Eterno Del Piero: La magia del Capitano piega la Lazio e mantiene in vetta la Juventus

Eterno Del Piero: La magia del Capitano piega la Lazio e mantiene in vetta la Juventus

Di Alessandro Paparella

Le parole di esaltazione per uno dei giocatori più forti della storia del calcio italiano sono finite da un pezzo eppure Alessandro Del Piero, spesso e volentieri, ci offre occasioni per spenderne altre. La vittoria di ieri sera della Juventus contro la Lazio per 2-1 porta l'indelebile firma del suo numero dieci, che a una manciata di minuti dalla fine con una magistrale punizione fa impazzire lo Juventus Stadium e regala alla sua squadra tre punti pesantissimi in ottica scudetto. Ricacciato quindi dietro il Milan, che con tanto cuore era andato martedì ad espugnare il campo del Chievo. La magia di Del Piero ha risolto una partita che per la Juve era cominciata bene, ma si era terribilmente complicata. La Lazio infatti, priva di cinque titolari e con Hernanes lasciato in panchina da Reja, si è presentata a Torino con un 4-4-1-1 molto abbottonato e, sin dall'inizio, ha subito la forza d'urto della formazione bianconera, che Conte ha disposto in campo con uno spregiudicato 4-3-3. Molto ispirato Pirlo, il vero faro del gioco bianconero, mentre davanti Quagliarella, vicino al gol già dopo 5' con una conclusione al volo terminata fuori di poco, sembra essere quello più ispirato nel tridente composto anche da Pepe e Vucinic. La Juve, con il passare dei minuti, prende il controllo delle operazioni a centrocampo, dove il trio Pirlo-Marchisio-Vidal la fa decisamente da padrone. Il cileno al 27' da un pallone d'oro a Pepe, che da ottima posizione si vede però parare il tiro da Marchetti. Poco dopo però il numero 7 bianconero si farà ampiamente perdonare. Assist al bacio di Pirlo, che lo mette solo davanti a Marchetti: questa volta Pepe è freddissimo, e con una bella girata di destro segna il gol dell'1-0. Terzo gol consecutivo di Pepe alla Lazio, dopo i due che hanno permesso alla Juve di espugnare l'Olimpico a maggio e novembre 2011. Gli uomini di Conte però non si accontentano e, da qui all'intervallo, sfioreranno a più riprese il raddoppio, con Marchetti che sarà costretto agli straordinari per dire di no ai tentativi di Vidal e Quagliarella, mentre Diakitè devia in angolo un tiro a botta sicura di Vucinic. Il calcio però, si sa, è strano, e all'ultimo minuto del primo tempo il gol lo trova la Lazio, con un bel colpo di testa di Mauri che, su cross dalla destra di Scaloni, sfrutta l'incertezza dei centrali di difesa della Juve e batte Buffon. Dopo i gol decisivi nel derby e contro il Napoli, altra rete pesante per il capitano biancoceleste, ultimamente il vero uomo in più della Lazio. Nella ripresa il copione della partita non cambia, la Juve attacca e la Lazio si difende, cercando la ripartenza in contropiede. I padroni di casa però iniziano ad accusare un po' la stanchezza per lo sforzo compiuto nei primi 45' e quindi, malgrado la mole di gioco, le occasioni latitano, se si esclude un diagonale di sinistro di Vucinic terminato di poco fuori. Conte allora, intelligentemente, decide di scuotere la squadra con i cambi, e manda in campo Matri al posto di Pepe, e Del Piero (gara numero 700 in bianconero) al posto di Vucinic, mentre Reja inserisce Hernanes per Mauri e Kozak per Rocchi. La qualità di Del Piero costituisce sin da subito un fattore, con il capitano bianconero che prima scalda le mani di Marchetti con una conclusione da fuori, poi da un pallone d'oro a Lichtsteiner, che non riesce a servire Chiellini a centro area. Al minuto 82 poi l'apoteosi. Punizione per la Juve ai trenta metri per un tocco di mano di Ledesma: va Del Piero, che sfrutta il passo di Marchetti verso l'altro palo per batterlo alla sua destra. 2-1 Juve, e partita in ghiaccio. La Lazio infatti non sarà capace di rendersi pericolosa da lì in poi, e la Juve, pur soffrendo tantissimo, conquista la vittoria. Da segnalare nel finale le espulsioni di Reja per proteste e di Kozak per doppia ammonizione. Nel complesso comunque positiva la direzione dell'arbitro Damato e dei suoi assistenti. La Juve quindi vola sulle ali di Del Piero, quinta vittoria consecutiva e primato in classifica conservato. Domenica ci sarà il testa-coda di Cesena, ma al Manuzzi sarà vietato abbassare la guardia: la strada per lo scudetto infatti passerà anche dalla Via Emilia. Per la Lazio, tutto sommato, il bicchiere potrebbe anche essere mezzo pieno. Più di così effettivamente a Torino non si poteva fare, e le sconfitte di Napoli e Udinese le permettono di mantenere invariato il vantaggio sulla quarta in classifica, anche se ha perso tre punti nei confronti della Roma, vittoriosa proprio sull'Udinese, che torna a meno quattro dall'ambitissimo terzo posto.

Alessandro Paparella

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