Lega Pro: Il Punto dopo la 25° Giornata

Lega Pro: Il Punto dopo la 25° Giornata

Di Daniele Mosconi

Un'altra sosta, l'ultima, dopodichè sarà tutto un fiato fino alla
fine. Chi prevarrà? Stiamo vivendo un campionato meraviglioso e il
merito va tutto alle squadre protagoniste.


Girone A:

Anche il Gubbio ogni tanto si ferma. Il pari interno contro il Como è
più fisiologico che altro. Dietro il Sorrento è sempre ad una distanza
di sicurezza, 8 punti, il che non da nessun problema. Questo Gubbio ha
una particolarità che lo rende unico. In trasferta finora ha solo
vinto o perso e mai pareggiato. Gli unici 2 pareggi che ha fatto in
campionato li ha fatti contro il Ravenna e il Como Domenica. La forza
del Gubbio è stata la continuità che lo ha reso una lepre difficile da
raggiungere per la volpe Sorrento.
La partita contro i lariani è stata combattuta ma non si è visto il
solito Gubbio delle ultime settimane. Francamente un pari contro il
Como ci può stare, specie se si pensa che i lariani in trasferta sono
molto pericolosi. Anche al "Barbetti" hanno sfruttato questa loro
indole, giocando un calcio propositivo e nonostante ad un certo punto
siano rimasti in 9 (espulsi Franco e Magli) hanno continuato a giocare
per la vittoria. Come all'andata il protagonista è il portiere degli
umbri. Cozzolino si fece neutralizzare il rigore da Farabbi (che
sostituiva Lamanna per i fatti di Alessandria), stavolta a farsi
ipnotizzare dal portierino scuola Genoa Lamanna è stato Franco.
Evidentemente per il Como i rigori contro il Gubbio non fanno per
loro. Il rigore sbagliato non ha però demoralizzato gli ospiti, che
hanno continuato a cercare la rete del vantaggio e la trovano con un
gol di Maah quasi a fine primo tempo. Seconda rete consecutiva per
l'attaccante del Como. Il Gubbio nella ripresa si riprende e gioca
come sa, sfruttando un azione in mischia per mandare a segno
Bartolucci.
Il Gubbio si può definire una cooperativa del gol, dove segnano tutti:
dal bomber Gomez (a Reggio Emilia sarà squalificato per via
dell'espulsione rimediata) passando per Boisfer per concludere con
Briganti e Bartolucci. I campionati si vincono anche in questo modo.
Il Como viene da una bella serie positiva. Dopo la sconfitta di Crema
i lariani si sono rialzati e sono arrivati a 5 risultati utili
consecutivi. Nel momento più opportuno hanno trovato la forza di
potersi rialzare e il pari di Gubbio è un ottima dose di ottimismo per
credere nella salvezza diretta. Ora in questi 15 giorni Brevi e
Garavaglia potranno preparare al meglio il finale di stagione, visto
che da quel momento in poi più nessuno farà sconti.
Sorrento-Alessandria 4-3. Più un suicidio dei grigi che vincevano a
fine primo tempo per 3-1, oppure più la voglia di non perdere del
Sorrento? A nostro modo di vedere c'è stato un autentico suicidio
della difesa ospite che prima della gara di Domenica era una delle
meno battute del campionato. Però questa sconfitta è l'ennesima
conferma che questo Alessandria quando è il momento di fare il salto
di qualità manca sempre. Sarri avrà adesso la sosta per lavorare sulla
testa dei suoi uomini. Infatti non crediamo che possa lavorare su
altri fattori. C'è solo da lavorare sulla concentrazione di una
squadra che non può perdere una partita simile. Viceversa Simonelli
ritrova il suo Sorrento. A fine primo tempo sulle tribune tutti erano
pronti a fare il "funerale" alla squadra rossonera. L'entrata in campo
di Corsetti ha letteralmente scombinato le certezze ospiti. Nelle
ultime 5 partite i rossoneri avevano conquistato solo 4 punti e la
