Lo Swindon Town di Paolo Di Canio vola in League One

Lo Swindon Town di Paolo Di Canio vola in League One

Di Renato Cignoni


Aldershot Town 2 (Madjo '12, '57 Hylton)
SWINDON TOWN 1 (Caddis '53)

Swindon Town:Wes Foderingham;Paul Caddis (cap), Joe Devera (Flint '29), Alan McCormack, Callum Kennedy, Raffaele De Vita (Holmes '46), Oliver Risser (Ferry '64), Jonathan Smith, Luke Rooney, Paul Benson, Ronan Murray
Sostituti non utilizzati: Alan Connell, Jay McEveley

Aldershot Town:Jamie Young; Herd Ben, Darren Jones, Troy Brown, Anthony Straker, Adam Mekki (Molesy '86), Aaron Morris, Pietro Vincenti, Danny Hylton (Roberts '89); Wilko Risser (Connolly '80), Guy Madjo
Sostituti non utilizzati: Jordan Clement , Douglas Bergvist

Arbitro: Sig. M Haywood

Spettatori: 3562 (1263 da Swindon)

GILLINGHAM 3 (Kedwell '25, Whelpdale '51, '90 +4)
SWINDON TOWN 1 (McCormack '81)

Swindon Town:Phil Smith, Paul Caddis (cap), Aden Flint, Alan McCormack, Jay McEveley, Matt Ritchie, Simon Ferry, John Bostock, Oliver Risser (J Smith '52), Lee Holmes (Gabilondo '72), Alan Connell ( Murray '36)
Sostituti: Mark Scott , Nathan Thompson

Gillingham:Paolo Gazzaniga, Pesce Matt, Andy Frampton (cap), Connor Essam, Joe Martin, Chris Whelpdale, Lewis Montrose, Charlie Lee (Spiller '71), Danny Jackman, Danny Kedwell, Jo Kuffour (Vine '72)
Sostituti: Simon King, Curtis Weston, Dennis Oli

Arbitro: Sig. S Rushton

Spettatori: 6.390 (1.245 da Swindon)


Lo Swindon Town arriva al traguardo della promozione in league one alla Dorando Pietri nelle Olimpiadi di Londra del 1908: due sconfitte consecutive che però, grazie ai passi falsi del Crawley e del Torquay, consentono ai ragazzi di Paolo Di Canio di festeggiare, con due giornate di anticipo, il ritorno, dopo appena un anno, nella categoria superiore. La prima sconfitta settimanale con l'Aldershot aveva lasciato pesanti strascici polemici con l'allenatore italiano che aveva accusato apertamente i giocatori di scarsa professionalità per un festino alcolico avvenuto nell'immediata vigilia della gara. Episodio ancora più grave se si pensa che è avvenuto approfittando dell'assenza di Di Canio, volato in Italia per il funerale della madre. Chiaramente offeso da tale comportamento, giusto ricordare che il mister era volato appena terminata la gara del sabato precedente ed era tornato alla vigilia della sfida con l'Aldershot per non lasciare soli i ragazzi, Di Canio ha fatto intendere che per alcuni l'avventura in biancorosso poteva considerarsi al capolinea. Le successive scuse dei giocatori, non da parte di tutti però, non hanno impedito l'attesa rivoluzione nella formazione che questo pomeriggio ha giocato contro il Gillingham: Foderingham, Devera, Kennedy, De Vita, Smith, Rooney, Benson e Murray (alcuni per infortuni e squalifiche è bene precisare) hanno svestito la maglia dei Robins e molti di loro si saranno chiesti se avranno altre occasioni di vestirla. La rivoluzione non ha portato bene ed il Gillingham, la cui dirigenza aveva tentato di far giocare la gara a porte chiuse in memoria di vecchi precedenti in cui la tifoseria dello Swindon aveva creato problemi, ha avuto vita facile di una formazione biancorossa che pare ormai mentalmente svuotata. Tre palloni alle spalle del rientrante e malcapitato Phil Smith parevano presagire un'altra settimana di sofferenza ma i risultati dagli altri campi hanno permesso, al fischio finale, di festeggiare la promozione insieme ai 1.245 tifosi arrivati da Swindon. Adesso per blindare primo posto e vittoria del campionato basta vincere in casa con il Port Vale, per lo Swindon di due settimane fa il problema non si sarebbe posto ma adesso il boccheggiante Swindon Dorando crea qualche apprensione e fa temere la beffa in dirittura d'arrivo. Comunque vada a finire per Paolo Di Canio il primo anno da allenatore è stato una favola: dopo un inizio terrificante ha saputo raddrizzare il vascello inanellando prestazioni sempre più convincenti sia in campionato sia in F.A. Cup e nella Johmstone's Paint Trophy in cui è giunto alla finale. Ha vinto al primo colpo, con la squadra più giovane del campionato, facendo tesoro degli iniziali errori e diventando subito l'idolo della tifoseria locale che l'ha sempre difeso ed osannato, anche quando i risultati non arrivavano, e si è strinta a lui quando ha dovuto affrontare, a distanza di pochi mesi, la perdita di entrambi i genitori. Un plauso anche alla dirigenza che si è ben guardata dall'esonerarlo ed ora passa alla cassa a riscuotere, quanto è lontano il calcio italiano! «Spero che questo sia l'inizio di una carriera vincente per me e per il club. Dobbiamo continuare così perchè io ho un ottimo rapporto con i tifosi e con la società», ha detto il tecnico italiano. «Ciò che abbiamo fatto è un qualcosa di speciale. Avevo promesso la promozione ai miei tifosi ad inizio stagione e sono felice di aver mantenuto la parola», ha proseguito Di Canio. «Ora discuterò con la dirigenza per pianificare il futuro. Il prossimo anno sarà ancora più dura, questo lo sappiamo ma perchè non provare a conquistare un'altra promozione?». Il Leone vuole ruggire ancora.

Renato Cignoni  

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