Il Bologna riparte da Verona

Il Bologna riparte da Verona

Di Mauro Giordano

Non c’è due senza tre ma per il Bologna sarebbe meglio smentire questo famoso modo di dire. I rossoblù sono infatti reduci da due sconfitte consecutive e al Bentegodi provano a interrompere questa striscia negativa. Altrimenti, al di là del fatto che gli ultimi risultati sono figli di un rilassamento dovuto a un eccesso di tranquillità, si potrebbe rischiare di doversi guardare alle spalle. I 40 punti ottenuti infatti potrebbero iniziare a non bastare per vivere senza patemi d’animo le ultime giornate di campionato. A parte il Bari, designato alla serie B da tempo, e la Sampdoria che incredibilmente si è fermata a 32, le altre concorrenti per la salvezza non vogliono mollare fino all’ultimo.

Proprio in questa chiave si disputa questo Chievo-Bologna. Anche la squadra di Pioli è alla ricerca dei punti che devono sancire la conferma della permanenza nella massima serie. Pioli è molto carico per questo impegno: «Se vogliamo evitare di essere risucchiati in zona retrocessione dobbiamo assolutamente riprendere confidenza con la rete, soprattutto nella partite in casa, da troppo tempo non conquistiamo i tre punti in casa. Dobbiamo scendere in campo con la giusta convinzione per cercare di fare bottino pieno - ha dichiarato il tecnico gialloblù».

In casa Bologna invece di calcio per ora se ne parla poco. Prima i problemi societari con tutte le vicende che ne sono seguite, poi le presunte combine e il silenzio stampa. In settimana l’unico che ha rilasciato dichiarazioni è stato Marco Di Vaio ma solo perché è stata annunciato che lunedì riceverà il Nettuno d’Oro, la massima onorificenza sportiva del comune di Bologna. Il capitano ne ha approfittato per commentare le critiche ricevute dopo la partita persa a Brescia: «Dopo Brescia siamo stati criticati per i nostri atteggiamenti, eppure la città ci premia per quello che abbiamo fatto quest’anno. Per mesi siamo stati l’orgoglio di Bologna e di colpo sono stati messi in discussione i nostri valori professionali e morali, questo è assurdo – Di Vaio ha poi proseguito - cinque mesi fa il Bologna rischiava di scomparire e tutti si sono appoggiati a noi, che con i risultati abbiamo salvato il club. Ma è bastata una sconfitta per passare dalla fiducia alla delusi. Dovremmo essere qui a festeggiare una salvezza anticipata e invece c’è un velo di tristezza che ci opprime». In settimana si è parlato molto anche della conferma di mister Malesani che ha presentato un progetto tecnico e attende una risposta. Anche su questo argomento Di Vaio ha voluto precisare la posizione della squadra: «Mi auguro che resti con noi perché nessuno ci conosce meglio di lui. I suoi dubbi nascono dal fatto che questa squadra quest’anno ha dato più di quello che poteva dare, e per restare a questi livelli adesso servono alcuni correttivi».

Tanti dubbi e tante parole che dovranno lasciar parlare il campo. L’appuntamento è alle 15, le formazioni dovrebbero essere abbastanza chiare. Il Bologna schiererà Viviano in porta, una linea difensiva a quattro con Buscé, Portanova, Britos e Rubin, centrocampo a rombo con Casarini, Mudingayi, Mutrelli ed Ekdal vertice alto, in attacco la coppia Ramirez, Di Vaio. Per il Chievo un 4-3-1-2: Sorrentino, Sardo, Andreolli, Mandelli, Mantovani, Pulzetti, Rigoni, Constant, Bogliacino, Pellissier, Moscardelli.

Mauro Giordano

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