Napoli – Villarreal 2-0: la musichetta resuscita gli azzurri. Spagnoli disintegrati!
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on mercoledì 28 settembre 2011
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Napoli – Villarreal 2-0: la musichetta resuscita gli azzurri. Spagnoli disintegrati!
Di Paolo Esposito
E’ stata la serata delle stelle, la serata della Champions. E’ stata la serata dell’esordio al San Paolo per il Napoli nella massima competizione europea. I tifosi cantano l’inno della Champions come se quelle fossero le note di Mameli con in campo la Nazionale. Messe da parte le celebrazioni, è stata la serata in cui il Napoli ha steso gli spagnoli del Villarreal. Una doppietta secca, istantanea, che ha colpito prima e tramortito un minuto dopo gli uomini di Garrido.
Partenza sprint per Cannavaro e soci, che fanno appena in tempo a disporsi bene in campo che sono già in vantaggio. Lavezzi lavora un buon pallone sulla fascia destra, crossa con una traiettoria che taglia tutta l’area spagnola e pesca Hamsik dall’altra parte. Lo slovacco sfrutta due errori della linea difensiva avversaria, un fuorigioco sbagliato da parte di Musacchio e uno scivolone di Zapata in recupero, e senza stoppare palla infila un rasoterra mancino ad incrociare, che si spegne in rete accarezzando il palo alla sinistra di Lopez. Passano pochi istanti e il pocho è di nuovo protagonista, scattando in contropiede sul lato sinistro della trequarti iberica e bevendosi in velocità Gonzalo Rodriguez. Il fallo è inevitabile, per di più in area. Il rigore, sacrosanto, viene trasformato da Cavani, che con un destro preciso ed angolato spiazza Lopez e porta a due le marcature della sua squadra, siglando peraltro il suo secondo gol in Champions.
Da lì in poi è un monologo azzurro. Il Villarreal cerca in modo confuso il pareggio, con il solito “tiqui taque” di passaggini a centrocampo e con la solita verticalizzazione a sfruttare il movimento delle punte, rapide e dall’ottima tecnica individuale. Ma sfortunatamente per Rossi e Nilmar, Aronica e Campagnaro sono insuperabili, giocando sempre d’anticipo e ripartendo in modo preciso, senza buttare mai palla. Paolo Cannavaro, poi, regala sicurezza al reparto. Il capitano raddoppia la marcatura sugli avanti avversari, riparte in modo imperioso, a volte si produce anche in dribbling. In una parola, giganteggia.
A centrocampo, la melina dei sottomarini è ben contenuta da Gargano, che fa perdere il conto di quanti chilometri faccia. Insegue prima Senna, poi Cani, spesso raddoppia su Rossi quando questi si abbassa a cercare palla. Poi c’è Inler, che finalmente firma una grandissima prestazione. Lo svizzero è il metronomo della mediana azzurra, un punto di riferimento che attira a sé tutte le responsabilità della zona nevralgica del campo. Chiude bene i varchi, si propone per la ripartenza, gioca palla con disinvoltura, raramente sparacchia via.
L’unica nota dolente viene dall’attacco. Cavani, un mostro che praticamente fa tutti i ruoli, portiere escluso, si fa male nel secondo tempo. La sua caviglia desta non poche preoccupazioni, mettendone a rischio la presenza nella prossima di campionato contro l’Inter. Per il resto è tutto perfetto. Lavezzi è una spina nel fianco per gli statici difensori spagnoli, tantè che Gonzalo Rodriguez, dopo il fallo da rigore è stato sostituito. Hamsik, poi, fa il solito lavoro oscuro di regista d’attacco, diventando devastante in fase d’inserimento.
Al triplice fischio finale si scatena la festa per tutti i tifosi del Napoli, i quali sanno di avere una squadra che in Europa s’impone con la personalità della veterana e l’incoscienza della debuttante. Fino a Natale sarà così, per stessa ammissione di Mazzarri e De Laurentiis, molta Champions e poco campionato, e se son rose...
Paolo Esposito
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