Catania – Napoli 2-1: Gli azzurri regrediscono

Catania – Napoli 2-1: Gli azzurri regrediscono

Di Paolo Esposito

Per una volta è giusto partire dalla fine, dalle interviste del dopopartita. Mazzarri sostiene di aver visto un’ottima prestazione a Catania, la migliore da inizio anno. Verrebbe da chiedere, quindi, a Cesena e a Milano, contro l’Inter, quale squadra sia scesa in campo. Sicuramente non il Napoli. La difesa in terra etnea è stata imbarazzante, errori nell’applicazione degli schemi e nelle marcature in quantità industriale, a cominciare da Fideleff, bravissimo ragazzo ma palesemente inadatto al nostro calcio. A centrocampo esce un altro coniglio dal cilindro del tecnico toscano. Santana centrale di centrocampo è un abominio, qualcosa di incommentabile. Prova ne sia che l’italoargentino soffre continuamente le geometrie di Almiron e gli inserimenti di Lodi e Ricchiuti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con un espulsione maturata prima del quarantacinquesimo.


Il Napoli, in generale, perde un’ottima occasione per restare in scia alle prime posizioni. Gli azzurri, che pure erano andati in vantaggio con Cavani dopo trenta secondi di gioco, sono stati capaci di sprecare tutto. Hanno regalano la vittoria agli etnei, concedendo due gol causati da evidenti errori nelle marcature. C’è da dire che nella ripresa gli uomini di Montella avrebbero potuto addirittura arrotondare il bottino, ma hanno gettato alle ortiche almeno tre occasioni da gol nitide. Poi, in un momento di frustrazione per i rossazzurri, causato dalle tante palle gol sprecate, il Napoli si riaffaccia in avanti, trascinato dal solito Lavezzi. Il pocho sembra l’unico al quale non vada a genio questa sconfitta, ma serve a poco.

Arrivati a questo punto, dopo aver perso già tanti punti in campionato contro squadre alla portata degli azzurri, verrebbe da fare una riflessione anche sulla sostanza del calciomercato estivo. Le alternative ai cosiddetti titolarissimi, artefici del terzo posto l’anno scorso, non sono stati minimamente all’altezza delle aspettative. Gente come Britos, Donadel e Chavez non è mai, o quasi, scesa in campo, mentre Fernandez, Dzemaili, Santana e Pandev, ultimo botto di mercato, sono stati impiegati poco e di certo non si può dire con buon impatto. Fideleff, poi, è imbarazzante. Quali caratteristiche abbiano suscitato l’interesse degli osservatori azzurri resta un mistero. Di contro, è fin troppo evidente che l’assenza di gente come Campagnaro, Aronica e i tre d’attacco incida in modo decisivo.

Come se non bastasse, ora arriva il difficile. In settimana il Napoli sarà atteso all’Allianz Arena dal Bayern Monaco, trasferta difficilissima, per non dire proibitiva. Domenica prossima, infine, a chiudere questo mini ciclo di partite che porta alla sosta di campionato, al San Paolo arriverà la capolista Juventus. La squadra di Conte, nonostante annoveri nomi non proprio altisonanti, sta dando segnali importanti di forza, per una lotta al titolo nella quale vuole vedersi protagonista ed alla quale il Napoli, al momento, non sembra avere le carte in regola per accedere.

Paolo Esposito

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