Inter - Roma 1 - 1: Giallorossi eliminati

Inter - Roma 1 - 1: Giallorossi eliminati

Di Fabrizio Landolfi

Mercoledì sera, la Roma ha pareggiato 1-1 la gara di ritorno delle semifinali di Coppa Italia, giocata a Milano contro l’Inter. Visto il risultato dell’andata, 1-0 in favore dei nerazzurri all’Olimpico, sono gli uomini di Leonardo ad accedere alla finale, nella quale incontreranno il Palermo, mentre i giallorossi sono eliminati dalla competizione. A San Siro l’Inter si è portata in vantaggio con Eto’o nel secondo tempo, poi nel finale è arrivata la rete del pareggio, firmata da Borriello, ma la Roma non è riuscita a ribaltare il risultato. Anche in questa occasione alla squadra di Montella è mancato qualcosa sotto l’aspetto della cattiveria, della voglia di lottare e del gioco offensivo. Dopo un primo quarto di partita in cui i giallorossi avevano premuto abbastanza, l’Inter ha amministrato senza troppi problemi, mantenendo spesso il possesso di palla, fin quando la rete dell’1-1, a pochi minuti dalla fine, ha riacceso le speranze dei romanisti. Nel finale vi sono state diverse polemiche, per un battibecco tra Burdisso e vari avversari, per un contatto in area giallorossa tra Juan e Milito e per un fuorigioco dubbio fischiato a Borriello. In generale, possiamo dire che la Roma avrebbe dovuto fare di più, per sperare nell’accesso ad una finale di Coppa Italia che avrebbe senz’altro dato maggior prestigio alla sua stagione. In particolare, avrebbe potuto fare di più Menez: il giocatore francese non gradisce il fatto che Montella lo lasci spesso in panchina, ma quando gioca non fa nulla per far ricredere l’allenatore. A San Siro il numero 94 è apparso poco concreto, poco incisivo, ma soprattutto poco disponibile al sacrificio. Diverse volte, dopo aver perso palla, anzichè inseguire l’avversario per tentare di riconquistarla si è fermato; è un difetto che, anche in passato, è stato spesso contestato a Menez. Neppure Mirko Vucinic, entrato nella ripresa, ha dato un apporto significativo ai suoi compagni, come capita spesso ultimamente. Il terzino sinistro John Arne Riise è in affanno, da diverso tempo, e si nota bene, mentre Daniele De Rossi è apparso più grintoso e positivo rispetto alle ultime gare giocate. Ma non sono state positive neppure le prove di Simplicio e Perrotta, sebbene il secondo abbia servito l’assist per il gol di Borriello. I due centrocampisti però, hanno giocato in posizioni non troppo adatte alle loro caratteristiche: a proposito di questo, ha delle responsabilità anche Vincenzo Montella, poichè non è molto opportuno schierare Perrotta nel ruolo di esterno offensivo, sulla fascia destra. Molto probabilmente sarebbe stato meglio farlo giocare al centro, dove invece è stato mandato Simplicio, giocatore più incline ad essere schierato più indietro, da centrocampista classico. Ma complessivamente, per vincere a San Siro ci sarebbe voluta una Roma più determinata, con più cuore e fiducia, al di là delle scelte del tecnico.


FORMAZIONI

Vincenzo Montella ha sorpreso un po’ tutti, mandando in campo Jeremy Menez e tenendo inizialmente fuori Vucinic. Il francese ha giocato a sinistra, in linea con Perrotta e Simplicio. In avanti, Borriello unica punta.

Leonardo invece non è riuscito a recuperare Stankovic, ancora alle prese con l’infortunio, così come Sneijder. Il tecnico dell’Inter ha scelto un centrocampo con Zanetti, Cambiasso, Mariga e Kharja; in avanti, spazio a Pazzini accanto ad Eto’ò, con Milito in panchina. In difesa Nagatomo è potuto scendere in campo dall’inizio, mentre Chivu è stato preferito a Materazzi.

