Reti inVIOLAte al Franchi, recriminazioni incluse

Reti inVIOLAte al Franchi, recriminazioni incluse

Di Davide Biscaro

Spesso, quando non riesci a vincere una gara che hai comunque dominato, cercare un colpevole all’interno dello spogliatoio diventa inutile e anzi, altamente sconsigliato. Ieri sera al Franchi ai rossoneri non ne è andata bene una: offsides inesistenti, gol annullati ma regolarissimi, trattenute vistose non sanzionate. I due colpi di mano in area, fortuiti perlopiù, passano quasi inosservati dentro questo festival dell’errore. Sarà opportuno prenotare una visita oculistica al guardalinee Di Fiori, assistente di Mazzoleni, onde evitare nuove e gravi dèbacles. Un vero peccato per il Milan, che è così costretto a interrompere un filotto di vittorie che durava da cinque partite. Certo è, però, che là davanti c’è stata davvero troppa leziosità. Non si può arrivare al limite dell’area di rigore e pretendere di entrarvi a suon di finezze e colpi di tacco. Molto più spesso, si rivelano utili le “maniere forti”, le sportellate con i difensori, e a ben vedere, visto il marcantonio che indossa il numero 11, sarebbe andata decisamente meglio.

Primo tempo noioso e sonnolento, i rossoneri tengono palla e manovrano con troppa calma, senza mai pigiare il piede sull’acceleratore. I viola, con la prima in panchina per Delio Rossi, dal canto loro, se ne stanno sulla difensiva, ordinati e compatti, e guai ad uscire dalla propria metà campo. E infatti, a forza di possesso della sfera, gli ospiti rompono gli equilibri. Anzi no! Il gol di Seedorf, ben servito da Ibrahimovic, regolare come pochi, viene annullato per un misterioso fuorigioco dell’olandese che l’assistente sbandiera senza ombra di dubbio. Un errore può capitare, sono uomini mica robot, per carità, ma se esattamente due minuti dopo lo stesso guardalinee non vede un calcio d’angolo evidente (è Pasqual l’ultimo a toccare e non certo Robinho) a nemmeno un metro e mezzo da lui, allora si capisce quale potrà essere l’andazzo della serata. Di male in peggio, una terna arbitrale che nemmeno in terza categoria sarebbe valutata idonea. Ma proseguiamo: su un pallone lungo da centrocampo Ibra tenta di stoppare, ma è anticipato in area dalla mano tesa come un giavellotto di Behrami, non certo volontario, dato che lo svizzero è di spalle, ma a norma di regolamento sarebbe penalty, poiché il braccio è staccato dal resto del corpo. Gli ospiti però non fanno troppe sceneggiate e continuano a giostrare la manovra senza però mai affondare in maniera decisa. Per apprezzare un’altra ottima occasione occorre attenere il minuto 30, quando su cross di Seedorf, Aquilani manda di poco alto sulla traversa con una bella incornata. Nel finale la Fiorentina esce dal guscio e prova a impensierire Abbiati con un tiro di Gilardino: palla alta, e fine primo tempo. Poteva essere (almeno) 1-0, il tabellino invece recita ancora 0-0.

Nella ripresa il Milan rientra in campo deciso a prendersi quello che non è riuscito ad aggiudicarsi nel primo tempo, ovvero il vantaggio. Ci prova subito Nocerino con un bel tiro finito fuori di pochissimo sugli sviluppi di un corner. La partita cala però di intensità e Rossi capisce che il momento è buono per provare a far uscire la squadra dalla propria metà campo. L’inserimento di Kharja favorisce la creazione di trame più interessanti lì in mezzo, e i viola alla fine tentano la sortita in maniera molto più convinta. Molto pericoloso Pasqual, prima con un cross dalla destra, poi con una rasoiata da fuori area che lambisce il palo alla sinistra di Abbiati. Allegri getta nella mischia anche il rientrante Pato, ed è proprio quest’ultimo ad andare davvero vicinissimo al gol. Al 31’ si smarca bene e, appena dentro l’area di rigore, fa partire un rasoterra preciso che colpisce il palo più lontano, ma prodigioso è in questo caso il tocco di Boruc, che con la mano aperta devia la traiettoria del tiro di quel tanto che basta. Sulla ribattuta di Emanuelson poi, il portiere polacco compie un autentico miracolo, salvando con il corpo il tap-in dell’olandese, a dire la verità centrale, ma comunque non certo agevole da intercettare. Il finale è convulso, Pato si lamenta giustamente di una stupida trattenuta in area subita da Nastasic, ma non c’è verso, oggi l’arbitro non fischia nulla, se non la fine delle ostilità dopo il recupero. Sfortuna e polemiche, dunque, per il Milan. E nel dopopartita c’è chi (leggi: Delio Rossi) sostiene che la terna non abbia influito sul risultato finale. Ah, bei tempi andati, in cui almeno esisteva l’obiettività e la tanto decantata onestà intellettuale. Merce rara al giorno d’oggi…

Pagelle non esaltanti, conseguenza anche del fatto che comunque la prestazione non è stata delle migliori, almeno a livello offensivo

Abbiati: 6 Non compie interventi particolarmente ostici, serata tranquilla

Abate: 6,5 Corre e si danna l’anima, mettendo in area dei buoni palloni, ma non è proprio serata per l’attacco, fin qui atomico, del Milan

Nesta: 6 Prestazione normale, senza sbavature

Thiago Silva: 7 (il migliore) Non sbaglia proprio nulla, e anzi imposta anche qualche azione interessante. Dalle sue parti non si passa stasera

Antonini: 6 Spinge meno del collega di destra, ma non fa nemmeno erroracci

Aquilani: 5,5 Meglio nel primo tempo che nella ripresa, tutto sommato una prestazione incolore del centrocampista azzurro. Peccato per il gol sbagliato nella prima frazione

Ambrosini: 6 Cuore e grinta di capitano. La sua presenza si fa sentire, anche se a volte può passare inosservato

Nocerino: 6 solito corridore infaticabile, stavolta sfortunato al tiro, ma segnare non è proprio il suo pane quotidiano

Seedorf: 6 Lampi di classe, certo, ma ad intermittenza. L’età lo aiuta nell’esperienza ma lo penalizza nella vivacità, mai stata una sua dote a dire il vero. Peccato per il gol, che era validissimo, e sarebbe valso certamente qualcosina in più in termini di voto (dal 73’ Emanuelson: 6 più vivace del connazionale, ma ingenuo sul tap-in dell’azione di Pato)

Ibrahimovic: 5,5 Non ha la solita voglia di spaccare il mondo, oggi si sente soft e quindi preferisce vestirsi da assist-man: peccato che nessuno sia pronto a raccoglierne i suggerimenti. Zlatan, è meglio se fai la prima punta piuttosto che il rifinitore, credici

Robinho: 6 Meglio il primo tempo, nella ripresa sbaglia qualche appoggio di troppo (dal 70’ Pato: 6,5 Gli bastano venti minuti per far capire che è tornato. 5 gol in 5 gare contro la Fiorentina, e se non ci fosse stato Boruc sarebbero stati 6 su 6. Ossigeno per l’attacco rossonero in un momento di empasse)

Davide Biscaro

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