Cagliari: Un pari che sa di sconfitta

Cagliari: Un pari che sa di sconfitta

Di Matteo Opisso

La trentatreesima giornata di campionato porta un altro punto alla squadra di Donadoni. Nel pirotecnico pomeriggio del Via del Mare di Lecce, i rossoblù pareggiano per 3-3 contro i salentini ma è un pari che lascia l’amaro. I sardi si erano portati sul 1-3 prima di essere riacciuffati nel recupero, sulla gara pesano come un macigno le occasioni sbagliate da Cossu e compagni.

Roberto Donadoni ripropone gli stessi undici reduci dal pareggio casalingo con il Brescia, preferendo ancora Perico a Pisano sulla fascia difensiva di destra. De Canio lascia in panchina Corvia e si affida all’estro di Di Michele e dell’ex Jeda. Passano appena otto minuti prima che i rossoblù si facciano pericolosi, Conti gira di destro in semi-rovesciata ma Rosati è reattivo e devia in angolo. Al ’15 è Jeda a provarci di testa sugli sviluppi di un corner, ma Astori è provvidenziale nella deviare la palla sul fondo. Al ’20 il Cagliari passa: Lazzari dal limite scodella per Acquafresca che si coordina alla perfezione e al volo di destro insacca. I sardi amministrano il vantaggio chiudendosi e ripartendo in contropiede. Proprio su un capovolgimento di fronte Cossu ha la palla del raddoppio ma spreca tutto calciando forte ma centrale. Ancora Cossu prova a sorprendere Rosati con un destro diretto all’incrocio, ma il portiere leccese sfodera una parata strepitosa e toglie il pallone dal sette. Il primo tempo scivola così con i giallorossi nervosi e con la partita che rischia di incattivirsi.

Nella ripresa De Canio inserisce Brivio e avanza Mesbah a centrocampo. All’algerino bastano quattro minuti nella nuova posizione per trovare il pareggio: insaccando in scivolata dopo una triangolazione con Di Michele. Il rapido attaccante spadroneggia e il Lecce torna a credere nella vittoria, così Donadoni inserisce Pisano al posto di Perico. Al ’67 per i salentini arriva la doccia fredda, Conti svetta di testa sul calcio d’angolo battuto da Cossu e sigla l’1-2. I rossoblù son scatenati in contropiede e cinque minuti dopo calano il tris, ancora con Acquafresca che da solo contro Rosati non sbaglia e fa 1-3. I giallorossi tramortiti hanno però un sussulto d’orgoglio e al ’74 ci vuole il miglior Agazzi per disinnescare il colpo di testa di Gustavo. Il Cagliari arretra il baricentro e i padroni di casa danno continuità alla loro azione. Così, dopo un contropiede concluso con un tiro altissimo di Cossu, i sardi subiscono il secondo gol. E’ l’88 e Fabiano svetta deviando di testa, inutile il tentativo di Agazzi. Il finale è al cardiopalma. Al secondo minuto di recupero Cossu supera Gustavo e si invola in porta ma anzi che tirare la passa a Ragatzu che in corsa non riesce a deviare la palla nella porta sguarnita. Donadoni e furente e al ’94 arriva puntuale la beffa: pallone della disperazione lanciato al centro dell’area, la difesa rossoblù si addormenta e Corvia ha tutto il tempo di stoppare e siglare, di destro al volo, il definitivo 3-3.

Per il Lecce tre punti tanto sofferti quanto vitali per le speranze di salvezza. Il Cagliari è punito ancora una volta dal suo mancato cinismo, per fortuna dei sardi i punti importanti son stati già fatti.

Matteo Opisso

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