Inter: riflessioni post disfatta

Inter: riflessioni post disfatta

Di Mauro Giordano

Cose turche, bagno turco o mamma li turchi! Per i tifosi interisti non è stato un bel risveglio. La sconfitta contro il Trabzonspor nell’esordio di Champions è stata una doccia fredda che rischia di minare pesantemente il futuro di Gasperini sulla panchina nerazzurra. Tre partite ufficiali e tre sconfitte, inizio peggiore non si poteva immaginare. Se quella contro il Milan era figlia della poca dimestichezza con gli schemi del nuovo tecnico, e quella con il Palermo ne è stata la naturale prosecuzione, la disfatta del Meazza mette sul piatto diverse questioni.


CAMBIO DI MODULO – Gasperini ha provato a invertire la rotta proponendo un 4-3-1-2. Segnale di apertura verso nuove soluzioni, soprattutto dopo le critiche ricevute per la difesa schierata a tre contro il Palermo. La squadra si è mossa con più equilibrio, sono stati concessi meno spazi agli avversari ma è completamente mancata l’organizzazione di gioco. La manovra offensiva si è basata su iniziative dei singoli. Sneijder, tornato a calpestare le zolle di sua competenza, ha provato a scuotere i compagni con qualche lampo ma è servito a poco. L’olandese è uno dei pochi a meritare la sufficienza, l’altro è Andrea Ranocchia. Il ventitreenne di Assisi si sta confermando ad alti livelli e dimostra partita dopo partita di essere un grande difensore. Jonathan ha spinto, corre molto ma è ancora troppo timido per essere incisivo. Per l’impegno va promosso Obi, ma dal nigeriano non ci si aspetta niente di più del dinamismo. E se nella stessa serata capita di dover dare un’insufficienza a Zanetti e Cambiasso, è chiaro come si è materializzato l’incubo turco. Infine poca incisività da parte delle punte. La coppia Pazzini-Zarate ha fatto vedere poco. Quando Gasperini ha optato per un tandem argentino inserendo Milito per «Il Pazzo» le cose non sono cambiate molto. Il Principe ha avuto due buone occasioni ma non le ha sfruttate.

SFORTUNA – Il tecnico nerazzurro ha parlato di sfortuna e di qualche imprecisione. Ha giudicato la gara positivamente, soprattutto in prospettiva, sottolineando i miglioramenti registrati rispetto a Palermo. Tuttavia è consapevole di giocarsi il futuro già sabato contro la Roma. È vero, Tolga Zengin, l’altissimo portiere turco, ha sfoderato una prestazione straordinaria. Ma nel palleggio il Trabzonspor è stato nettamente superiore riuscendo ad uscire palla al piede in più di un’occasione e dando l’impressione di avere un’idea su come creare spazi per colpire. Tutto questo all’Inter è mancato e se tanti pensavano che non si potesse fare peggio di Benitez, sono stati smentiti.

Mauro Giordano

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