Lecce - Roma 1 - 2: Vittoria sofferta

Lecce - Roma 1 - 2: Vittoria sofferta

Di Fabrizio Landolfi

Ieri sera la Roma ha battuto il Lecce per 2-1, nell’anticipo della ventottesima giornata di campionato. Al Via del Mare ha aperto le marcature Vucinic nel primo tempo; nella ripresa i salentini hanno trovato la rete del pareggio, realizzata da Giacomazzi, ma ad un minuto dalla fine Pizarro, su calcio di rigore, ha fissato il risultato sul 2-1 per la squadra di Montella. Si tratta di una vittoria importantissima, che permette alla Roma di sperare nel raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale, ovvero quel quarto posto che vale l’accesso alla prossima Champions League. A proposito di Europa, martedì i giallorossi saranno impegnati nella difficilissima trasferta di Donetsk, dove per evitare l’eliminazione, dovranno compiere un’impresa. I tre punti conquistati contro il Lecce daranno sicuramente un’ importante iniezione di fiducia e di ottimismo alla squadra. Tuttavia, quella della Roma a Lecce non è stata prova del tutto convincente; ancora una volta, la squadra giallorossa ha avuto il solito calo di concentrazione nel secondo tempo. Non a caso, ha subìto il gol del pari, rischiando di aggiungere un altro capitolo alla già lunga serie di rimonte subìte in questa stagione. Per fortuna, nel finale di gara è arrivata la rete della vittoria, su calcio di rigore, dopo che la Roma, una volta preso il gol, aveva rialzato leggermente il ritmo e l’intensità del suo gioco. Eppure è preoccupante il fatto che questi limiti tornino sempre a galla: sembra quasi che i giocatori giallorossi, ad un certo punto del secondo tempo, si addormentino in campo, per poi risvegliarsi di colpo quando arriva la scossa negativa, ovvero un gol degli avversari. Nelle interviste del dopo-partita, il tecnico del Lecce Gigi De Canio ha recriminato sull’arbitraggio di Damato, affermando che ci sarebbero stati ben tre rigori netti per la sua squadra, non concessi dal direttore di gara. Francamente, dovrebbe spiegarci anche quali siano stati, esattamente, questi episodi, poichè pur avendo visto la partita, questi tre rigori netti non ce li ricordiamo proprio. Dobbiamo dire che c’è stato un tocco di mano in area, da parte di Simone Perrotta, che l’arbitro Damato ha considerato involontario, lasciando proseguire il gioco. Analizzando l’episodio alla moviola, il tocco del giocatore romanista appare effettivamente involontario, poichè egli si trovava di spalle al pallone, con il braccio aderente al corpo.


FORMAZIONI

Montella nel suo 4-2-3-1 ha schierato, vista anche l’assenza di Totti, Borriello nel ruolo di punta centrale, supportato sulla trequarti da Taddei, Perrotta e Vucinic. Jeremy Menez è partito dalla panchina, come il brasiliano Juan, al quale a sorpresa è stato preferito N.Burdisso.

De Canio invece, dovendo fare a meno del difensore Ferrario, ha spostato Gustavo al centro della difesa, in coppia con Mesbah, che solitamente gioca a centrocampo. Nel ruolo di terzino destro, l’allenatore del Lecce ha schierato il giovane Rispoli, in avanti l’uruguaiano Olivera come seconda punta, alle spalle di Jeda.

Di seguito le due formazioni complete:

Lecce: Rosati; Rispoli (78' Chevanton), Gustavo, Fabiano, Brivio; Munari, Giacomazzi, Vives, Grossmuller (42' Corvia); Olivera; Jeda.

Roma: Doni; Cassetti (29' Juan), Mexes, Burdisso, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei (68' Brighi), Perrotta, Vucinic (80' Menez); Borriello.


