Juve: Altro pareggio, il Milan è a +2, Lazio a -4

Juve: Altro pareggio, il Milan è a +2, Lazio a -4

Di Alessandro Paparella

Quinto pareggio nelle ultime sei sfide per la Juve a Bologna, il che vuol dire otto punti nelle ultime sei, una media sicuramente non da scudetto e forse neanche da terzo posto. Se il Milan infatti ora è padrone del suo destino, dietro un minimo di preoccupazione la desta la Lazio, a quattro punti dalla Juve, Juve attesa nelle prossime partite da due trasferte insidiose (Genoa e Fiorentina) e da due big match in casa (Inter e Napoli), oltre che dal ritorno di Coppa Italia contro il Milan. Insomma se è vero che, parole di Conte, "nessuno ha gioito contro la Juve", è anche vero che tredici pareggi sono tanti, e per insidiare il Milan è necessario riniziare subito a vincere. A Bologna il primo tempo è stato letteralmente regalato ai padroni di casa, che hanno sbloccato il risultato alla prima e unica occasione buona per farlo, con Di Vaio, ben servito da Ramirez. Lo schieramento di Pioli, che prevede due mediani di rottura davanti alla difesa, Perez e Mudingayi, scoraggiava la Juve a cercare la sortita per vie centrali, suggerendole una maggiore intraprendenza sulle fasce. Ne Pepe ne soprattutto Vucinic però nel primo tempo sono stati brillanti, con Borriello lasciato solo a duellare con i centrali rossoblu. Nella ripresa c'è la scossa portata dal pareggio di Vucinic, che se non altro si sblocca, la sua partita comunque non è nel complesso sufficiente, ma la squadra non riesce ad approfittarne, fallendo l'appuntamento con il raddoppio con Marchisio e Borriello. Piuttosto tardivi anche i cambi, Giaccherini e Quagliarella hanno avuto pochi minuti a disposizione, fa notizia l'esclusione di Matri, e forse anche Elia avrebbe meritato un'opportunità. La parola fine alle speranze di vittoria la mette l'espulsione di Bonucci, che stende Ramirez, cosa che già aveva fatto nel primo tempo, e va sotto la doccia, con Alessio (che frattanto faceva le veci di Conte, espulso per proteste) che richiamava Pepe per Padoin. Insomma si può parlare di altri due punti persi. Domenica c'è il Genoa, squadra che non sta attraversando un gran momento, ma è sempre un avversario rognoso, specialmente a Marassi, dove sotto la gestione Marino già sono cadute Napoli, Lazio e Udinese. Per la Juve sarà piena emergenza in difesa, dove l'unica soluzione sembra essere quella che porta a Vidal centrale di difesa (ruolo che comunque il cileno svolge alle volte con la nazionale) al fianco di Caceres, con Lichtsteiner e De Ceglie sugli esterni, a meno che non si scelga di schierare il primavera Prince Gouano, mantenendo Vidal a centrocampo. La coperta domenica sarà corta, compito di Conte sarà quello di scegliere dove allungarla e dove accorciarla. Se la Juve piange il Geona di certo non ride, anche i rossoblu hanno diverse assenze in difesa, dove dovrebbe giocare Kaladze in coppia con Carvalho; Moretti e Jankovic sono da valutare, mentre in attacco salvo soprese Gilardino riprenderà il suo posto a fianco di Palacio.

Alessandro Paparella

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