situazione rischiava di precipitare. L'arrivo dell'Alessandria ha
saputo ridare vigore ad una squadra che ha avuto un calo derivante, a
nostro parere, anche dalla frustrazione nel vedere che il Gubbio non
si fermava più. Ora il fatto di aver ritrovato la voglia di tornare a
combattere può essere un fattore positivo non indifferente per il
finale di stagione che sarà arroventato come sempre.
Chi ha iniziato a correre, ed era pure ora, è il Verona. La vittoria,
anche questa in rimonta, contro il Ravenna, può essere la molla che
farà scattare i gialloblù verso un ritorno in B. Abbiamo detto che era
ora per il Verona, perchè non ci sembrava possibile che una squadra
costruita per distruggere il campionato potesse continuare a
vivacchiare senza sussulti che le dessero la possibilità di fare un
salto di qualità. La sconfitta interna contro il Gubbio di quasi un
mese fa è stato il momento peggiore per i ragazzi di Mandorlini. Da
quando è arrivato sulla panchina veneta, l'ex tecnico del Cluj non
aveva mai perso e quella sconfitta ha fatto capire molto all'ambiente
veronese, che ora viaggia spedito per un finale di campionato
finalmente da protagonista. Il ritorno in campo da primo attore per
Berrettoni ha significato tanto per Mandorlini. D'altronde una squadra
che si ritrova Ferrari Le Noci e Berrettoni non può assolutamente
continuare a viaggiare a fari spenti. Per il Ravenna la sconfitta di
Verona può avere brutti contraccolpi. Leonardo Rossi aveva preparato
la partita nei minimi particolari ma non è bastato. Il Ravenna ci ha
provato, ha avuto le sue occasioni ma la sfortuna e la mancanza di
lucidità nei momenti topici hanno fatto si che i giallorossi uscissero
dal campo sconfitti. Ora bisogna cercare di rialzarsi come sempre e
trovare la forza per continuare a combattere.
La Salernitana, nonostante una situazione societaria che tralasciamo
per carità di patria, trova 3 punti fondamentali nella sua corsa play
off contro una diretta concorrente come la Spal. Gli estensi sono in
caduta libera con le ultime 5 sconfitte consecutive che ora devono far
smuovere la dirigenza. Vero che mancavano Fofana e Cipriani, ma a
tutto c'è un limite. Questa squadra con Notaristefano aveva dei
problemi e la dirigenza ha scelto Remondina che in 2 partite ha
incassato 4 gol e non ha mai prodotto un'azione degna di questo nome
per poter dire: siamo vivi. C'è bisogno del loro intervento per ridare
fiducia ad una squadra che fino a 2 mesi fa era là a combattersi il
primo posto con il Gubbio e il Sorrento. Cosa è cambiato? Solo le
assenze delle punte titolari non possono giustificare a pieno un
crescendo di errori devastanti. Locatelli non si è mai inserito a
pieno nel progetto tattico di questa squadra. Volpe continua a
dimostrare di essere un pesce fuor d'acqua e la difesa continua nei
suoi errori madornali. Qualcuno fermi questo scempio.
A Salerno hanno trovato un nuovo idolo che non li farà di certo
vergognare. Stiamo parlando del giovane brasiliano Fabinho. A Salerno
si sono lustrati gli occhi dinanzi alle giocate di questo giocatore.
Da Lunedì si riparte, con 3 punti e qualche convinzione in più, per
trovare una soluzione alla crisi societaria.
Lo Spezia continua a balbettare in trasferta e a Crema spreca un'altra
occasione per tornare al vertice. Si è visto il solito Spezia anche
contro i cremaschi, incapace di mantenere il vantaggio e per 2 volte
si è fatto riprendere. La scossa nell'ambiente spezzino non deve però
arrivare dal cambio in panchina perchè crediamo che Pane possa far