Di seguito le due formazioni complete:

INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Mariga; Kharja (75’ Thiago Motta); Eto'o, Pazzini (68’ Milito).

ROMA: Doni; Cassetti, N. Burdisso, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro (46' Greco); Perrotta, Simplicio (55’ Vucinic), Menez (73' Caprari); Borriello.


PRIMO TEMPO

Nei primi venti minuti di gioco la Roma va abbastanza bene, apparendo determinata e decisa a cercare lo spunto offensivo. Tuttavia, la prima azione da gol è di marca nerazzurra: al 2’ Pazzini serve sulla destra Maicon, che tenta il tiro, senza però inquadrare la porta. Due minuti dopo Juan compie un intervento provvidenziale, anticipando Pazzini in una posizione pericolosa, dopo che questi era stato servito da Kharja. Al 9’ Borriello riceve un assist di Pizarro in area, tenta il tiro col sinistro, il suo piede preferito, e sfiora l’incrocio dei pali. I giallorossi cercano di insistere: al 13’ Borriello manovra palla sulla destra e passa a Menez, che a sua volta serve Daniele De Rossi più verso il centro. Il Capitano della Roma calcia di prima verso la porta di Julio Cesar: la sua conclusione è ottima, ma sfila di un soffio al lato dell’incrocio. Cinque minuti dopo il centrocampista di Ostia ci riprova, da fuori area, alla sua maniera: anche stavolta però il suo tiro finisce di poco fuori, sopra la traversa. Ma dopo questa prima fase di gara, difficile ma giocata con il piglio giusto, la Roma inizia a calare. L’Inter mantiene spesso il possesso palla, il pressing dei giallorossi è insufficiente, verso l’area nerazzurra arrivano sempre meno palloni. Quando gli uomini di Montella conquistano il pallone, trovano tantissima difficoltà a creare spazi nell’attenta difesa avversaria. Jeremy Menez finisce spesso a terra, gioca a sprazzi e ogni tanto si intestardisce nei dribbling, senza successo. Perrotta tocca pochi palloni e non spinge quasi mai: è evidente che il ruolo affidatogli da Montella non sia adatto a lui. Anche Fabio Simplicio, schierato sulla trequarti al centro, si trova quasi sempre impegnato in fase di copertura, quindi non partecipa quasi mai alle poche azioni d’attacco. Borriello, di conseguenza, resta piuttosto isolato nella metà campo avversaria, riceve pochi palloni e non può rendersi molto pericoloso, anche se va detto che pure lui perde palla abbastanza spesso, quando qualche compagno riesce a servirlo. Al 32’ De Rossi finisce a terra, dopo un contrasto con Macdonald Mariga, cadendo si fa male ad una costola e resta a terra. Entrano in campo i medici della Roma, De Rossi viene accompagnato fuori, poi rientra e continua a giocare, ma nei minuti seguenti è costretto a fermarsi per altre due volte; il dolore alla costola gli impedisce di respirare bene. Il centrocampista giallorosso, apparso oggi più combattivo e lucido rispetto agli ultimi tempi, stringe i denti e continua comunque la sua partita. Non succede molto altro nel resto del primo tempo, che termina con il risultato fermo sullo 0-0.


