Genoa - Roma 4 - 3: Sconfitta assurda, Ranieri si dimette

Genoa - Roma 4 - 3: Sconfitta assurda, Ranieri si dimette

Di Fabrizio Landolfi

Domenica pomeriggio, allo stadio Ferraris di Genova, la Roma ha perso per 4-3 contro il Genoa di Ballardini, dopo essersi trovata in vantaggio per 3-0. Si tratta della sconfitta più clamorosa ed assurda della stagione, alla quale sono seguite le dimissioni del tecnico giallorosso, Claudio Ranieri. Quest’ultimo, il giorno prima della partita, aveva ribadito la sua volontà di andare avanti comunque, continuando a guidare la Roma come meglio gli sarebbe riuscito, ma dopo uno spettacolo del genere si è arreso. Risulta difficile anche commentare e riassumere una sconfitta come quella di ieri pomeriggio a Genova: sul 3-0 per i giallorossi, nessuno pensava ad una possibile rimonta dei rossoblu, probabilmente neppure il più ottimista tra i tifosi genoani. Eppure ciò è successo. Fino ad un certo punto del secondo tempo, la Roma aveva giocato un’ottima partita, probabilmente la migliore della sua stagione, portandosi sul 2-0 nella prima frazione, grazie a due ottimi colpi di testa dei difensori centrali Mexes e N.Burdisso. Nella ripresa, è arrivato il terzo gol, che porta la firma di Francesco Totti: finalmente, dopo tanto tempo, il Capitano era tornato a segnare su azione, nella partita che sembrava sancire il ritorno della vera Roma, che corre, pressa costantemente, e tira fuori la giusta grinta. Ma pochi secondi dopo la rete di Francesco Totti, il Genoa ha accorciato le distanze con Palacio. Da quel momento in poi, la partita è cambiata: la Roma si è trasformata da un momento all’altro. In campo non c’è stata più la squadra vista fino a poco prima, ma un’altra, e i rossoblu ne hanno approfittato per accorciare ancora le distanze con Paloschi, agguantare il pari con Palacio, prima di portarsi addirittura in vantaggio con Paloschi, autore del 4-3 definitivo.

Claudio Ranieri, dimessosi in serata dal ruolo di allenatore della Roma, ha avuto le sue responsabilità, in questo periodo di crisi della squadra. Anche ieri, il tecnico ha operato una sostituzione, facendo uscire dal campo Borriello, piuttosto discutibile. Ma a proposito della situazione nello spogliatoio giallorosso, diverse cose non sono per niente chiare, a cominciare dalla vicenda legata a Pizarro. Il cileno, ufficialmente ancora alle prese con i problemi al ginocchio, ha ricominciato da tempo ad allenarsi con i compagni, giocando ogni giorno le partitelle, ma in campo non si è più visto. A Genova, figurava nella lista dei convocati: il mister aveva deciso di portarlo e basta, vista l’assenza di De Rossi, eppure in panchina non c’era. Il Pek era seduto in tribuna, e il sospetto che avesse deciso di non giocare più, almeno finchè c’era Ranieri, è più che fondato. Qualcuno insinua addirittura che, ieri a Marassi, i giocatori della Roma abbiano perso volontariamente, pur di spingere il loro allenatore a rassegnare le dimissioni.


FORMAZIONI

La Roma si schiera con una difesa inedita, che vede Castellini nel ruolo di terzino destro, N.Burdisso e Mexes al centro, e Riise a sinistra. Il brasiliano Juan, a sorpresa, resta fuori: ufficialmente, a causa di un problema accusato durante il riscaldamento, ma si tratta di un altro caso su cui c’è più di qualche dubbio. David Pizarro non solo non gioca, ma va addirittura in tribuna, dunque a centrocampo Ranieri schiera Greco, Simplicio, Brighi e Perrotta, con Totti e Borriello in attacco.

Il Genoa di Ballardini scende in campo con la formazione che ci si aspettava alla vigilia: Rafinha viene confermato sulla fascia destra, così come viene confermato il tandem d’attacco Floro Flores- Palacio.

Di seguito le due formazioni complete:

Genoa: Eduardo; Mesto, Kaladze, Dainelli, Criscito; Rafinha, Kucka, Milanetto (60' Veloso), Rossi (63’ Paloschi); Palacio, Floro Flores (80' Moretti).

Roma: Julio Sergio; Castellini, Mexes, N.Burdisso, Riise; Greco, Brighi, Simplicio (63' Menez), Perrotta (9' Taddei); Borriello (70' Loria), Totti.


