Juve, gioco e carattere, Atalanta a tappeto
Di Alessandro Paparella
La Juventus chiude il girone d'andata del campionato in testa alla classifica con 41 punti, ben dieci in più dell'anno scorso, dove fino a Natale le cose non erano andate poi neanche così male. A metà stagione è giusto iniziare a fare un primo bilancio. La Juve è prima meritatamente; nessuno è riuscita a batterla, ha la miglior difesa del campionato, esprime un gioco tra i più gradevoli, e porta tanti giocatori al gol, pur non avendo avuto finora un bomber implacabile (il capocannoniere è Matri con sette reti). In più c'è tanto entusiasmo e voglia di continuare a stare ai vertici, dopo due annate avare di soddisfazioni. Tanti meriti vanno a Conte, che è stato in grado in pochissimo tempo di far assimilare alla squadra il suo credo calcistico, anche correggendo in corsa il modulo, passando da uno spregiudicato 4-4-2 ( o 4-2-4 che dir si voglia) ad un più equilibrato 4-3-3, che inoltre esalta al massimo le caratteristiche di alcuni giocatori, soprattutto a centrocampo. A Bergamo il girone d'andata si è chiuso con una grande prestazione di squadra. L'Atalanta di Colantuono, che pur senza mai vincere aveva messo in difficoltà tutte le squadre più quotate, eccezion fatta per la Lazio, è stata di fatto chiusa all'angolo sin dalle prime battute. Nel primo tempo è mancato sia il cinismo (vedi le occasioni fallite da Matri e Pepe) sia la fortuna (palo di Barzagli e traversa di Vidal), ma l'Atalanta salvo un tiro di Denis non è stata praticamente mai pericolosa. Nel secondo tempo la Juve non è calata fisicamente come era successo con il Cagliari, anche per la freschezza portata dai nuovi innesti: Giaccherini e Marrone non hanno fatto rimpiangere Marchisio e Pepe, ieri tra i meno brillanti, e in più ha iniziato a pesare la qualità di Pirlo e quella di Vucinic. L'assist dell'ex milanista per il gol di Lichtsteiner vale da solo il prezzo del biglietto, mentre il montenegrino sta crescendo di condizione e potrebbe diventare un fattore determinante nella corsa al primato. Una parola va spesa su Lichtsteiner: il terzino svizzero sta risultando determinante in un ruolo che dall'addio di Zambrotta aveva visto susseguirsi giocatori come l'attempato Birindelli, l'impacciato Grygera e l'impresentabile Motta. Non sarà Maicon, ma il rendimento è alto, sicuro e costante, acquisto azzeccatissimo. Dopo che vengono fallite altre occasioni per chiudere la partita (le più importanti capitate ad un Matri poco cinico ma importante per il gioco della squadra) la gara la sigilla definitivamente un grandissimo gol al volo di Giaccherini. L'ex Cesena ringrazia un assist al bacio del positivo Marrone e mette dentro il 2-0, oltre al suo primo gol in campionato con la Juve. Il prodotto del vivaio bianconero, già positivo due settimane fa nello spezzone giocato al posto di Pirlo a Lecce, ha tutte le caratteristiche del giocatore vero, e può giocare sia davanti alla difesa che da mezzala, avendo sia un'ottima struttura fisica che un piede educato.
La difesa inoltre tiene bene, con un Chiellini straripante da centrale difensivo, e con le prestazioni ordinate del resto del reparto. La Juve quindi vince 2-0 su un campo molto difficile e per ora rimane davanti a tutti. Ora il difficile sarà confermarsi e se possibile migliorare ancora, condizione quest'ultima imprescindibile se si vuole essere primi anche a maggio, quando conta davvero.
Alessandro Paparella
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