Bologna - Roma 3 - 3: Un pareggio che delude, squadra inaffidabile, Zeman in rotta con la società

Bologna - Roma 3 - 3: Un pareggio che delude, squadra inaffidabile, Zeman in rotta con la società

Di Fabrizio Landolfi

Domenica la Roma ha pareggiato 3-3 in trasferta contro il Bologna, nell’anticipo delle 12.30 della 22ma giornata. I giallorossi sono andati in vantaggio al 9’ grazie ad un gol di Florenzi, per poi subire il pari del Bologna, firmato da Gilardino, al 17’. Solo un minuto dopo Osvaldo ha riportato in vantaggio la Roma, ma i padroni di casa hanno pareggiato di nuovo i conti al 26’ con Gabbiadini, mentre al 54’ sono passati addirittura in vantaggio con la rete di Pasquato. Al 74’ Tachtsidis ha firmato il gol del definitivo 3-3. Di questa partita si potrebbero raccontare e commentare molte cose: novanta minuti pieni di “colpi di scena”, nei quali sono arrivate 6 reti, tanti capovolgimenti di fronte ed occasioni da gol. Ma ormai il fatto che le partite della Roma siano rocambolesche, imprevedibili e piene di gol, non stupisce più. I giallorossi creano tanto in avanti, a volte hanno sprecato clamorosamente, ma i dati ci dicono che riescono anche a concretizzare abbastanza. Questa squadra ha già segnato 44 reti in campionato (escludendo i 3 gol assegnati per la vittoria a tavolino col Cagliari), rispettando la tradizione delle formazioni di Zeman. Ma gli errori in fase difensiva continuano a penalizzare gli esiti delle gare; quasi sempre si tratta di errori attribuibili ai singoli, nel caso di ieri al portiere Goicoechea, colpevole su almeno 2 dei 3 gol subìti. Eppure, al di là dell’errore del singolo, la fragilità difensiva c’è. La partita di Bologna è lo specchio della stagione. La Roma è andata due volte in vantaggio, ma entrambe le volte è stata raggiunta dagli avversari, per poi finire addirittura sotto. Successivamente è riuscita a pareggiare, avrebbe avuto ancora il tempo per vincere ma non lo ha sfruttato al meglio, rischiando invece la sconfitta, che comunque è stata evitata anche grazie ai pali colpiti dal Bologna. In sintesi, la solita pazza Roma con la quale può succedere di tutto. Quando i giallorossi sono in vantaggio, anche di due reti, guai ad illudersi. Quando giocano bene, dominano la partita e creano tante azioni da gol, c’è sempre il rischio che gli avversari segnino alla prima opportunità, magari a causa di una distrazione difensiva. Tutto questo rende la Roma una squadra inaffidabile, dalla quale il pubblico non sa mai cosa aspettarsi. In queste ore, ad infiammare i discorsi tra tifosi romanisti non è tanto il calcio giocato, nè i commenti sui 90 minuti di Bologna, quanto più delle questioni esterne al campo. Zdenek Zeman non è più in sintonia con la dirigenza della Roma, ormai possiamo affermarlo con certezza. Il tecnico boemo lo ha fatto capire nella conferenza stampa pre-partita, durante la quale è apparso visibilmente teso. Partendo dalla vicenda dell’intervista in cui Stekelenburg ha detto di non capire perchè non gioca più da titolare, e perchè è stato acquistato un altro portiere, Zeman ha detto che la disciplina è la cosa più importante in una squadra di calcio, ed ha lamentato l’assenza di regole scritte all’interno della Roma, proprio in fatto di disciplina dei giocatori. L’allenatore ha quindi fatto intendere che nel suo gruppo c’è una mancanza di disciplina (altrimenti sarebbe inutile ricordare che essa è fondamentale) e che la società non è stata chiara su quali sono le regole da rispettare, almeno secondo lui. Può darsi che Zeman abbia ragione, ma oggettivamente non si capisce molto bene quali sono, queste regole che a suo avviso dovrebbero essere scritte. Nelle ultime settimane abbiamo visto il caso di Marquinho, escluso da una partita in cui la squadra poteva avere bisogno di lui, a scopo punitivo (il brasiliano nella gara precedente aveva protestato palesemente al momento della sostituzione). Ora a quanto pare verrà multato Stekelenburg per le dichiarazioni fatte nell’intervista, che nè la dirigenza nè l’allenatore hanno gradito. 



A giudicare dall’esterno, non sembrerebbe che la società sia stata troppo permissiva coi giocatori, dal punto di vista disciplinare. Prima di Bologna-Roma il direttore generale Baldini ha risposto alle parole del tecnico, dicendo che le regole scritte ci sono e che la società ha sempre tenuto molto alla disciplina. Poi Baldini ha provato a gettare acqua sul fuoco, spiegando che le parole di Zeman volevano essere solo un invito verso tutti a fare meglio, tuttavia è evidente che ci sia una divergenza tra allenatore e dirigenza. A questo punto è facilmente prevedibile che a fine stagione il tecnico boemo lascerà la Roma, nonostante abbia un altro anno di contratto. Secondo alcune voci, Zdenek Zeman sarebbe già adesso in procinto di essere esonerato, oppure di dimettersi. Addirittura, si fanno già dei nomi di allenatori che potrebbero prendere il suo posto subito e “traghettare” la squadra fino a fine campionato, come quello di Alberto Malesani. Francamente, risulta difficile credere a queste ipotesi: al momento, la cosa più probabile è che Zeman resti alla guida della Roma fino a fine stagione, ma non oltre. Nel frattempo la squadra giallorossa è finita all’ottavo posto in classifica, sorpassata anche dal Catania, dato che non vince da ben 5 giornate. Nelle ultime 4 partite, 2 sconfitte e 2 pareggi. 


L’allenatore ha delle responsabilità su alcuni risultati negativi, su alcuni difetti della squadra, ma anche la dirigenza a questo punto non può non avere colpe. Questa società è arrivata a Roma con credenziali importanti, tra mille buoni auspici e progetti ambiziosi, ma finora non ha portato la Roma da nessuna parte. E’ inutile continuare a ripetere che serve pazienza e che non si può volere tutto e subito, poichè nessuno ha mai preteso che i giallorossi vincessero lo Scudetto al primo anno del “nuovo corso”, nè al secondo. Ma in un campionato mediocre com’è diventato quello italiano, una squadra che ha delle ambizioni non può trovarsi all’ottavo posto della classifica. O almeno, se vi si trova bisogna ammettere che la stagione è fallimentare, più o meno come quella vissuta lo scorso anno. Se la società intende portare la Roma a competere ai massimi livelli, serve che prima di tutto si decida sul discorso-allenatore. Una volta capito a quale tecnico si vuole dare fiducia, che sia Zeman o un altro, bisogna mettergli a disposizione una rosa eccellente, facendo un mercato con poche scommesse e tante garanzie, investimenti di una certa portata non solo per gli acquisti, ma anche per gli ingaggi dei giocatori. Facendo diversamente, è molto difficile arrivare a vincere qualcosa, anche nel lungo periodo. 

Fabrizio Landolfi
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