Shakhtar Donetsk - Roma: Serve una grande impresa

Shakhtar Donetsk - Roma: Serve una grande impresa

Di Fabrizio Landolfi

Domani sera a Donetsk, la Roma giocherà la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, contro lo Shakhtar di Mircea Lucescu. La partita d’andata, giocata all’Olimpico, è finita 3-2 in favore degli ucraini: dunque, per riuscire a qualificarsi alla fase successiva, i giallorossi dovranno vincere con due gol di scarto, oppure con uno solo, ma segnandone più di tre. In sostanza, per passare il turno bisognerà compiere un’impresa, su un campo difficile, dove lo Shakhtar Donetsk non viene sconfitto da circa due anni e mezzo. Più precisamente, risale all’ottobre del 2008 l’ultima sconfitta casalinga della squadra ucraina, arrivata per mano dello Sporting Lisbona. La temperatura, a Donetsk, è estremamente rigida: -6 gradi, un freddo polare, al quale i giocatori di Lucescu sono ben abituati, al contrario di quelli della Roma. Le difficoltà, quindi, saranno molte, e tutti i tifosi romanisti continuano a ripeterselo: perdere la gara d’andata, in casa, è stato un vero peccato. Tuttavia, non è detta l’ultima parola, i giallorossi devono lottare fino all’ultimo per cercare di non essere eliminati dalla Champions League. Noi tifosi, ci ricordiamo numerosissime occasioni in cui la Roma ha perso una gara d’andata nelle coppe europee, per poi sfiorare l’impresa nel ritorno: tante partite in cui abbiamo sofferto, sperato, e visto sfuggire l’obiettivo, spesso per molto poco. Ma le statistiche e gli amarcord contano poco: battere lo Shakhtar con due gol di scarto, a Donetsk, sarà molto difficile, ma la Roma potrà farcela eccome, se entrerà in campo con il piglio giusto.

Negli ultimi giorni, nell’ambiente giallorosso, si è discusso molto a proposito delle dichiarazioni di Claudio Ranieri, che in un’intervista ha raccontato di un gruppo in cui ci sono problemi, di giocatori che pensano più ai propri interessi personali, che non a quelli della squadra, e di un Totti più solo di quanto appaia, nello spogliatoio. In molti non hanno preso bene le parole dell’ex allenatore, ma è abbastanza evidente che, in questa stagione, numerosi giocatori non hanno sempre onorato la maglia che portano, ed è troppo facile e limitativo incolpare solo il tecnico, e non essi. Sul discorso che riguarda Totti, ha risposto Daniele De Rossi, il vicecapitano, precisando che Francesco, suo grande amico oltre che compagno di mille battaglie, non è affatto solo. Ma molto probabilmente, Claudio Ranieri intendeva solo chiarire un po’ le idee a chi da anni parla di un Totti egemone, che comanda ed influenza un po’ tutto nella Roma. Addirittura, si è detto che è stato il Capitano a far andar via Spalletti prima, e Ranieri poi. Il tecnico testaccino, con quelle parole, ha voluto spiegare ai soliti detrattori che Totti è invece uno dei pochi giocatori che non creano problemi nel gruppo: è in questo senso, che è più solo di quanto sembri. Tra l’altro, Ranieri ha anche invitato i tifosi giallorossi a restare vicini a Totti e De Rossi, simboli di questa squadra, a dimostrazione del fatto che le sue divergenze con il gruppo, non dipendevano certo da questi due calciatori. In ogni modo ci auguriamo, per il bene della Roma, che Montella stia riuscendo a risolvere queste questioni, e a tenere il gruppo compatto e coeso. Vedendo alcuni episodi, come il battibecco tra Menez e Borriello al termine di Lecce-Roma, possiamo capire quanto sia difficile il compito, ma siamo sicuri che Vincenzo farà del suo meglio con impegno e dedizione, come ha sempre fatto da calciatore, e come sta facendo in queste prime partite da allenatore della Roma, nelle quali ha dimostrato di essere competente, malgrado la poca esperienza.

Domani sera a Donetsk, mancheranno gli squalificati Cassetti e Menez, oltre ad Adriano, ancora indisponibile per l’infortunio alla spalla. Gli altri giocatori sono tutti a disposizione di Montella, che ha voluto convocare anche tre giovani della Primavera giallorossa: Pettinari, Caprari e Sabelli. Con ogni probabilità, i giallorossi giocheranno ancora con il 4-2-3-1: davanti al portiere Doni, la linea difensiva dovrebbe essere formata da Burdisso a destra, Riise a sinistra, e la coppia Mexes-Juan al centro. Al posto dello squalificato Cassetti, potrebbero giocare anche Aleandro Rosi, oppure Paolo Castellini, terzino sinistro che già in un’altra occasione è stato schierato sulla destra. Tuttavia, è più probabile che Montella si affidi all’esperienza dell’argentino Burdisso. A centrocampo ci saranno i due perni centrali, De Rossi e Pizarro, più in avanti Taddei sulla destra, Perrotta al centro e Vucinic a sinistra. Vista l’assenza di Menez, gli unici attaccanti a disposizione sono il montenegrino, Totti e Borriello. Per il ruolo di punta centrale, è in corso un ballottaggio tra gli ultimi due: è prevedibile che il tecnico schieri dal primo minuto il Capitano, che ha saltato la partita di Lecce, tenendo inizialmente fuori Borriello.

Anche lo Shakhtar di Lucescu giocherà con il modulo 4-2-3-1, con Pyatov tra i pali, Srna, Rakitskiy, Chygrynskiy e Rat in difesa; a centrocampo dovrebbero esserci Gai e Hubschman, mentre il reparto offensivo, tutto brasiliano, sarà formato da Jadson sulla fascia destra, Douglas Costa su quella sinistra, e Willian dietro al centravanti Luiz Adriano. Eduardo, altro attaccante brasiliano, ex dell’Arsenal, dovrebbe partire nuovamente dalla panchina.

Fabrizio Landolfi

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