Milan: Altro poker, altro tris: e la risalita continua

Milan: Altro poker, altro tris: e la risalita continua

Di Davide Biscaro

Quattro domenica, e quattro anche ieri: tante sono le pappine prese da Lecce e Parma, per merito anche di due cannonieri che non ti aspetti: Boateng e Nocerino. E alzi la mano chi avrebbe puntato un euro sulle loro triplette, soprattutto su quella dello scugnizzo ex Palermo. Beh, se siete fra quelli, probabilmente vi avrebbero presi per folli! E invece no. Ci avete preso in pieno. E non siete gli unici a gongolare. Si perché anche al Milan c’è da stare “Allegri”. Fare sei punti su sei considerando l’impegno sulla carta, era ampiamente alla portata, ma dopo il primo tempo di Lecce sembrava un’impresa titanica. Che però ai rossoneri è riuscita.

Di sicuro il match con i ducali è stato molto più agevole: vuoi perché si gioca a San Siro, vuoi perché il rimontone domenicale ha dato linfa in più ai giocatori, fatto sta che già dopo i primi 45 minuti di gioco il match poteva considerarsi praticamente concluso. Un due a zero maturato grazie alle reti di Antonio Nocerino da Napoli, ragazzo umile, sempre disponibile e mai sopra le righe. E con una freddezza che non ti aspetti. Le prime vere occasioni da rete sono però per i crociati, che però non le sfruttano, e sono così costretti a subire il gol dello svantaggio: alla mezz’ora Cassano mette in mezzo un pallone su cui apparentemente non va nessuno. Ma dalle retrovie giunge il mediano ex rosanero, che con caparbietà strappa la palla dai piedi di Feltscher e la insacca alle spalle di Mirante. Passano due minuti ed è raddoppio. Il centrocampista campano realizza un gol da cineteca, tiro al volo di mezzo esterno e palla all’angolino, spettacolo puro. Ad essere onesti, però, il gioco latita: i rossoneri controllano il possesso del pallone con una certa sterilità, ma davvero deludenti sono gli uomini di Colomba, primo fra tutti il bomber Giovinco, mai entrati pienamente in partita.

La ripresa vede ancora in avanti i padroni di casa a cercare il gol della sicurezza. A salire in cattedra ora è Aquilani, che non sfrutta però due buone occasioni: prima è molto bravo Mirante a dirgli di no su colpo di testa ravvicinato, poi il romano prova dalla distanza ma trova ancora i guantoni dell’estremo difensore ospite. L’errore più grave lo commette però Cassano che, ricevuto un buon pallone dalla destra di Abate, cerca di scartare l’intera difesa emiliana, quasi volesse entrare in porta col pallone, salvo poi calciare alto il possibile gol della tranquillità. Meno male che però c’è un certo Ibra. Lo svedese controlla agevolmente una palla lunga che il talento di Bari vecchia spizza di testa, e dopo aver saltato senza alcuna difficoltà l’imberbe Feltscher, scarica a rete per il 3-0 milanista. Partita finita? Nemmeno per sogno. C’è spazio ancora infatti per il gol della bandiera ducale, realizzato, guarda un po’, dalla “formica atomica” Giovinco (imperfetti nell’occasione la retroguardia rossonera ed Abbiati, che si fa passare il pallone sotto le gambe), e per il definitivo 4-1 messo a segno ancora da Nocerino, che al 91° deposita in fondo al sacco la palla della prima tripletta in carriera. Di testa questa volta, dopo avere ricevuto l’input ancora da Cassano. Se consideriamo che i precedenti due erano arrivati di rapina prima e di precisione poi, beh, potremmo dire che di fronte abbiamo il prototipo dell’attaccante perfetto. Scherzi a parte, oggi il “Noce” ha meritato ampiamente questo amarcord personale, frutto del duro lavoro e dell’impegno. Già, perché al buon Antonio nessuno ha mai regalato nulla, e molto probabilmente oggi si stanno mangiando le mani a Torino e Palermo. In Piemonte, sponda bianconera, perché questo ragazzo se lo sono cresciuto, e nonostante un secondo posto in Serie A nella stagione del ritorno dopo il purgatorio della cadetteria, ottenuto peraltro da titolare sotto la gestione Ranieri, hanno deciso di svenderlo ai rosanero quasi fosse un incompetente. Errore gravissimo, se pensiamo che poi a sostituirlo vennero chiamati personaggi del calibro di Poulsen e Felipe Melo, ma si sa, l’esterofilia gioca spesso brutti scherzi. I siciliani, dal canto loro, non hanno certo fatto un affarone a cederlo a Galliani per appena 500 mila euro, prezzi che nemmeno in Lega Pro… Ma tant’è meglio così, se poi riesci ad avere capra e cavoli, ovvero il giocatore a titolo definitivo, e i soldi ancora praticamente tutti lì.

Un plauso va anche al pubblico di San Siro, che in un giorno particolare (oggi si sono tenuti nella sua Coriano i funerali dell’indimenticabile Marco Simoncelli) ha deciso di tributare numerosi striscioni e cori a “Supersic”. Forse, da lassù, ha ispirato anche la vittoria della sua squadra del cuore, certo è che non ce lo scorderemo mai, riccioli selvaggi e un cuore grande così.

I voti, dunque:

Abbiati: 6 Un paio di buoni interventi, il gol poteva essere evitato tenendo le gambe più vicine, ma pazienza, finché se ne segnano quattro a partita…

Abate: 6,5 Su quella corsia ormai domina indiscusso (dal 78’ Mexes: s.v.)

Bonera: 6,5 Piacevole sorpresa, mette in mostra una buona prova dal punto di vista caratteriale. Avanti così

Thiago Silva: 6 Al rientro tutto bene, la solita roccia, il solito temperamento del fuoriclasse

Taiwo: 6 Bada alla sostanza e gioca un match diligente. Se metterà da parte ogni timore reverenziale, dimostrerà di poter essere l’emulo di Abate sulla fascia opposta

Ambrosini: 5,5 La forma migliore arriverà, ma è già un passetto avanti rispetto a Lecce

Aquilani: 6,5 Schierato da regista, evita i fronzoli e gioca convinto dei propri mezzi. Non ha il talento e la classe di Pirlo, ma con il duro lavoro può pensare di diventare un suo emulo. Per ora, bene così (dal 71’ Emanuelson: 6 Controlla e riparte, ormai entra sempre a gara in corso)

Nocerino: 8,5 (il migliore) La conferma (ulteriore e ridondante) di avere a disposizione un grandissimo centrocampista arriva in una fredda serata d’autunno, animata da tre reti. La prima da bomber di razza, la seconda da coraggioso trequartista, la terza su un inserimento perfetto. Non male per un interdittore, e qualcuno diceva che era una “pippa”… Mah!

Boateng: 5,5 La replica della prova di domenica sarebbe stata quasi eccessiva, certo che però una via di mezzo la poteva trovare… Dorme sugli allori di Lecce, e per stavolta passi, ma all’Olimpico sabato servirà un altro Prince, più vicino a quello del Via del Mare

Cassano: 6,5 Lo vedi poco ma sai che c’è, anche perché quando prende palla c’è da aspettarsi la giocata. In assoluto il re degli assist di questo primo scorcio di Serie A, segna poco ma fa segnare tantissimo

Ibrahimovic: 7 Necessario e indispensabile come sempre, finalmente arriva anche il gol in campionato dopo quello realizzato contro la Lazio al debutto stagionale, era ora!

Davide Biscaro

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