Inter – Napoli 0-3: luci a San Siro… ma sono azzurre!

Inter – Napoli 0-3: luci a San Siro… ma sono azzurre!

Di Paolo Esposito

Luci a San Siro, di quella sera, che c’è di strano, siamo stati tutti là. La sera è quella del primo di ottobre del 2011. Niente di strano. Tutti là i cuori azzurri, tutti là ad incitare, a soffrire ed infine a gioire per il trionfo del Napoli. Un tre a zero che ha iniziato la sua maturazione non nel modo più limpido, con un rigore ed un’espulsione che hanno fatto urlare allo scandalo i tifosi nerazzurri. Ma è anche vero che sarebbe eresia dire che il Napoli abbia rubato qualcosa.

Parte bene l’Inter, che nel cambio di allenatore sembra aver ritrovato smalto e convinzione. Pazzini e Forlan sono forse un po’ troppo isolati, ma riescono a trovare lo stesso la via della porta con incursioni e tiri da fuori che, soprattutto nella prima mezz’ora, creano qualche ansia a De Sanctis. Il Napoli però risponde colpo su colpo, sfruttando l’arma della ripartenza con i soliti Maggio, Zuniga e Lavezzi.

Al 40’ del primo tempo l’episodio che cambia la partita. Fallo di Obi su Maggio, fuori area, che l’arbitro punisce con il rigore. Il nigeriano viene anche espulso per somma di ammonizioni, ma c’è da dire che il primo dei due gialli è quanto meno generoso, dato che Obi, in un corpo a corpo con Lavezzi, non aveva nemmeno commesso fallo. Il penalty di Hamsik viene respinto da Julio Cesar, ma corretto in rete da Campagnaro, che firma il suo secondo gol in campionato quest’anno. Si chiude il primo tempo e tra tunnel e spogliatoi si scatena il putiferio, con Ranieri e quasi tutti i dirigenti nerazzurri che si scagliano contro Rocchi. A farne le spese è proprio il tecnico nerazzurro, che viene espulso.

Sarà stato il contraccolpo psicologico, o forse il nervosismo, o anche la consapevolezza che solo con l’entusiasmo non si va da nessuna parte, fatto sta che l’Inter nel secondo tempo sparisce dal campo. Irriconoscibili Cambiasso e Zanetti, evanescente Pazzini, impalpabile Alvarez. Il Napoli ne approfitta, e fin da subito diventa padrone del campo. La squadra di Mazzarri gestisce il possesso palla, non corre mai pericoli, resta corta per tutta la ripresa. Inler è un faro, Gargano una trottola, Maggio e Zuniga due elastici, in difesa ci sono tre dighe. E poi ecco loro, i gioielli di casa De Laurentiis. Lavezzi e Hamsik, che anche senza Cavani mostrano tutta la loro forza. Stavolta il fortunato ad affiancarli è Mascara, che nel frattempo ha sostituito il malconcio Pandev.

Al Napoli bastano due affondi nel secondo tempo, che consentono prima a Maggio di superare in velocità Nagatomo per battere Julio Cesar con un pallonetto, poi ad Hamsik, che imbeccato da Lavezzi con un passaggio filtrante batte per la terza volta il portiere nerazzurro con un preciso diagonale in scivolata. Marekiaro fa cinquanta gol con la maglia azzurra e segna per la prima volta in carriera all’Inter.

Nel giorno del cinquantesimo compleanno di Mazzarri, i giocatori in maglia azzurra regalano una vittoria a San Siro che mancava dal dicembre del 1994 (0-2, gol di Buso e Cruz). Ma per avere la misura di questa vittoria è necessario snocciolare qualche numero: l’Inter, a parte un derby perso contro il Milan, non perdeva al Meazza in campionato da tre campionati (sconfitta contro la Roma) e non beccava almeno tre gol di scarto in una sconfitta interna, Champions a parte, da un Inter – Fiorentina 0-4 del maggio 2000.

Il mister azzurro, tuttavia, non vuole parlare di sfide scudetto, ma saggiamente ricorda che se ogni settimana quella del Napoli è una sfida scudetto, significa che il Napoli è lassù.

Paolo Esposito

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