ancora tanto, ma deve dare maggiore convinzione alla sua squadra, che
deve capire che le partite si chiudono al 90° e solo dopo il fischio
del direttore di gara si possono alzare le braccia al cielo in segno
di vittoria. Il secondo vantaggio ha spento l'ardore dei liguri che si
sono già sentiti i 3 punti in tasca, ma non hanno fatto i conti contro
un Pergocrema che ha lottato e per poco con Marconi, nel finale, non
faceva il 3-2.
Pari inutile per la Cremonese in quel di Bolzano contro l'Alto Adige.
Anzi il punto fa più comodo a Sebastiani che in settimana ha ricevuto
la fiducia della società. Ottimo segnale per l'allenatore che ha
rischiato seriamente l'esonero dopo gli ultimi risultati negativi.
Immergersi nella lotta salvezza deve essere ora l'obiettivo principale
di Marchi e compagni, dopo che per tre quarti di stagione si è stati
in posizioni di classifica molto più comode. Lo spirito mostrato
contro la Cremonese fa ben sperare. Acori ha smesso di essere il
taumaturgo della Cremonese e ora tutti i limiti di una squadra
costruita per vincere il campionato vengono a galla. Ora più che
pensare alla rincorsa per tornare al vertice, bisogna cominciare a
pensare a guardarsi le spalle, perchè una squadra come la Cremonese
non è abituata a combattere per la permanenza nella serie e trovandosi
in questa condizione anomala, rischia di farsi molto male. Si spera
che nell'ambiente grigiorossi si abbia la comprensione del rischio che
si corre.
La Reggiana è crollata. Anche al "Torre" di Pagani si è vista una
squadra priva di mordente che ha perso meritatamente contro una
Paganese che ora inizia a crederci per davvero al miracolo. I gol di
Urbano e Tortorì fanno esultare mister Capuano, a cui va dato atto di
crederci anche quando la situazione era disperata. Ora la situazione
non è cambiata di molto, ma già il fatto di aver agganciato il Monza
può essere un segnale che qualcosa stia cambiando. Mancano ancora i
punti in trasferta e il tecnico adesso avrà a disposizione questa
sosta per poter incidere sul rendimento della squadra in trasferta.
Per gli emiliani è un brutto momento e non vorremmo che la società
decidesse di incolpare il tecnico, inchiodandolo alla sua
responsabilità. Se la Reggiana quest'anno non ha mai fatto il salto di
qualità, crediamo che il tutto vada anche e soprattutto additato ad
una squadra che ha fatto poco per cercare di farlo questo salto. La
sosta arriva proprio al momento giusto per dare l'opportunità per
farsi un serio esame di coscienza.
Il Pavia batte il Monza e scava un bel fossato con l'ultima posizione
che ora vede i brianzoli appaiati dalla Paganese a 9 punti dai cugini.
Eusepi ha deciso la partita e questi 3 punti danno ossigeno puro ad
una squadra che ultimamente sta coniugando bel gioco ai risultati.
Quello che non succede al Monza ad esempio. Però la squadra vista
Domenica ci è parsa sperduta e priva di quella forza per trovare il
pareggio. Ci ha anche provato ma non con la determinazione che serve
per provare a salvarsi. Non vorremmo che la squadra si sentisse già
retrocessa dentro. Verdelli lavora in una situazione difficile, ma i
veri uomini si vedono anche da queste difficoltà. La tifoseria deve
ora cercare di star vicino alla squadra e deve fare un corpo unico con
il gruppo se vuole raggiungere la salvezza.
Lumezzane-Bassano, autentico crocevia per il passaggio agli spareggi
di fine stagione non si è giocata per via della neve copiosa scesa
sulla cittadina bresciana. Sicuramente si recupererà Domenica
sfruttando la sosta del campionato.


