Juve: Dopo Palermo viene il difficile. La Lazio è la prova del nove.

Juve: Dopo Palermo viene il difficile. La Lazio è la prova del nove.

Di Alessandro Paparella

Nel pomeriggio di fuoco della vigilia di Pasqua la Juve torna padrona del proprio destino, dopo la netta vittoria per 2-0 a Palermo e il clamoroso crollo del Milan a San Siro contro la Fiorentina. Con sette partite ancora da giocare, l'occasione inizia a diventare importante, e l'obiettivo del titolo nazionale a questo punto non è certo un'utopia. La Juve è in un grande stato di forma, gioca bene, segna, subisce pochi gol, diverte, non fa giocare gli avversari. Un Palermo rimaneggiato, specie in difesa, è stato sconfitto in maniera perentoria, dall'inizio alla fine è stato un dominio bianconero, anche se nel primo tempo qualche occasione di troppo fallita aveva destato preoccupazioni. Nella ripresa però la testata di Bonucci scaccia i fantasmi e mette la partita in discesa. Nelle ultime uscite importante è stato il salto di qualità di Bonucci, il migliore in campo sabato, che si sta imponendo su buonissimi livelli, accanto alle certezze Barzagli e Chiellini. Fondamentale anche il poter contare sui gol di Quagliarella per il rush finale: il secondo centro consecutivo del bomber da Castellammare di Stabia ha infatti chiuso la partita sullo 0-2 con un bel gol di sinistro su assist di Matri, entrato nel secondo tempo al posto di Vucinic, positivo finchè è rimasto in campo. Il Palermo non è stato praticamente mai pericoloso, se non con fiammate sporadiche dell'ex Miccoli, disinnescate però senza problemi dalla retroguardia bianconera, a tre per l'occasione. Conte sta dimostrando di avere pieno controllo della situazione. Sta alternando infatti diversi giocatori (e anche due moduli), si è ad esempio rivisto Estigarribia, malgrado De Ceglie sia stato ultimamente tra i più positivi, senza che i risultati cambino, e giocatori come Del Piero (solito spezzone di qualità per lui) e Quagliarella rappresentano preziosi assi nella manica per il tecnico salentino. Ora però viene il difficile: sarebbe infatti un errore fatale pensare di avercela fatta ora, e le sette gare che restano devono rappresentare altrettante finali, con un unico risultato a disposizione. Vietato abbassare la guardia, anche perchè il Milan, malgrado sia in evidente calo di forma, rappresenta un avversario di altissimo livello. Nell'anticipo di Verona contro un Chievo al quale la Juve ha lasciato quattro punti infatti, i rossoneri, pur giocando male, hanno ottenuto tre punti pesanti grazie al gol di Muntari, e la Juve per tornare in testa dovrà battere una Lazio rimaneggiata ma anch'essa vogliosa di punti per il terzo posto. Se Conte sembra orientato a schierare un 4-3-3 con Vucinic Pepe e Matri (o Quagliarella) davanti, anche perchè dietro Bonucci è in dubbio per un'influenza, le assenze potrebbero indurre Reja a presentarsi con la difesa a tre, e Rocchi unica punta, supportato da Mauri. Nonostante le assenze la Lazio, che pur battuta spesso dalla Juve ultimamente è sempre stata un avversario difficile, non sarà da sottovalutare, e ci vorrà la miglior Juve possibile per riprendere la testa della classifica, in quella che sarà la più classica delle prove del nove.

Alessandro Paparella

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