Roma, Pjanic: "Qui per il salto di qualità". Fenucci: "Rappresenta presente e futuro"

Roma, Pjanic: "Qui per il salto di qualità". Fenucci: "Rappresenta presente e futuro"

Si è svolta oggi a Trigoria la presentazione di Miralem Pjanic. Accompagnato dall'Amministratore Delegato della Roma Fenucci, che ha risposto ad alcune domande, il Bosniaco ha parlato della sua nuova avventura.

PJANIC:

Quale è il tuo obiettivo alla Roma? Perché hai deciso di rimetterti in gioco qui?
La scelta si è fatta un po’ tardi. Quello che mi ha convinto è stato il fatto che la Roma mi voleva più di qualsiasi altro giocatore, me lo hanno fatto sentire società e staff. Per me la Roma è un’ulteriore sfida nella mia carriera, può rappresentare un salto di qualità. Non si può rifiutare un grande club come la Roma e sono stato molto contento quando mi hanno chiamato. Il campionato italiano può farmi migliorare e sono molto soddisfatto ed orgoglioso della mia scelta.

Questo progetto richiede tempo o è già vincente?
Non penso che avere i giovani sia un freno. Sono stati acquistati giovani con esperienza e grandissima qualità ed abbiamo già giocatori con grande esperienza, che penso potranno aiutare i giovani ad inserirsi. Abbiamo tanti giocatori che possono sostituire gli eventuali titolari, c’è tanta qualità. Credo che sarà un giusto mix tra giovani ed esperti e lo ripeto si tratta di giovani di qualità che non saranno in alcun modo una scusa per la lotta allo scudetto.

A centrocampo i presunti titolari siete tu, De Rossi e Gago. Vi siete parlati? Cosa pensi di Daniele?
Non ho ancora avuto modo di parlare con loro, anche perchè De Rossi ha giocato in Nazionale. Ci sarà sicuramente tempo per farlo, si tratta di giocatori di qualità con tanta esperienza e io dovrò adattarmi molto in fretta se vorrò trovare un posto da titolare. Per ora c’è la barriera della lingua, ma cercherò di imparare l’italiano molto in fretta. In campo darò il massimo per essere titolare con Luis Enrique.

Incarni molto le caratteristiche richieste da Luis Enrique. Hai già in testa l’impronta che vuole darvi?
Si ho visto già nei primi allenamenti quello che vuole e come vuole che giochiamo. Secondo me si tratta di un modo di interpretare il calcio molto bello e molto offensivo che sicuramente sarà moltopiacevole anche per i tifosi. Poi spetterà a noi giocatori capire come difendere in campo. La filosofia di Luis Enrique mi piace molto ed è anche per questo che ho scelto la Roma.

Eri soprannominato il piccolo Zidane. Un paragone molto pesante…
E’ sempre speciale quando si parla di Zidane: lui è il mio idolo, un giocatore straordinario. Ora è un po’ presto per parlarne: io ho il mio stile in campo, ho acquisito una certa esperienza giocando 4 anni nella Serie A francese e una trentina di partite in Champions. Un paragone con Zidane non mi pare azzeccato. Voglio mettermi a disposizione del gruppo: anche se avrò degli obiettivi personali per ora voglio concentrarmi esclusivamente sul gruppo.

Sei già pronto per giocare domenica? Quale ruolo preferisci in un centrocampo a tre?
Chiaramente mi sento pronto, anche perché non ho potuto giocare l’ultima partita con la Bosnia. Ho fatto una buona preparazione con il Lione e fisicamente sono pronto. Per quanto riguarda il ruolo questo spetta all’allenatore: non voglio entrare nelle sue scelte, ma il sistema a tre centrocampisti sarebbe lo stesso in cui ho giocato nel Lione. Non è importante giocare a destra o a sinistra, importa che io possa giocare molti palloni, fornire degli assist e segnare dei gol.

Hai pensato alla possibilità di giocare con Francesco Totti? Che giudizio hai di lui?
Veramente ho saputo molto tardi che avrei giocato nella Roma, il 30 agosto, ed ho avuto la conferma della trattativa quel giorno. Ora sono molto felice di essere qui. Totti credo sia straordinario, ha vinto i Mondiali. Altri due giocatori nella Roma hanno vinto il Mondiale, non è da tutti. Rispetto tantissimo totti, lo stimo tantissimo e credo imparerò molte cose accanto a lui.

C’è un settore di questa squadra che ti sembra più forte degli altri o che ti ha particolarmente colpito?
Non so rispondere, anche perché non siamo deboli da nessuna parte. Credo che abbiamo una squadra super, è difficile parlare del singolo settore, siamo messi bene in tutti i reparti ed anche in panchina, una cosa molto importante.

