Napoli – Manchester City 2-1: Cavani mata Mancio e Balo!
Di Paolo Esposito
La perfezione non esiste, ma ci si può andare molto vicini. Al 93’, a Fuorigrotta e dintorni, a tanti sarà venuta in mente una cosa del genere. Con una prestazione assolutamente sopra le righe il Napoli si sbarazza dei padroni della Premier, sigillando così un cammino Europeo che ha dell’incredibile. Gli azzurri giocano una partita superlativa sotto il punto di vista della tensione, della tenacia e della concentrazione. Su tutti spiccano Cavani, autore della doppietta decisiva, e Lavezzi, che taglia a fette la difesa britannica. E che De Sanctis!
Parte subito bene il Napoli, sospinto dal solito pubblico delle grandi occasioni. Al minuto diciassette gli uomini di Mazzarri passano in vantaggio. Calcio d’angolo battuto in modo beffardo da Lavezzi, che già qualche minuto prima aveva sfiorato la porta dopo una bella triangolazione con Cavani al limite dell’area, palla allo stesso Matador che di testa sfiora quel tanto che basta per mettere fuori causa Hart. Il portiere della Nazionale inglese, osservato dalla tribuna dall’Head Coach Fabio Capello, devia maldestramente in porta. Il City si ricompatta, il Napoli risponde colpo su colpo. Sono bravi i citizens a portare palla alla trequarti, con verticalizzazioni che premiano soprattutto i movimenti di Silva e Balotelli. Poco dopo la mezz’ora arriva il pareggio. Erroraccio di Aronica, che sbaglia un comodo rinvio favorendo i due avversari in area. Su tiro respinto da De Sanctis c’è il tap-in vincente di Mario Balotelli.
Nel secondo tempo avviene la svolta. Al terzo il Napoli è di nuovo avanti. Lavezzi va via sulla sinistra inseguito da Zabaleta, si ferma, osserva la sovrapposizione di Dossena, gli dà palla sulla corsa. L’esterno azzurro lascia partire un cross basso e potente sul quale si avventa Cavani, che di piatto buca letteralmente le mani ad Hart e insacca il pallone del due a uno. Delirio per i sessantamila del San Paolo, che esplodono in una gioia incontenibile. Da questo momento alla fine è attesa una reazione da parte degli uomini di Mancini, che però arriva solo in parte. Grande pressione, supremazia territoriale schiacciante, ma poche, pochissime palle gol costruite. Si ricorda, in tutto, una sola parata di De Sanctis. Gargano è un mastino alle caviglie di Tourè, Maggio si scatena sulla fascia appena può, Campagnaro, Cannavaro e Aronica combattono come fossero su un ring. Ma il vero asso nella manica è Lavezzi. Zabaleta e Kolarov lo ricorderanno a lungo nei loro sogni peggiori. Il pocho è spina nel fianco per chiunque quando parte palla al piede.
L’affanno inglese rischia di tramutarsi però in tragedia. In contropiede il Napoli fa male, rischiando addirittura la goleada. Prima Lavezzi si presenta solo davanti al portiere, tirandogli il pallone addosso. Poi è Hamsik a fare altrettanto, imbeccato alla grande da Cavani, ma il pallone finisce sul palo. Infine è Maggio che attenta alle coronarie dei tifosi, crollando addosso ad Hart dopo aver magistralmente aggirato il suo diretto avversario in velocità.
Mancini così le tenta tutte, inserendo Nasri, Johnson e Aguero. Ma non succede più nulla. Al novantesimo a Napoli sembra capodanno, con gente che chiama gli amici e i parenti per scambiarsi auguri e complimenti. ‘O surdato è ancora una volta nnammurato, ma per convolare a giuste notte deve aspettare la notte di Sant’Ambrogio, quando la carovana azzurra partirà per una lunga gita in Spagna.
Paolo Esposito
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