Coppa America: Le grandi steccano ancora
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Andrea
on lunedì 11 luglio 2011
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Coppa America: Le grandi steccano ancora
Di Fabrizio Landolfi
Tutte le squadre partecipanti alla Coppa America 2011 hanno giocato la seconda gara della fase a gironi: nella competizione continua a vedersi un sostanziale equilibrio, con le grandi favorite che non riescono ad esprimersi al meglio e vincere. Brasile, Argentina ed Uruguay hanno pareggiato di nuovo tutte e tre, come era già avvenuto con grande sorpresa da parte di tutti nella prima giornata della fase a gironi. L’Argentina di Batista, padrona di casa di questa Copa, non è andata oltre lo 0-0 contro la Colombia, che di conseguenza si è portata al primo posto del girone con 4 punti. L’Albiceleste ha offerto un’altra prova negativa, trovando grossa difficoltà a creare gioco, con un Leo Messi che non riesce proprio a giocare nella sua nazionale come gioca nel Barcellona. Il fuoriclasse argentino ha sofferto molto il pressing costante dei colombiani, senza riuscire ad incidere nella partita. Ma la responsabilità, probabilmente, non è tanto di Messi, quanto più di due compagni di reparto, Tevez e Lavezzi, che si sono mostrati spenti e fuori forma. Questo si era già notato nella partita, pareggiata con la Bolivia, eppure il ct Batista non ha modificato l’assetto della sua squadra, nè gli interpreti, mandando ancora in panchina Aguero, Di Maria ed Higuain. La Colombia ha giocato una buona gara, a tratti addirittura dominando: gli uomini di Gomez hanno rischiato più volte di portarsi in vantaggio ed inguaiare definitivamente l’Argentina. Nel secondo tempo Batista ha inserito Aguero al posto di Lavezzi, ben lontano dall’essere il giocatore fantasioso che siamo abituati a vedere nel Napoli. Eppure El Kun, autore del gol del pari con la Bolivia, questa volta non è riuscito ad entrare in partita. La Colombia si è vista anche negare un calcio di rigore: in occasione di uno svarione di Gabi Milito, Ramos si è trovato a tu per tu con Romero, costringendo Nicolàs Burdisso ad intervenire fallosamente su di lui. Il direttore di gara ha lasciato correre per la norma del vantaggio, dopodichè il pallone, calciato dall’accorrente Moreno, è terminato fuori. In quella circostanza, c’erano in realtà gli estremi per il rigore e per l’espulsione del difensore, essendo un fallo da ultimo uomo. Nella prossima gara, quella contro la Costarica, la Seleccion sarà obbligata (o quasi), a vincere. Si presume che Sergio Batista voglia finalmente cambiare qualcosa nella sua formazione, dopo due passi falsi. Nel frattempo però, nella nazionale argentina il clima non è dei migliori: il difensore della Roma Burdisso ha avuto un alterco con il fuoriclasse Messi, al termine della partita con la Colombia.
Non è andata meglio al Brasile: anzi, ai carioca le cose stavano per andare addirittura peggio, nella gara giocata contro il Paraguay. Il ct Menezes ha apportato delle modifiche alla sua formazione, lasciando fuori il milanista Robinho, il quale non ha affatto gradito l’esclusione. Al suo posto ha giocato Jadson dello Shakhtar Donetsk, insieme a Pato e Neymar. Nel centrocampo della Selecao, la coppia Lucas-Ramires ha giostrato al centro, con Ganso avanzato sulla trequarti, alle spalle dei tre attaccanti. Eppure anche stavolta il Brasile non ha brillato, contro un Paraguay non certo irresistibile ma combattivo e concreto. Dopo un avvio di partita abbastanza noioso, senza grosse emozioni, il Brasile si è portato in vantaggio grazie ad un tiro dalla distanza proprio di Jadson, al termine di un’azione insistita. Gli uomini di Mano Menezes sembravano avere la gara in mano, con i paraguaiani costretti ad inseguire e scoprirsi, ma in avvio di ripresa Roque Santa Cruz, centravanti e stella del Paraguay, ha trovato il gol del pari all’improvviso, complice una distrazione della difesa brasiliana, stavolta non certo formidabile. Poco più tardi i ragazzi di Martino hanno addirittura raddoppiato, con una rete di Valdez sulla quale ha pesato molto un errore di Dani Alves. Il Brasile ha quindi rischiato fortemente di perdere, cosa che poteva comportare l’eliminazione dalla Coppa America. Solo nel finale, ad un minuto dal 90’, il centravanti Fred (subentrato poco prima ad un inconcludente Neymar) ha trovato il gol del 2-2, beffando il Paraguay, grazie ad un assist di Ganso. Il trequartista del Santos è stato tra i pochi elementi postivi, in una squadra in confusione.