Girone B:

Se nel girone A il Gubbio ha pareggiato, nel girone B la Nocerina è un
rullo compressore e continua imperterrita a vincere. L'ultima vittima
è stata l'Atletico Roma. I romani sono ormai dentro un tunnel lungo in
cui non vedono la via d'uscita. Da dire che contro i molossi si è
visto finalmente qualcosa, ma non è servito a niente. L'Atletico ora
ha perso anche il 3° posto ad appannaggio della Juve Stabia. Urge
qualche cambiamento e Incocciati, che è persona preparata, starà già
pensando quale soluzione trovare per risolvere i problemi che
attanagliano la squadra. La rete del 2-1 ad esempio è un grosso errore
della squadra ospite. L'azione parte da una palla recuperata da Di
Maio e da qui con 4 passaggi la Nocerina arriva in porta con il gol di
Catania. Certi gol si evitano anche se tutte le componenti della
squadra fanno il proprio lavoro. Per la Nocerina l'ennesima vittoria
di una stagione esaltante e dopo la sosta si può veramente iniziare a
fare il countdown che li riporta in B dopo più di 33 anni. L'esultanza
al gol del 2-1 di Catania, dimostra che a Nocera c'è voglia di B.
Auteri è l'artefice di questa squadra e la dirigenza deve cercare in
tutti i modi di trattenerlo.
La Juve Stabia, vittoriosa settimana scorsa con una prestazione
convincente contro il Lanciano, sbanca anche Viareggio e complice la
sconfitta dell'Atletico Roma passa al 3° posto. Un premio più che
meritato per una squadra che sta disputando un girone di ritorno
davvero molto concreto. 10 punti nelle ultime 5 partite danno proprio
il senso del campionato delle vespe. Braglia è stato la scelta giusta
per una Juve Stabia che dopo la sosta proverà a continuare a stupire.
Per il Viareggio la situazione rischia di precipitare. La seconda
sconfitta consecutiva è un brutto segno. Davvero un peccato se Scienza
dovesse perdere di mano la situazione. 6 gol subiti nelle ultime 2
partite interne sono un dato che deve far riflettere. La salvezza è lì
ad una vittoria, ma è l'arrendevolezza della squadra che preoccupa.
Nella ripresa si è visto un Viareggio spento che neanche dopo il gol
subito da Albadoro è stato capace di impensierire il portiere ospite.
La Juve Stabia ha dimostrato che la sconfitta di Foggia è stata solo
una giornataccia e le 2 vittorie consecutive dimostrano che la squadra
c'è e se poi Tarantino segna gol belli come il secondo, con un tiro a
giro, allora tutto diventa più semplice e nessun obiettivo gli è più
precluso.
Il Foggia quando può fare quel salto in grado di farlo salire tra le
prime della classe trova il modo per farsi del male da solo. Contro il
Gela non dovevano esserci problemi per i 3 punti ma i rossoneri amano
farsi del male da soli e ora con un pareggio che è più utile per gli
ospiti che per loro, tornano fuori dalle prime 5, complice anche la
vittoria del Taranto a Lucca. Il finale di partita ha dimostrato che
il Foggia soffre troppo la tensione e finchè Zeman non riuscirà a
lavorare anche su questi fattori, allora il Foggia rimarrà bella ma
incompiuta. Intanto i rossoneri con le 4 reti di ieri, tra fatti e
subiti, arrivano alla cifra record di 101 gol. Davvero un numero
esorbitante e se pensiamo che mancano ancora parecchie giornate,
questo record verrà superato in maniera molto rapida. Il Gela ha fatto
quello che poteva e questo pari può essere un nuovo inizio.
Colpaccio del Taranto in quel di Lucca. Vittoria svolta per i pugliesi
che ora salgono al 5° posto con 3 punti di margine sui cugini del
Foggia il Lanciano e il Siracusa. Dopo la sosta altro scontro diretto,
in casa contro il Benevento. Ousmane Sy ci ha preso gusto e dopo
essersi sbloccato settimana scorsa, va a segno dopo neanche 2 minuti
con un preciso colpo di testa che fa esplodere il centinaio di tifosi
tarantini assiepati sulle tribune del "Porta Elisa". La prima vittoria
in trasferta, e che vittoria, è un bel segnale per Dionigi. Arrivato
con parecchio scetticismo sulla panchina tarantina, ora con i
risultati che sta raggiungendo fa sognare Taranto. L'inerzia e il
destino sono tutti nelle mani dei rossoblù.
I toscani subiscono un brutto stop che non chiude nulla ma li lascia
con l'amaro in bocca per ciò che poteva essere e non è stato.
Si rilancia in classifica il Lanciano che batte l'Andria e torna a
credere nei play off. Dopo un inizio in cui i pugliesi hanno rischiato
seriamente di segnare, arriva la svolta con il rigore segnato al 25°
da Di Gennaro. Per i frentani 3 punti pesanti in vista del finale di
stagione. Per i pugliesi rimane il rammarico perchè la partita si
poteva non solo pareggiare ma anche vincere. Papagni sa di avere una
buona squadra, ma alle volte pecca di ingenuità.
Con un gol di Cerone a metà primo tempo, il Barletta batte il più
quotato Siracusa e torna a sperare nella salvezza. Per i ragazzi di
Cari questa vittoria assume un valore enorme specie leggendo i
risultati delle altre dirette concorrenti. Per il Siracusa un calo di
tensione che ci sta dopo tante Domeniche con il sorriso sui denti.
Il vero colpo della giornata dopo quello del Taranto in zona play off,
lo fa il Pisa, che in zona retrocessione, affonda la Cavese. Al
"Lamberti" i nerazzurri hanno piazzato un mattone pesante per la
costruzione della salvezza. I metelliani aspettavano questa partita
per rilanciarsi ma con questa sconfitta rischiano davvero tanto.
Melotti adesso ha 15 giorni per risollevare le sorti di una squadra in
evidente difficoltà, con solo 3 gol fatti nelle ultime 6 giornate.
Camillo Ciano ha smesso di segnare e Schetter sembra il lontano
parente del giocatore funambolico che ha fatto sognare la tifoseria.
Pareggio quasi annunciato tra Foligno e Ternana, ma con i padroni di
casa che le hanno provate tutte per vincere la partita colpendo anche
un palo con Moro. Ma il calcio passa in secondo piano dinanzi al
ritorno al calcio giocato di Daniele Gregori. Ad un certo punto il
giocatore ha dovuto dribblare un brutto avversario e con la forza e la
sua voglia di farcela ora noi siamo qui a dire: Bentornato Daniele.
Foligno e il calcio hanno vinto.

Daniele Mosconi

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