SECONDO TEMPO

Dopo l’intervallo, ci si aspetta che venga sostituito De Rossi, visti i problemi accusati da quest’ultimo. Invece Daniele resta in campo, ma è costretto ad uscire Pizarro, a causa di un infortunio all’adduttore. Montella sostituisce quindi il Pek con Leandro Greco, mentre Leonardo conferma gli undici del primo tempo. Nella ripresa la Roma continua a trovare difficoltà, non trova lo spunto in fase offensiva, i suoi giocatori vengono sempre anticipati sulle palle lunghe e non riescono a mantenere il possesso di palla. L’atteggiamento non è abbastanza grintoso: dopotutto basterebbe un gol per riaprire la semifinale, ma i giallorossi non sembrano crederci abbastanza. Al 55’ Montella decide di far entrare Vucinic, nella speranza di far attaccare di più la sua squadra. Esce quindi dal campo Fabio Simplicio. Ma due minuti dopo, è l’Inter a passare in vantaggio: Kharja crossa dal lato destro dell’area romanista, cercando Pazzini. Simone Perrotta, a centro area, intercetta ed allontana la palla aiutandosi con un braccio: diversi giocatori dell’Inter protestano con l’arbitro Orsato, che non fischia il rigore, ma nel frattempo la palla arriva ad Eto’o, che con un preciso diagonale destro la infila nell’angolo alla sinistra di Doni. L’Inter si porta quindi in vantaggio 1-0: la Roma, per raggiungere la finale, dovrebbe ribaltare e vincere 2-1. In occasione del gol è stato sicuramente molto bravo Eto’o, ma va segnalato anche il deficit di copertura di Riise, che non interviene in chiusura su Kharja, prima del cross di quest’ultimo. Anche con Vucinic in campo, la musica non cambia molto: l’Inter fa tanto possesso palla, mentre i giallorossi non trovano spazio. Al 65’ la Roma rischia di subire un altro gol, quando arriva un lunghissimo lancio di Nagatomo in area, con Juan e Riise che pasticciano e si lasciano scappare Pazzini: l’attaccante interista arriva davanti a Doni, ma il portiere brasiliano riesce a respingere il suo tiro. Pochi istanti dopo viene ammonito il romeno Chivu, autore di un fallo su Menez, mentre Leonardo manda in campo Diego Milito al posto di Pazzini. Al 69’ torna a spingere un po’ la Roma: Cassetti crossa dalla destra, Borriello riesce a controllare il pallone in posizione defilata sulla destra. Ci sarebbe Greco libero al centro, ma il centravanti preferisce tirare in porta lui stesso: Julio Cesar para e l’azione sfuma, mentre Borriello e Greco battibeccano tra loro. Al 71’ l’Inter riparte pericolosamente, Milito dribbla Burdisso in area e tira in porta: Doni è bravo a respingere di piede. Tre minuti dopo, Montella toglie dal campo lo spento Menez, inserendo al suo posto il diciassettenne Gianluca Caprari. Subito dopo anche Leonardo si gioca la seconda sostituzione: fuori Kharja, dentro Thiago Motta. Al 76’ la Roma sfiora clamorosamente il gol del pari con Borriello: Vucinic serve un’ottima palla in area al centravanti, che resiste alla pressione di Lucio, calcia di destro da posizione piuttosto ravvicinata ma colpisce il palo alla sinistra di Julio Cesar. La palla poi sfila lungo la linea di porta, va a colpire anche l’altro palo e si allontana. Piuttosto sfortunato Borriello in questa occasione. All’80’, avanza Cassetti per vie centrali: il terzino romanista da fuori area lascia partire un buon tiro, ma Julio Cesar si salva in due tempi. In questi ultimi dieci minuti la Roma continua a spingere, più di quanto non aveva fatto in precedenza, e trova il gol all’83’. Cassetti serve Perrotta sul vertice destro dell’area dell’Inter, il centrocampista crossa verso il lato opposto, dove Borriello salta più in alto di Lucio e manda la palla in rete, di testa, nell’angolino alla sinistra del portiere Julio Cesar. A questo punto bisogna crederci, la vittoria è ancora possibile, ma l’Inter temporeggia e cerca di mantenere il gioco lontano dalla sua metà campo. All’88’ Perrotta commette fallo su Cambiasso, all’altezza della trequarti giallorossa: il centrocampista dell’Inter guadagna tempo restando a terra, nonostante non sia stato colpito duramente. Nel frattempo, s’infuria Nicolàs Burdisso, che si avvicina al connazionale Cambiasso, dicendogli a brutto muso di alzarsi. Maicon intima all’argentino della Roma di allontanarsi, mentre lui battibecca duramente prima con Cambiasso, rialzatosi subito appena è iniziata la polemica, poi con l’altro connazionale Milito. I tifosi interisti presenti al Meazza insultano Burdisso, ex della squadra nerazzurra, mentre dalla panchina si alza e si lamenta con lui anche Leonardo. Il difensore romanista guarda l’allenatore dell’Inter e gli dice di stare zitto, con un gesto molto eloquente, che gli costa l’ammonizione. Quando il gioco riprende, arriva una palla pericolosa nell’area della Roma, Juan interviene su Milito e lo anticipa, ma l’argentino finisce a terra. Orsato non concede il calcio di rigore all’Inter, tra le proteste nerazzurre. Dal replay si vede che il difensore brasiliano con un piede è intervenuto sul pallone, ma con l’altro ha toccato Milito: è difficile stabilire se fosse stato corretto assegnare il rigore, ma il contatto c’era stato di sicuro. Sull’azione seguente Borriello riceve un lancio lungo, subisce un fallo da dietro e cade a terra: tuttavia, l’assistente di Orsato segnala una posizione di fuorigioco dell’attaccante, dunque l’arbitro fa riprendere con una punizione per l’Inter. Il fuorigioco di Borriello in realtà non c’era, ma dobbiamo ricordare che l’azione è nata dopo che era stato negato, forse ingiustamente, un rigore per gli avversari. Nel frattempo il quarto uomo comanda tre minuti di recupero, che non sono molti, viste le tante interruzioni che vi sono state nel secondo tempo. La panchina della Roma si infuria, un po’ per il fuorigioco fischiato a Borriello, un po’ per i minuti di recupero: in tanti si alzano in piedi e protestano. L’arbitro Orsato espelle ben quattro componenti della panchina romanista, ovvero il dirigente Daniele Pradè, il preparatore atletico Bertelli, il vice allenatore Russo e il preparatore dei portieri Nanni. La gara è agli sgoccioli, c’è tempo per un ultimo calcio d’angolo in favore della Roma. Tutti i giallorossi, compreso il portiere Doni, si appostano nell’area avversaria, sperando di beffare l’Inter all’ultimo: ma non c’è niente da fare, il corner finisce direttamente nelle mani di Julio Cesar. Il direttore di gara fischia la fine, Inter e Roma pareggiano 1-1, con conseguente approdo in finale dei nerazzurri.