Ci racconti un po’ come vedi Luis Enrique? Ti sembra pronto per dei traguardi importanti o anche lui deve crescere per arrivare al top?
Ho avuto un’ottima impressione in questi primi giorni. E’ molto vicino ai giocatori, gli piace scherzara, ma sa anche cosa vuole fare e come vuole fare giocare la propria squadra. Forse ci vorrà un po’ di tempo per sistemare tutto, ma non molto: fa di tutto per metterci a nostro agio, nelle migliori condizioni possibili, e poi spetterà a noi giocatori dimostrare sul campo. Non bisogna mettergli troppa tensione addosso, farà sicuramente molto bene e ha tutte le carte in regola per farlo. Però anche noi dovremo dimostrare sul campo.

Sei stato molto accostato alla Lazio, poi hai scelto la Roma. Come vivrai la rivalità tra le due squadre?
Si ho sentito dell’interesse della Lazio. Per quanto riguarda il derby è chiaramente una partita a parte, ne ho già giocati diversi e sono sempre particolari. Non vanno persi, vanno vinti assolutamente. So che tra Roma e Lazio c’è grande rivalità, ma per me la Roma è il club più grande e spero vinceremo entrambe le partite in campionato. Ce la metteremo tutta per fare felici i nostri tifosi.

In Italia e nella Roma un grande talento come Menez ha sostanzialmente fallito. Come ti spieghi questa situazione?
Sinceramente non so perché non si è riuscito ad imporre qui. Non ho molto seguito Menez nella Roma: è chiaramente un buon giocatore e forse riuscirà ad imporsi in un grande club come il Paris Saint Germain. Io posso dire che farò tutto il possibile per impormi qui, ce la metterò tutta.

C’è un motivo particolare nella scelta del numero di maglia?
Ho esordito con queso numero al Metz.

Nella tua crescita quanto ha influito il tuo trasferimento in Francia? C’è un allenatore che ritieni ti abbia aiutato più degli altri? Il calcio italiano sta perdendo un po’ di appeal, perdendo grandi campioni come Eto’o… Questo ti ha fatto riflettere prima di scegliere una squadra in Italia?
In Francia ho avuto diversi allenatori, ma quello che mi ha segnato di più forse è stato quello del Metz, che mi ha fatto esordire. A Lione con Puel l’esperienza è stata meno positiva, ma il feeling con il nuovo tecnico Garde è stato buono: penso farà molta strada come allenatore. In Italia credo ci siano ancora grandissime squadre e grandissime società, che vogliono fare bella figura in Champions. Anche la Roma ha fatto grandi sforzi per ritrovare la Champions. Non sono preoccupato: l’Italia è ancora una grande piazza del calico internazionale.

C’è un calciatore a cui ti ispiri? L’esclusione della Roma dalle coppe può limitare la tua carriera?
Chiaramente i migliori in assoluto in questo periodo sono Messi e Ronaldo, ma i miei modelli erano Zidane, Maradona e anche Riquelme. Sono giocatori in cui mi identificavo e mi identifico ancora, mi piace molto come giocavano. Per quel che riguarda le coppe io non avrei potuto giocarle comunque, avendo fatto i preliminari con il Lione. Non credo sarà un problema, ma uno stimolo in più per conquistare la Champions League l’anno prossimo.

Sei un grande giocatore, ma sei anche molto giovane. In quale aspetto senti di dover migliorare?
La ringrazio per i complimenti, ma ci sono ancora numerosi aspetti su cui devo lavorare: in primis dal punto di vista tattico e difensivo secondo me ho ancora tanti miglioramenti da fare. Credo però che con l’esperienza e le partite migliorerò. Credo di poter crescere ancora anche dal punto di vista fisico. Ho scelto Roma anche per questo: credo che qui dal punto di vista fisico potrò molto migliorare. Sono molto contento di questa scelta.

Hai giocato a grandi livelli in Francia. Temi il salto di qualità che potrebbe essere necessario giocando in Italia?
Chiaramente a 21 anni è normale che io abbia giocato solo in un campionato. Per me questa è una grandissima opportunità: ho un po’ di esperienza e posso aggiungerne tantissima. Ammetto di essere un po’ fomentato da questa nuova sfida: non la temo affatto e sono pronto a raccogliarle. Naturalmente sento un po’ di pressione, ma è assolutamente positiva. Darò il meglio di me stesso in campo e non ho nessuna paura: sicuramente mi servirà un po’ di tempo per ambientarmi qui, una città nuova, una lingua nuova, ma in campo affronterò giocatori che magari ho già sfidato in Champions. Non ho paura e non vedo l’ora che inizi questa nuova avventura.



