Di Alesssandro Paparella
Il pareggio della Juventus 1-1 a Parma è di quelli che lasciano l'amaro in bocca, sia per come è maturato che per le conseguenze immediate.
A un quarto d'ora dalla fine una Juve sicuramente non bella, e in parte fortunata, conduceva 1-0 su un campo dove quest'anno in campionato non aveva vinto nessuno (salvo la stessa Juve, ma contro il Cagliari), prima di regalare l'1-1 ai padroni di casa, allo stesso modo in cui sette giorni prima erano stati regalati due gol alla Sampdoria. Il tutto in un momento in cui la Juve stava tenendo saldamente la partita in pugno, senza mai rischiare. L'errore individuale è stato di Vucinic, che ha tentato un velo improbabile, perdendo il pallone. La responsabilità se l'è assunta Conte, assumendosi la paternità della giocata negativa. La squadra, pur non brillante, ha comunque globalmente offerto una buona prova, in particolare il trio di centrocampo Pirlo-Vidal-Pogba. Meno bene l'attacco, Giovinco e Quagliarella hanno faticato a dialogare e sono stati poco pericolosi.
Il risultato è che le inseguitrici si fanno sotto. La Lazio, più fortunata che bella, nelle ultime due partite ha guadagnato cinque punti sulla Juve, e ora incalza a meno tre. Stesso distacco che senza la penalizzazione avrebbe il Napoli, attualmente ancora a meno cinque.
Il calendario ora prevede due partite in casa contro Udinese e Genoa, intervallate dalla semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. La Juve sarà subito chiamata a riprendere il cammino, anche perchè il rischio di bruciare quanto di buono fatto sino alla pausa natalizia è davvero grosso.
Alessandro Paparella
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