Palermo – Napoli 1-3: la Mazzarri band riprende la marcia

Palermo – Napoli 1-3: la Mazzarri band riprende la marcia

Di Paolo Esposito

PALERMO – Un tabù che durava dal 1969 si è sfatato domenica sera. Il Napoli ha vinto a Palermo. Lo ha fatto in modo autorevole e determinato, passando in vantaggio in un primo tempo avvincente e chiudendo i conti quando gli avversari non avevano più nulla da chiedere alla gara.

CRONACA – Primo tempo vivace, ben giocato da una parte e dall’altra. Tante occasioni da gol su entrambi i fronti condiscono con sapori piccanti la fredda serata siciliana. Budan, Vasquez e Miccoli mettono paura a De Sanctis, Cavani si presenta svariate volte in buona posizione per battere a rete. Il Napoli passa con Pandev, che parte a rimorchio su un contropiede di Gargano e sfrutta il passaggio basso dell’uruguaiano, aggira il suo marcatore stoppando palla e infila Benussi alla sua sinistra. Sul finire di tempo al Palermo viene giustamente annullato per fuorigioco un gol di testa di Migliaccio, che si era liberato bene su un cross direttamente da calcio di punizione. Nella ripresa il Napoli dilaga prima con Cavani, autore di un destro a giro da venticinque metri che si spegne all’incrocio dei pali della porta rosanero, poi con Hamsik, che riceve un passaggio “no look” da Inler in area e supera in dribbling Benussi, infilando da posizione quasi impossibile. Sul finire accorcia Miccoli, anche lui autore di un gol fantastico, un pallonetto di testa, che però serve a poco. Il Napoli mette così in cascina un bottino fondamentale, che consente di tenere il passo dell’Udinese, sopra di otto punti, che occupa l’ultimo posto utile per la Champions, e di guadagnare tre punti sulla Lazio, sconfitta sabato a Siena.

GIU’ LE MANI DA DE SANCTIS – Nessuno tocchi Morgan De Sanctis. In questi giorni è stato diffuso in Rete un video che inquadrava il portiere azzurro reagire con una faccia quasi contrariata al quarto gol, opera di Cavani, nella partita giocata contro il Lecce ad inizio dicembre. Va premesso che lo stesso portiere azzurro ha spiegato tale reazione, frutto di una sorta di liberazione, viste alcuni precedenti partite dominate in lungo e in largo (Lazio e Juve su tutte), poi non vinte. Ma il punto è un altro. Questo è un periodo brutto per il calcio italiano. Un periodo in cui riesplode lo scandalo delle scommesse mentre non riescono ancora a raffreddare i bollenti spiriti le parti coinvolte nel mega-processo scaturito dall’operazione “Offside”, volgarmente nota come Calciopoli. Di questi tempi, un simbolo di sportività e di attaccamento alla causa della sua squadra come Cristiano Doni viene intercettato mentre cerca di manipolare alcune partite decisive per il campionato e i sistemi informatici dai quali sono partite le relative comunicazioni. Tutto ciò, è bene sottolinearlo, non è partito da un video in rete, ma da un’indagine della Magistratura. Di contro, è molto difficile, oltre che pericoloso, intentare processi alle intenzioni, soprattutto con mezzi “di fortuna”.

ORA LA COPPA – Tornando a volgere lo sguardo a vicende calcistiche, gli azzurri si ritroveranno a Castelvolturno per preparare la sfida di giovedì contro il Cesena, valida per gli ottavi di Coppa Italia. Scalpita Edu Vargas, presentato oggi con una conferenza stampa e già determinato ad esordire proprio contro i romagnoli. A chi gli ha chiesto quale caratteristica avesse in comune con l’ex Udinese Sanchez, Turboman ha risposto che non c’è niente in comune tra loro. Una cosa ci ha tenuto a sottolineare il giovane talento cileno: “Sono venuto a Napoli per vincere tutto“.

Paolo Esposito

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