
Il quindicesimo pareggio, quello più amaro. La Juve inciampa a pochi minuti dalla fine contro il Lecce. Se vuole vincere lo scudetto non potrà commettere altri errori.
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on sabato 5 maggio 2012
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Il quindicesimo pareggio, quello più amaro. La Juve inciampa a pochi minuti dalla fine contro il Lecce. Se vuole vincere lo scudetto non potrà commettere altri errori.
Di Alessandro Paparella
Un errore clamoroso, quasi inspiegabile, di Buffon costa alla Juve due punti vitali nella corsa allo scudetto: il Lecce acciuffa l'1-1 a 5' dalla fine, e la striscia di otto vittorie consecutive della Juve lascia il posto al quindicesimo pareggio, probabilmente quello che lascia più amaro in bocca di tutti. La squadra di Conte infatti, pur non giocando la sua miglior partita stagionale, aveva dominato l'avversario, che di fatto ha effettuato il primo e unico tiro in porta nell'occasione del gol. A nulla è valso quindi il nono gol stagionale di Marchisio, che dopo pochi minuti aveva sbloccato la partita. La Juve questa volta non ha saputo però sferrare il colpo del k.o., fallito due volte con Vidal e una con Matri, subentrato a Quagliarella nel secondo tempo, e alla fine ha incassato la beffa. L'errore che non ti aspetti da parte di una leggenda come Gigi Buffon, autore sino a quel momento di una stagione impeccabile. Un errore che può costare tantissimo alla Juve: in termini di punti l'effetto negativo è stato immediato, con il Milan che battendo l'Atalanta si è riportato ad un solo punto di distanza, ma bisognerà vedere se e quanto la squadra lo accuserà dal punto di vista psicologico. In situazioni come queste infatti, il timore che possa subentrare la classica sindrome del "braccino" c'è, e su questo dovrà lavorare eventualmente Conte. Il tecnico quest'anno, comunque vada, ha fatto un lavoro egregio, cambiando quasi completamente la mentalità di una squadra che nelle stagioni precedenti sembrava quasi subire psicologicamente, prima ancora che tecnicamente, gli avversari. Contro il Cagliari a Trieste ci sarà la più classica delle prove di maturità. Una vittoria sarebbe preziosissima in termini sia di classifica che di morale, e manderebbe (sempre che il Milan riesca a battere l'Inter nel derby) la Juve a giocarsi lo scudetto nell'ultima partita, in casa contro l'Atalanta. Di fronte ci sarà un Cagliari aritmeticamente salvo, ma probabilmente caricato da un Cellino che ha alzato decisamente i toni con le sue dichiarazioni, e voglioso di sgambettare la capolista. Una cosa è certa, la Juve se vorrà vincere lo scudetto non potrà più sbagliare, da qui alla fine: difficile infatti che il Milan faccia altri regali di fine stagione.
Per ciò che riguarda la formazione, considerato l'infortunio di De Ceglie (salvo sorprese la sua stagione può dirsi conclusa) e il rientro di Pepe, è possibile il ritorno al 4-3-3. Davanti a un Buffon rivitalizzato dal calore della gente (un errore, anche se grave, non può far dimenticare undici anni di amore e di impegno verso una maglia e una tifoseria) dovrebbero giocare Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Confermatissimi Pirlo, Vidal e Marchisio a centrocampo, davanti dovrebbero agire Pepe e Vucinic sulle corsie esterne, mentre come punta centrale salgono le quotazioni di Marco Borriello, voglioso di gol anche per meritarsi la conferma per la prossima stagione.
Alessandro Paparella
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