Roma - Lazio: Giallorossi a caccia della cinquina

Roma - Lazio: Giallorossi a caccia della cinquina

Di Fabrizio Landolfi

Domenica pomeriggio alle 15 andrà in scena il derby del Cupolone, tra la Roma di Montella e la Lazio di Reja. Nelle ultime quattro occasioni, hanno sempre avuto la meglio i giallorossi, sotto la guida di Claudio Ranieri. Una eventuale quinta vittoria consecutiva contro i rivali cittadini darebbe finalmente una soddisfazione, una ventata di buonumore, al pubblico giallorosso, piuttosto deluso dagli ultimi risultati. Questo derby sarà molto importante dal punto di vista della classifica: la Lazio, infatti, occupa attualmente il quarto posto, ovvero la posizione che permette di accedere alla Champions League. Un punto sotto ai biancazzurri c’è l’Udinese di Marino, mentre la Roma dista ben cinque punti. Quindi battere la Lazio, per gli uomini di Montella, è un passo fondamentale per raggiungere il traguardo del quarto posto, che ad inizio stagione era soltanto l’obiettivo minimo, dato che si sperava che la squadra facesse molto meglio. Al contrario, nel caso in cui la Roma non riuscisse a vincere, si ridurrebbero notevolmente le speranze di sorpassare i cugini in classifica; anche perchè, è bene ricordarlo, in corsa per il quarto posto c’è anche l’Udinese, una squadra che sta facendo davvero bene in questo periodo.


Dal punto di vista puramente goliardico, da tifosi, è inutile dire che battere la Lazio è sempre qualcosa di molto importante, a prescindere dalla classifica. Questa volta, i biancazzurri arrivano al derby con il dente assai avvelenato, a causa delle quattro sconfitte nelle ultime quattro stracittadine, quindi daranno il massimo per prendersi la rivincita. Quanto alla Roma, per ottenere un risultato positivo, servirà un atteggiamento completamente diverso da quello avuto dal gruppo nelle ultime gare. In particolare a Donetsk, pur contando l’inferiorità numerica, la sconfitta nell’andata e tutto quanto, si è vista in campo una squadra troppo scoraggiata e molle, oltre che assai distratta. Inoltre, sarebbe un peccato enorme incappare, ancora una volta, in uno di quei cali di tensione che la Roma ha avuto (soprattutto nei secondi tempi delle gare), troppo spesso nell’ultimo periodo, sia sotto la guida di Ranieri che con Montella in panchina. Negli ultimi giorni, nell’ambiente giallorosso si è continuato a dibattere sulla poca coesione del gruppo, sul fatto che alcuni giocatori abbiano un modo di pensare troppo individualista, sulla gomitata di De Rossi al capitano dello Shakhtar, che costerà a Daniele una pesante squalifica ed una brutta figura a livello internazionale, sul troppo nervosismo, ma anche su Marco Borriello. Il centravanti si è sfogato parlando con i giornalisti: ha ricordato di aver segnato numerosi gol, di essersi procurato dei calci di rigore, e non accetta di passare per l’unico colpevole, nonostante l’errore dal dischetto di Donetsk. A proposito di calci di rigore, Borriello si è anche lamentato del fatto che, da quando è arrivato Montella, non è più il secondo rigorista della squadra, dopo Francesco Totti. Premesso che nessuno (almeno si spera), voglia addossare a Borriello tutte le colpe per i problemi della Roma, nè farlo diventare un capro espiatorio, si ha sempre di più l’impressione che questo giocatore sia molto difficile da gestire. Quando c’è un calcio di rigore vuole essere sempre lui a tirarlo. Quando non viene schierato titolare sembra un caso di lesa maestà. Quando i compagni commettono degli errori in campo non nasconde la sua stizza. Eppure, quando a sbagliare è lui, come è successo contro lo Shakhtar, non ammette che gli si dica qualcosa. Borriello è sicuramente un ottimo giocatore, un attaccante che è servito e potrà servire molto alla Roma, ma deve rendersi conto di essere, appunto, un giocatore come gli altri.


Riguardo alla formazione che affronterà la Lazio, Montella è intenzionato a confermare il modulo 4-2-3-1. Francesco Totti, nonostante in settimana abbia avuto qualche problema al polpaccio, è disponibile, così come Julio Sergio e Vucinic. Saranno invece assenti Cassetti, ancora alle prese con un dolore all’inguine, e Matteo Brighi, squalificato. Il tecnico giallorosso schiererà ancora Doni in porta, una difesa a quattro con Burdisso sulla destra, e Mexes al centro in coppia con Juan. Per la fascia sinistra, è possibile l’inserimento di Castellini dall’inizio, al posto di Riise, dato che il terzino ex Parma, in settimana, è stato provato assieme ai titolari. Tuttavia, appare comunque più probabile che Montella si affidi ancora al norvegese, malgrado le sue ultime prestazioni, piuttosto negative. A centrocampo, vi saranno De Rossi e Pizarro a fare da perni centrali. Sulla linea della trequarti si prevede l’impiego di Taddei sulla destra, Perrotta al centro e Jeremy Menez sulla sinistra. Il francese è avvantaggiato su Vucinic per un posto da titolare. Tuttavia, il tecnico potrebbe anche schierare entrambi gli attaccanti, dirottando Menez sulla destra, posizione in cui ha già giocato. A quel punto resterebbe in panchina Rodrigo Taddei. Nel ruolo di punta centrale, dovrebbe partire titolare Capitan Totti, che non ha giocato contro lo Shakhtar. Quindi, si prevede che Borriello parta dalla panchina, per entrare eventualmente nel corso della gara. In sintesi, i dubbi sulla formazione riguardano tre ruoli: quello del terzino sinistro, quello dell’esterno offensivo, e quello del centravanti.

A proposito della Lazio, invece, Edi Reja dovrà fare a meno del difensore centrale Andrè Dias, infortunato. Oltre al brasiliano, sono indisponibili anche l’attaccante Rocchi ed il difensore Diakitè. Il tecnico laziale, nel suo 4-2-3-1, schiererà Muslera tra i pali, una difesa a quattro con Lichtsteiner e Radu sugli esterni, Stendardo al centro insieme a Biava. A centrocampo, i due centrali saranno Ledesma e Matuzalem. Per il ruolo di esterno destro, sono in lizza Sculli e l’uruguaiano Gonzalez, con il primo leggermente favorito. Sempre sulla linea della trequarti, giocheranno Hernanes al centro e Zàrate sulla fascia sinistra. Per il ruolo di centravanti, è in corso un ballottaggio tra Floccari e Kozak.

Fabrizio Landolfi

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