FENUCCI:

Pjanic è un acquisto importante perchè è stato realizzato negli ultimi giorni di apertura della prima fase delle operazioni di trasferimento ed era una trattativa iniziata qualche giorno prima, poi conclusa con soddisfazione e velocemente in dirittura d’arrivo. Il giocatore rappresenta presente e futuro della Roma: è un ’90, giovanissimo, ma con una lunga e consolidata esperienza: ha giocato 4 campionato e più di 130 partite, ha moltissime presenze in Nazionale per cui è un punto di forza. Siamo contenti di averlo con noi. E’ il presente e il futuro della Roma e di questo progetto tecnico avviato in estate. Non ho molto da aggiungere, se non che sono molto contento di aver concluso assieme a Sabatini questa trattativa.

Quale è il bilancio tra entrate ed uscite?
Diciamo che la quantificazione esatta non è ancora disponibile, ma il saldo tra acquisti e cessioni, compreso il riscatto di Borriello, è superiore ai 40 milioni di euro.

Come è nata l’idea Pjanic? Come è maturata?
Lui è stato uno degli ultimi acquisti ma uno dei primi della lista, con la condivisione completa di Walter Sabatini e del mister. Sembrava un’operazione difficile, ma negli ultimi giorni di mercato si è apertonuno spiraglio e con un sacrificio economico importante della società abbiamo chiuso la trattativa.

Sul carnet di biglietti. Se l’Osservatorio proibisse di portare avanti l’iniziativa come vi porreste?
La nostr aè un’iniziativa di biglietteria con ragioni irganizzative ed economiche. Lo strumento del carnet virtuale migliora le’fficienza del processo di vendita dei biglietti e le attività di controllo agli ingressi. Non troviamo al momento nessun ostacolo di natura logica all’iniziativa e saremmo molto sorpresi se venisse fermata o se venisse fuori un parere negativo. Siamo una società di capitali e abbiamo l’obbligo verso gli azionisti di cercare una qualsiasi ottimizzazione dei ricavi e continueremo ad andare avanti, visto che dal punto di vista organizzativo questa proposta porta sicuri miglioramenti. Non troviamo alcuna ragione logica perché venga fermata.

Tra gli obiettivi c’era la volontà di abbassare il monte ingaggi. A gennaio prevedete dismissioni di calciatori?
Il nostro progetto tecnico-economico ha durata pluriennale, l’obiettivo nel tempo è fare crescere i ricavi ed avere un rapporto più equilibrato con i costi, che oggi non c’è. Possibile che non abbiamo realizzato alcune operazioni in uscita, anche perch è mancato il consenso del singolo calciatore. A gennaio vedremo, se ci fosse qualche giocatore che trovasse meno utilizzo, se troverà una migliore collocazione, anche per i nostri conti economici.

Ha ascoltato le parole di De Rossi in Nazionale? Come procede la contrattazione per il suo rinnovo?
Non ci sono al momento novità. Daniele ha detto una cosa giusta, tutti i calciatori hanno l’ambizione di guadagnare di più ed è il giusto dovere di una società cercare di contenere al massimo i costi, anche per un calciatore importante come Daniele. Non ci sono incontri programmati, ma sono certo che risolveremo la questione.

Vi siete dati una scadenza?
No, ma c’è la volontà da parte di tutti di sistemare la cosa il prima possibile.

Sabatini ha rivelato alcuni retroscena sulla trattativa per Pjanic: confermi che alla fine è stato pagato più del previsto?
E’ ovvio che nei miei anni a Lecce le cifre per il mercato in entrata erano più basse. Non sono sbiancato, l’ultimo giorno avevamo programmato alcune operazioni e volendo concludere comunque abbiamo fatto un investimento leggermente superiore a quello atteso. Walter usa sempre toni coloriti ed avrà interpretato il mio pallore mattutino in questo modo.

Ieri la presentazione del nuovo stadio della Juventus. A che punto sono i lavori per il progetto del nuovo stadio della Roma?
E’ un tema che ci sta molto a cuore, perché riteniamo una parte determinante del progetto economico e sportivo la costruzione di uno stadio di proprietà. Ho molto apprezzato le parole del sindaco, ma ritengo che sia necessario il varo della legge oggi bloccata alla Camera per accellerare i tempi di costruzione. Al momento non abbiamo un progetto pronto, ma sappiamo che per il nostro futuro sarà indispensabile dotarci di uno stadio di proprietà, con un’iniziativa economica che sia in grado di dare flussi aggiuntivi di reddito alla nostra società.

Fonte: Laroma24.it

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