettatori e tanti debiti. Lascio una società sana, che si è fatta conoscere in tutta Italia. Potevamo essere in serie A se non ci vendevano la gara con il Livorno. Da Grosseto ho avuto tante gioie, lo devo riconoscere, ma questa non è una città di calcio. In una gara importante come quella dell’altra sera contro il Vicenza c’erano appena 247 paganti». «È un’annata disgraziata, non ce ne va bene una, in tantissime occasioni siamo stati sfortunati. Contro il Vicenza potevamo vincere 3-4 a zero, invece abbiamo perso, anche se un pareggio non sarebbe servito. Se fossimo riusciti a prendere la metà dei punti lasciati per strada saremmo ancora in corsa per la salvezza. Mi vengono in mente Padova, Lanciano, Cesena, Vicenza all’andata, Spezia e si potrebbe continuare». «Ho sbagliato anch’io - aggiunge - ma se non mi fossi dovuto difendere dalle accuse infamanti del calcioscommesse, non sarei retrocesso. Questo è sicuro. Personalmente non avrei patteggiato, ma mi è stato consigliato di farlo. E ora vedete cosa succede? Molte squadre si vedono restituire i punti, perché le accuse sono state trasformate da illecito a slealtà. Cosa che non succede purtroppo a noi». «Per le 14 gare mancanti - conclude - chiedo di giocare a testa alta. La squadra ultimamente ha fatto bene e voglio che continui così». Di tutt'altro tenore le prestazioni nel canonico turno del sabato pomeriggio: Il Livorno espugna, per 2-1, il Picco di La Spezia, ritrova il sorriso e si avvicina alla capolista Sassuolo, battuta in casa clamorosamente in casa dal Grosseto (0-2) e ora leader con 7 punti di vantaggio sugli amaranto. Decisivo il rientro di Belingheri, autore di una fantastica doppietta e fondamentale nei meccanisimi della squadra di Nicola, che controlla poi la reazione dei padroni di casa Nicola punta sul 3-4-1-2 e recupera Belingheri, che torna sulla trequarti alle spalle della coppia Siligardi-Paulinho (panchina per Dionisi): in difesa Decarli preferito a Ceccherini, mentre Lambrughi vince il ballottaggio sull'out sinistro con Gemiti. Stesso modulo per Cagni, con Di Gennaro pronto ad aiutare il tandem Sansovini-Antenucci. Gli amaranto passano dopo 3 minuti grazie a Belingheri, che trova il tap-in vincente dopo una conclusione di Paulinho dal limite respinta da Iacobucci. I padroni di casa reagiscono e sfiorano il pari prima con Di Gennaro (tap-in fuori misura dopo il destro di Antenucci ribattuto da Mazzoni) e poi con Musacci (botta dal limite alta sopra la traversa). Al 14' Nicola perde per infortunio Siligardi (che rischia uno stop per una distorsione al ginocchio), sostituito da Dionisi, che un minuto dopo non riesce a correggere in rete una conclusione dalla distanza di Duncan. Livorno pericoloso al 21', quando Paulinho spara altissimo dal centro dell'area di rigore. Ma lo Spezia spaventa ancora gli amaranto: al 29' il tocco di Antenucci viene respinto da Mazzoni, 60 secondi dopo il sinistro di Di Gennaro da ottima posizione finisce a lato. Nel finale altre due occasioni create dai ragazzi di Cagni: al 44' il diagonale di Antenucci non trova la porta, mentre nel recupero Sansovini colpisce di testa sopra la traversa. In avvio di ripresa il Livorno trova il raddoppio ancora con Belingheri: straordinario lancio di Paulinho per il centrocampista amaranto, che scappa alle spalle di Benedetti, controlla la sfera col petto, entra in area di rigore e batte Iacobucci. Poi lo stesso Benedetti, dopo gli errori sui gol subiti, si riscatta dalle parti di Mazzoni: prima colpisce a lato di testa (58'), poi trova il 2-1 in mischia (62'). Ma il Livorno controlla senza problemi la reazione degli aquilotti, gestisce il vantaggio e ritrova i 3 punti. Miracolo al Braglia: il Grifone non solo gioca bene, confermando i progressi visti nello sfortunato turno precedente, tenendo testa alla corazzata Sassuolo ma la affonda. Ironia della sorte, la doppietta di Piovaccari (entrambi le reti nella ripresa) regala il primo successo esterno ai biancorossi e la prima sconfitta casalinga della capolista. Nulla cambia in classifica, Grosseto ancora malinconicamente ultimo , ma almeno l'onore è salvo. 

Renato Cignoni
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