PRIMO TEMPO

Sin dai primi minuti di gioco, la Roma cerca di fare la partita e di imbastire una manovra offensiva, faticando però a trovare spazio tra le maglie del Lecce, che si tiene piuttosto chiuso nella propria metà campo, in attesa di ripartire in contropiede. I giallorossi di Montella mantengono molto il possesso palla (alla fine del primo tempo, la loro percentuale sarà addirittura del 64%), con scambi fitti. Eppure, la prima occasione da gol capita agli avversari, su calcio di punizione dalla lunga distanza, battuto da Olivera, con la palla che termina di poco sopra la traversa. Al 12’ Grossmuller colpisce duro Cassetti, che resta a terra per più di un minuto, per poi proseguire a giocare. La Roma continua a fare la partita, ma fatica molto ad arrivare al tiro: al 22’ Borriello, servito sulla destra da Vucinic, stoppa la palla e si libera di Fabiano, poi cerca il destro a giro, ma colpisce male, spedendo la palla in altro. Ricordiamo che il centravanti della Roma, essendo mancino, è abituato a tirare quasi sempre di sinistro. Due minuti più tardi Cassetti si inserisce benissimo nell’area leccese, viene servito da Taddei e tira in porta, mandando la palla a lato di un soffio. Subito dopo, ci prova lo stesso Taddei, con un pallonetto dal limite dell’area, ma neppure lui inquadra lo specchio della porta. Al 29’ Cassetti è costretto ad abbandonare il campo, sempre a causa del colpo subìto in precedenza: Montella lo sostituisce con il centrale Juan, spostando Burdisso sulla fascia destra. Ma la Roma continua a premere, e al 32’ trova il gol: dalla propria trequarti, Borriello lancia in avanti in direzione di Mirko Vucinic, che prima va via a Munari, poi finta e trova lo spazio, tra Rispoli e Gustavo, per tirare in porta di punta, con ottima precisione. La palla finisce nell’angolino, alla sinistra di Rosati, per l’1-0 in favore della Roma. Quello di Vucinic è un bellissimo gol, la cui traiettoria assomiglia molto ad un colpo di biliardo. L’attaccante montenegrino, che ha un passato nel Lecce, non esulta per rispetto dei suoi vecchi tifosi. Il gioco riprende, e Daniele De Rossi viene ammonito per un’entrata su Gustavo. Al 37’ Doni salva la porta romanista da un colpo di testa ad effetto, molto insidioso, di Olivera. Segue un corner per i padroni di casa, sugli sviluppi del quale arriva una serie di colpi di testa in area romanista: alla fine il terzino Rispoli calcia al volo da davanti a Doni, ma Pizarro, in scivolata, sporca la traiettoria e salva la porta della Roma. Al 42’, l’allenatore del Lecce De Canio inserisce un terzo attaccante, ovvero l’ex romanista Daniele Corvia, al posto di Grossmuller. Dopo ben quattro minuti di recupero, il primo tempo termina con la Roma in vantaggio per 1-0.


