Di Fabrizio Landolfi
Domenica pomeriggio, alle ore 15, la Roma sarà impegnata nella 24ma giornata di campionato a Genova, contro la Sampdoria allenata da Delio Rossi.
Zeman è stato esonerato la scorsa settimana dopo la sconfitta subìta per mano del Cagliari, al suo posto ora c’è Aurelio Andreazzoli, che proprio a Genova farà il suo esordio da allenatore della Roma. E’ un momento delicato per l’ambiente giallorosso, soprattutto per il pubblico, amareggiato per aver visto tramontare l’idea di Zemanlandia, accolta con tanto entusiasmo nella scorsa estate, ma ancor di più per la situazione della Roma, ottava in classifica, che purtroppo sta vivendo un’altra stagione al di sotto delle aspettative. Come sempre, vi sono tante correnti di pensiero che dividono tifosi, appassionati, opinionisti, giornalisti e tutto ciò che ruota attorno al mondo giallorosso. Molti hanno preso male l’esonero del boemo, ed accusano i giocatori di scarso impegno in campo e negli allenamenti. Altri ritengono Zeman inadeguato a guidare una squadra come la Roma. E’ piuttosto diffusa anche l’opinione secondo cui, al di là di allenatori e giocatori, è la società ad essere responsabile dei problemi che la squadra sta incontrando già dallo scorso anno. Ma c’è anche chi continua ad avere piena fiducia nella società, nei dirigenti e nel progetto che stanno cercando di mettere in pratica.
Ho già espresso la mia idea personale su tutto ciò, negli ultimi due articoli di questa rubrica; Zeman ha commesso degli errori in questi mesi in cui ha allenato la Roma, ha delle responsabilità, ma ne ha anche la dirigenza giallorossa, che tra l’altro si è affidata al tecnico boemo quando già conosceva il suo modo di intendere il calcio. Entrare di nuovo nello specifico sarebbe ripetitivo, inoltre è più importante guardare avanti che continuare a trattare questi argomenti, sebbene essi continueranno a tenere banco, negli accesi dibattiti tra tifosi, almeno fino a fine stagione.
Ora c’è un nuovo allenatore, al quale spetta il difficile compito di prendere per mano la squadra ed aiutarla a migliorare la posizione in classifica, della quale gli stessi giocatori sono responsabili, al di là di Zeman, delle formazioni, degli schemi, della società ecc. Aurelio Andreazzoli sicuramente conosce la Roma, l’ambiente e i giocatori come pochi altri, dato che ha lavorato a Trigoria dai tempi di Spalletti, di cui è stato un fedelissimo, per poi tornare quando venne chiamato Montella e restare sia con Luis Enrique che con Zeman. Andreazzoli a Trigoria ha sempre lavorato come collaboratore tecnico, quindi essere il primo allenatore, il cosiddetto Mister, è per lui un ruolo nuovo, almeno per quel che riguarda la serie A (nei campionati minori Andreazzoli ha già delle esperienze come primo allenatore). Ma va ricordato che gli stessi Montella e Stramaccioni, oggi alla guida di club importanti, sono stati chiamati ad allenare in serie A quando avevano guidato solo formazioni giovanili (della Roma, tra l’altro) e per periodi piuttosto brevi. Gli attuali tecnici di Fiorentina ed Inter hanno dimostrato buone competenze, malgrado la poca esperienza, quindi può far bene anche Andreazzoli. Quest’ultimo l’esperienza l’ha maturata più che altro “dietro le quinte”, ma pur sempre nella prima squadra della Roma.
La partita di Marassi sarà impegnativa e molto delicata: la Samp è un avversario che ha creato spesso problemi alla Roma, anche nella gara d’andata giocata all’Olimpico e terminata 1-1. Delio Rossi è un allenatore molto esperto dal punto di vista tattico, specializzato nell’imbrigliare a centrocampo le squadre avversarie, contro il quale i giallorossi hanno subìto diverse sconfitte. Stavolta bisogna vincere, mettendo in campo carattere, impegno, attenzione e freddezza. E’ difficile ipotizzare la formazione con cui la Roma affronterà la Samp, anche se quasi tutte le fonti ritengono che Andreazzoli voglia far passare i suoi al 4-2-3-1, quel modulo che ideò lui stesso assieme a Luciano Spalletti proprio a Trigoria. Saranno assenti Destro e Balzaretti, alle prese con problemi fisici, oltre allo squalificato Tachtsidis. Osvaldo e Castan erano in dubbio fino a ieri, ma sono stati convocati da Andreazzoli, quindi possono tranquillamente scendere in campo. In porta tornerà a giocare da titolare Maarten Stekelenburg, davanti ad una difesa a quattro con Piris, Marquinhos, Castan e Torosidis (il greco farà il suo esordio da titolare). A centrocampo, ci si aspetta di vedere uno tra Florenzi e Bradley in mezzo, accanto a Daniele De Rossi; sulla trequarti Andreazzoli potrebbe schierare una linea a tre con Marquinho, Pjanic e Lamela, alle spalle di Francesco Totti, unica punta vista l’assenza di Destro. Con questa ipotesi Osvaldo partirebbe dalla panchina, ma è anche possibile che il nuovo tecnico, che ha detto chiaramente di dare più importanza ai giocatori che non al modulo, voglia confermare lo schieramento 4-3-3. In tal caso, a centrocampo potrebbero esserci Pjanic, De Rossi e Florenzi in linea, con un tridente d’attacco formato da Capitan Totti, Osvaldo e Lamela. E’ molto difficile prevedere quale sarà, alla fine, la soluzione adottata da Andreazzoli.
Nelle file della Samp, Delio Rossi dovrà fare a meno degli infortunati Eder e Palombo. I blucerchiati dovrebbero giocare con Romero in porta, una difesa a tre formata da Gastaldello, Rossini e Costa, un folto centrocampo a 5 con De Silvestri ed Estigarribia sulle fasce, Poli, Krsticic ed Obiang in mezzo, e Soriano nel ruolo di seconda punta a supporto del centravanti Icardi.
Fabrizio Landolfi
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