L’Uruguay di Tabarez, sebbene il risultato ottenuto sia lo stesso, ha fatto meglio di Argentina e Brasile sul piano di gioco. Forlan e compagni hanno affrontato un’avversaria difficile ed imprevedibile come il Cile, pareggiando per 1-1. Alla fine del primo tempo, il bomber del Napoli Cavani ha dovuto abbandonare la partita a causa di un infortunio al ginocchio. Pessima notizia per Tabarez, che molto probabilmente dovrà fare a meno di Edinson Cavani anche nella prossima gara. Tuttavia, all’inizio del secondo tempo, l’Uruguay ha sbloccato il risultato con Alvaro Pereira, servito dall’ottimo Luis Suarez. Il Cile, una volta finito in svantaggio ha iniziato a premere di più in avanti, come era già accaduto nella gara contro il Messico (poi vinta 2-1 dalla Roja). Paradossalmente, sembra che questa squadra debba subire un gol per iniziare a giocare al meglio. Alexis Sanchez ha siglato il gol del pareggio, battendo Muslera con un tiro forte e preciso. El Nino Maravilla, uomo-mercato di questa estate 2011, è stato servito da Beausejour. Da sottolineare anche l’ottima prova del trequartista Valdivia: il giocatore del Palmeiras, entrato al posto di Jara, è apparso davvero vivace e creativo, dialogando spesso con Sanchez in fase offensiva. L’Uruguay ha cercato di contrattaccare, rendendo la partita bella e spettacolare, ma è stata dura per gli uomini di Tabarez contenere un Cile vivace e determinato. La sfida è terminata 1-1, quindi ancora un pari per la Celeste, che però ha confermato ancora una volta di avere una difesa di ferro, capace di lottare senza perdersi d’animo in qualsiasi situazione.
Nelle altre gare, spicca la vittoria del Venezuela sull’Ecuador: i Vinotinto si sono imposti per 1-0, con un gol realizzato da Gonzalez tramite un tiro potente da fuori area, sul quale probabilmente il portiere ecuadoregno Elizaga poteva fare di più. La nazionale venezuelana, una delle meno esperte in questa Coppa America, è ora prima nella classifica del suo girone, con ampie possibilità di raggiungere i quarti di finale. Per l’Ecuador invece, le cose si complicano: dopo questa sconfitta, gli uomini di Rueda si vedono quasi costretti a battere il Brasile, per non essere eliminati. Nel girone A invece è arrivata una sorpresa positiva dalla Costarica, che dopo la sconfitta subìta per mano della Colombia, si è riscattata battendo la Bolivia per 2-0, in una partita che si è accesa solo nel secondo tempo, dopo una prima frazione assai noiosa. Hanno deciso il match le reti di Martinez e Campbell (da sottolineare l’ottima prova di quest’ultimo, sempre molto pericoloso in avanti). La Bolivia ha chiuso la partita in 9 uomini, a causa delle espulsioni di Rivero e Flores, mentre i costaricani avrebbero potuto vincere anche più pesantemente; ricordiamo infatti il calcio di rigore fallito da Mora sull’1-0, ma anche la traversa e il palo colpiti rispettivamente da Campbell e Guzman. Nel gruppo C, il Perù di Markarian ha sconfitto il Messico per 1-0, in una sfida piuttosto equilibrata fino alla fine. E’ arrivato all’83’ il gol-partita, messo a segno di testa dal centravanti Guerrero, lo stesso giocatore che in precedenza aveva fallito una ghiotta occasione. Nella formazione peruviana continua a spiccare su tutti Juan Vargas, sempre molto attivo e veloce sulla sua fascia. L’esterno della Fiorentina, durante questa partita, ha anche cercato più volte la conclusione, colpendo ben due pali. Nel Messico dei giovani, guidato da Tena, l’unico a distinguersi è Giovani Dos Santos, esterno di proprietà del Tottenham, già messosi in mostra ai Mondiali dello scorso anno. Per il resto, la squadra Campione del Centro-Nord America sembra mancare di qualità. Ci si domanda se, eventualmente, non sarebbe stato meglio mandare i giovani a giocare la Gold Cup, tenendo i giocatori migliori per questa Coppa America, su tutti l’attaccante Hernandez, detto El Chicharito.
C’è ancora da vedere un turno della fase a gironi, ma vista la grossa difficoltà che stanno trovando Argentina e Brasile, le due favorite per eccellenza, inizia a prendere piede l’ipotesi che possa essere una squadra meno blasonata, una delle cosiddette “outsider”, ad aggiudicarsi la vittoria finale. L’Uruguay, malgrado abbia mostrato un gioco più convincente, ha ottenuto gli stessi risultati della Selecao e della Seleccion. La Colombia invece è prima nel suo girone, con la qualificazione ai quarti ormai ipotecata, ma attenzione anche al Cile (in particolare al Nino Maravilla, il gioiello dell’Udinese).
Fabrizio Landolfi
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