Sette minuti bastano per sottomettere la Roma. Martedì contro lo Shakhtar gara decisiva

Sette minuti bastano per sottomettere la Roma. Martedì contro lo Shakhtar gara decisiva

Di Alessandro Paparella

La Juventus batte 4-1 la Roma, in maniera fin troppo facile, per certi versi ancor più dell'anno scorso quando il punteggio finale fu di 4-0. La gara si decide in sette minuti, tra l'11' e il 18' del primo tempo, dove Pirlo, Vidal e Matri scavano subito il solco. Pirlo, oggetto di tante critiche ingiuste in settimana, tira fuori dal cilindro una gara alla Pirlo e una punizione alla Pirlo per l'1-0. Vidal trasforma un rigore concesso giustamente per un fallo di mano di Castan, poi serve un assist d'oro a Matri, che finalmente rompe il suo digiuno dal gol e segna il 3-0. Tutto il resto è quasi noia, troppo forte la Juve per una Roma messa malissimo in campo e incapace di abbozzare una reazione convinta. La Juve colpisce due traverse e un palo, con Marchisio, Vucinic e De Ceglie, e sfiora il gol anche in altre tre-quattro occasioni, finendo poi per accontentarsi e gestire il risultato in vista della sfida contro lo Shakhtar di martedì. In tutto questo la Roma trova il gol dell'1-3 con un rigore trasformato da Osvaldo, ma rimane una goccia d'acqua dolce nel mare bianconero. L'ultima parola spetta infatti ai campioni d'Italia, che sull'asse Barzagli-Giovinco mettono a segno il definitivo 4-1. Se la grande vincitrice di sabato è stata la Juve, il grande sconfitto è sicuramente Zeman, avversario molto più a parole che sul campo, dove finora ha faticato a trasmettere le sue direttive alla squadra. La Juve dal canto suo trova una vittoria convincente, fa riposare due titolari (Lichtsteiner e Asamoah) e trova risposte positive da giocatori come Caceres e De Ceglie che finora avevano avuto poco spazio. Ora è il turno dello Shakhtar Donetsk in quello che sarà l'esordio casalingo in Champions League allo Juventus Stadium. Gara sicuramente molto difficile, dato che gli ucraini rappresentano un avversario duro, difficile da superare. Per la Juve si tratta di una partita decisiva, anche più di quella a Londra di due settimane fa. Vincere infatti vorrebbe dire mettersi dietro lo Shakhtar alla vigilia dei due match contro il Nordsjaelland, e soprattutto vincere uno scontro diretto pesante. Non vincere invece complicherebbe il girone, in quanto diventerebbe vitale conquistare due vittorie contro i danesi per poi giocarsi molto nelle ultime due partite, contro il Chelsea a Torino e in Ucraina contro lo Shakhtar. E il grande obiettivo della Juve probabilmente è quello di evitare assolutamente di presentarsi alla Dombass Arena il 5 Dicembre con la qualificazione ancora in bilico.

Alessandro Paparella
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