CONCLUSIONE

Si è trattato della classica partita in cui il tifoso romanista vive stati d’animo già provati tante altre volte. Alla vigilia c’era poco ottimismo, in pochi speravano che la Roma vista negli ultimi tempi battesse l’Inter a San Siro, accedendo alla finale. Ma quando la partita inizia, come è normale, la speranza aumenta. Poi il gol di Eto’o ha fatto di nuovo perdere fiducia al pubblico giallorosso, che non si aspettava una rimonta. Eppure, dopo la rete dell’1-1 di Borriello, a sette minuti dalla fine, è stato impossibile non sognare il colpaccio, che però non è arrivato. Purtroppo, questa è una stagione da dimenticare per la Roma. Si sperava che la Coppa Italia potesse rendere meno amara un’annata in cui i giallorossi, pur avendo una rosa sulla carta tra le migliori, hanno fatto un campionato mediocre, pieno di vittorie sfumate in modo assurdo e partite giocate senza determinazione. Invece, non è stato così. La squadra sostiene di essere fiduciosa per l’ottenimento del quarto posto in campionato, quel quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League. Saranno decisive le ultime due giornate del campionato, nelle quali la Roma deve cercare di scavalcare l’Udinese. Le avversarie, il Catania di Simeone e la Samp in lotta per non retrocedere, non si lasceranno sconfiggere facilmente. Nel frattempo, è brutto dirlo, ma il pubblico romanista sta pensando più al prossimo anno, al futuro, alla campagna acquisti, che non a questo finale di stagione.

Fabrizio Landolfi

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