SECONDO TEMPO

Nella ripresa, il Lecce riparte cercando di osare di più in avanti, ma al 49’ scatta il contropiede della Roma, con Vucinic e Borriello che si scambiano la sfera due volte. Alla fine è il secondo a tirare in porta, ancora col destro: la palla finisce a lato. Al 56’ un gran destro da fuori area di Olivera spaventa i tifosi romanisti, ma anche in questo caso il tiro termina fuori. Un minuto dopo Corvia viene lasciato solo, in posizione regolare, nell’area della Roma: l’attaccante leccese riceve il lancio del vivace Olivera, colpisce bene di testa, e Doni per fortuna è bravissimo a deviare in angolo. Sono i primi segnali di un certo calo di concentrazione tra i giocatori di Montella. Il Lecce continua a premere: al 63’ Fabiano lancia lungo, Jeda prolunga di testa, e Corvia colpisce al volo di sinistro, inserendosi tra Burdisso e Juan, piuttosto distratti in questa circostanza. L’attaccante del Lecce non inquadra lo specchio della porta, ma è abbastanza prevedibile che, continuando così, la Roma possa subire il gol del pari. Al 68’, Montella mette dentro Matteo Brighi al posto di Taddei, ma la situazione non cambia molto, la Roma appare confusa e poco concentrata. Al 75’ Munari avanza sulla fascia destra, palla al piede: Riise, come ha fatto spesso negli ultimi tempi, controlla l’avversario a distanza, ma non interviene in chiusura. L’esterno del Lecce può quindi crossare verso l’area romanista, dove Giacomazzi colpisce di testa e segna, portando il risultato sull’1-1. Va detto che il colpo di testa del centrocampista uruguaiano è stato molto bello, imprendibile per Doni; tuttavia, davanti all’autore del gol c’erano sia Mexes che Juan, eppure nessuno dei due centrali è intervenuto in tempo per anticipare l’avversario. Ancora una volta la Roma si ritrova, nella fase finale di una partita, a perdere il vantaggio acquisito. Il Lecce prende fiducia e non si ferma: De Canio inserisce anche un altro giocatore offensivo, Chevanton, al posto del terzino Rispoli. Ciò dimostra che il tecnico dei salentini vuole la vittoria. La Roma, dopo aver subìto il gol, ricomincia a cercare di fare la partita, seppure con difficoltà. All’80’ Montella si gioca il terzo cambio, inserendo Jeremy Menez al posto di Vucinic. Ma il Lecce non molla, e all’ 86’ sfiora addirittura il raddoppio: Giacomazzi batte una punizione, Chevanton appoggia di testa per Munari, che colpisce la parte alta della traversa, toccando anche lui di testa. Subito dopo, viene ammonito Brighi, che era diffidato e dovrà quindi saltare il derby con la Lazio. In questo finale di gara, a parte un tiro di De Rossi dalla lunga distanza, finito abbondantemente fuori, i giallorossi non riescono a creare vere occasioni da gol, pur cercando di spingere, fino all’88’, quando Borriello scatta sulla sinistra, dribbla Munari, arriva a fondo campo, e poi mette al centro, dove però non ci sono suoi compagni pronti a schiacciare in rete. Tuttavia, la palla viene recuperata da Perrotta sulla destra; il centrocampista crossa di nuovo verso il centro, dove Borriello colpisce di testa, e la sfera viene intercettata con un braccio da Munari. L’arbitro Damato fischia il calcio di rigore in favore della Roma, ed ammonisce il centrocampista esterno dei salentini, che come possiamo vedere dalle immagini, ha alzato il braccio volontariamente, guardando la palla. Sul dischetto va Pizarro, che prima di sistemare la palla si gira verso Borriello: il centravanti, pensando che il compagno voglia lasciargli la battuta del rigore, si avvicina al dischetto, ma poi, come stabilito in precedenza dal tecnico Montella, viene chiarito che il tiro dagli undici metri spetta al cileno. Il Pek tira bene nell’angolino alla sua destra, spiazzando Rosati: è gol, 2-1 per la Roma. Durante la rincorsa, David Pizarro si ferma, per poi ripartire: ci sarebbero dunque gli estremi per la ripetizione del calcio di rigore, ma l’arbitro Damato, come capita molto spesso nei casi analoghi, lascia correre. Dopo quattro minuti di recupero, arriva il triplice fischio finale: la Roma ha sofferto molto, ma ha battuto il Lecce per 2-1.


CONCLUSIONE

Al di là del sollievo per la rete decisiva, arrivata nel finale di gara, e della soddisfazione per i tre punti conquistati, restano diversi aspetti su cui la squadra di Montella deve migliorare. Purtroppo, anche a Lecce si è notata questa tendenza a calare nel secondo tempo, che negli ultimi tempi ha fatto perdere punti importanti alla Roma. Si continuerà a dibattere molto sulle cause di questo problema, che per alcuni sono più di natura atletica, per altri più di natura psicologica. Il tecnico Vincenzo Montella ha ripetuto che un discorso non esclude l’altro, tuttavia gli errori che vengono commessi, soprattutto in fase difensiva, fanno pensare più ad un calo della concentrazione mentale, che non ad una scarsa tenuta fisica dei giocatori. Nella prossima settimana, la squadra dovrà affrontare prima lo Shakhtar Donetsk nel ritorno degli ottavi di Champions, e poi la Lazio nel derby, che oltre ad essere molto sentito, come sempre, dalla tifoseria, sarà anche fondamentale per la corsa al quarto posto. In entrambe le partite, la Roma non potrà permettersi di sbagliare, altrimenti la stagione potrebbe essere compromessa definitivamente. Ci auguriamo che Montella, che comunque ha raccolto sette punti in tre gare sulla panchina giallorossa, riesca ad abbattere i limiti della squadra.

Fabrizio Landolfi

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