PRIMO TEMPO

La Roma parte bene: dopo cinque minuti di gioco, arriva un cross nell’area genoana, il portiere Eduardo non trattiene il pallone e Borriello potrebbe approfittarne. Ma il centravanti giallorosso prima manca la conclusione, poi prova a calciare di potenza, colpendo però in pieno il compagno Matteo Brighi, appostato nella mischia che si era creata davanti alla porta. Tuttavia, un minuto dopo la Roma guadagna un calcio d’angolo dalla sinistra: batte Totti, cross in area per la testa di Mexes, che colpisce bene e mette in rete. Roma in vantaggio per 1-0. Il francese, prima di arrivare sul pallone, si aiuta trattenendo un avversario per la maglia, ma la terna arbitrale non ravvisa l’irregolarità, e non ci sono proteste da parte dei giocatori del Genoa. Il gioco riprende, e Simone Perrotta rimane a terra a causa di un duro colpo alla caviglia, ricevuto durante un contrasto con un avversario. Il centrocampista cerca di stringere i denti e restare in campo, ma poco dopo è costretto ad uscire: al suo posto entra Rodrigo Taddei, che va quindi ad occupare il lato destro del centrocampo a rombo dei giallorossi. All’11’, è proprio lui a tirare in porta di sinistro, servito da Borriello in contropiede: la palla viene deviata fuori da Eduardo. Al 14’ prova a rispondere il Genoa, con Palacio che colpisce di testa su cross di Milanetto, ma spedisce il pallone troppo in alto. Al 16’, calcio di punizione per la Roma, vicino al lato corto dell’area di rigore: Capitan Totti batte di destro, mettendo ancora la palla davanti alla porta, dove Nicolàs Burdisso colpisce di testa con grande prontezza, e batte ancora Eduardo. E’ un’ottima Roma, e coloro che avevano espresso perplessità sulla formazione scelta da Ranieri, iniziano a ricredersi. Tre minuti più tardi, va vicino al gol il Genoa: su cross dalla sinistra di Marco Rossi, colpisce di testa Floro Flores, ma la palla finisce a lato. La partita è bella e vivace, i padroni di casa cercano di venire avanti per accorciare le distanze, mentre la Roma controlla bene e riparte spesso con veemenza. Al 39’, proprio su una ripartenza, Totti viene trattenuto per la maglia da Criscito, appena dentro l’area di rigore. Il Capitano giallorosso protesta con l’arbitro Orsato, che non concede il calcio di rigore. Due minuti dopo, su un’altra ripartenza, Borriello fa la sponda di petto per il Capitano, che stoppa e gli restituisce palla in area, con uno splendido assist: il centravanti tira al volo di sinistro, ma non inquadra per pochissimo la porta. Al 42’ si rende pericoloso il Genoa, con Milanetto che serve rasoterra Floro Flores: grande intervento di Julio Sergio, che respinge di piede il tiro da posizione ravvicinata dell’attaccante. Nel finale di primo tempo, Totti viene ammonito da Orsato per aver tirato in porta a gioco fermo, dopo una segnalazione di fuorigioco. La prima frazione termina sul risultato di 2-0 in favore della Roma, per la quale l’unica nota stonata della partita, finora, è l’infortunio di Perrotta.


SECONDO TEMPO

Non ci sono cambi nelle due formazioni, in vista del secondo tempo. Il gioco riprende, e dopo quattro minuti Rafinha crossa bene dalla fascia destra verso l’area romanista, dove Floro Flores schiaccia di testa: ancora una volta è bravissimo Julio Sergio a respingere di piede da terra. Al 51’ la Roma parte in contropiede, con Totti che avanza centralmente e serve Borriello sulla sinistra: quest’ultimo, una volta arrivato in area, attira su di sè due difensori del Genoa, per poi restituire palla al compagno dalla parte opposta. Il Capitano stoppa il pallone, tira bene di sinistro, facendo passare la palla tra le gambe di Kaladze, e firma il 3-0. Francesco Totti esulta soddisfatto, ed insieme a lui lo fanno tutti i tifosi romanisti. A questo punto, la gara dovrebbe essere chiusa, la Roma ha la vittoria in tasca. Ma appena un minuto dopo, quando il gioco riprende, il genoano Palacio colpisce di testa in area giallorossa, ricevendo un lancio da centrocampo. Il pallone arriva vicino a Floro Flores, che viene anticipato da Julio Sergio, ma il portiere brasiliano non trattiene, e Palacio può respingere in rete. In questa occasione, la difesa della Roma, insieme al portiere, ha pasticciato un po’, consentendo al Genoa di accorciare le distanze. Dunque, appena pochi secondi dopo la rete di Capitan Totti, si riparte dal 3-1, ma nessuno si aspetta quello che accadrà nei minuti seguenti. Al 54’ Milanetto, dalla sinistra, serve Floro Flores dalla parte opposta: Riise, in confusione, non chiude quest’ultimo, che tira in porta, spedendo però la palla fuori. La Roma inizia a perdere la concentrazione, entrando nel panico, cosa assolutamente incomprensibile, visto anche il vantaggio, mentre il Genoa prende fiducia e continua a spingere. Al 63’ Fabio Simplicio accusa un dolore, dopo uno scontro di gioco con un avversario. Ranieri sostituisce il brasiliano, mettendo dentro Jeremy Menez: i due giocatori non hanno caratteristiche simili, ma non ci sono più centrocampisti a disposizione del tecnico. Anche Ballardini comanda un cambio: entra in campo il promettente attaccante Paloschi, scuola Milan, al posto di Marco Rossi. Al 67’ Floro Flores lancia in area un pallone invitante per il neoentrato Paloschi, mentre la difesa romanista vaga per la zona di sua competenza, senza sapere come intervenire. L’attaccante del Genoa, indisturbato, stoppa la sfera e colpisce di sinistro, battendo Julio Sergio. E’ la rete del 3-2, che riapre la partita. I quattro della retroguardia giallorossa, che nel primo tempo avevano fatto molto bene (da segnalare soprattutto l’ottima prova di Castellini), sembrano irriconoscibili. Claudio Ranieri pensa di aggiungere un altro difensore, per cercare di coprirsi meglio, così al 70’ entra in campo Simone Loria al posto di Borriello. Una decisione rischiosa, quella di togliere il centravanti, poichè mancano ancora venti minuti da giocare. Nonostante i cinque difensori, le cose continuano ad andare per lo stesso verso: Palacio, sulla fascia sinistra, riesce ormai a fare quello che vuole. Al 73’ Mesto, dalla destra, crossa in area proprio in direzione dell’attaccante argentino, con Loria e Castellini che inseguono goffamente la traiettoria del pallone: Palacio colpisce di testa a pallonetto, da posizione defilata, Julio Sergio si tuffa ed allunga il braccio, ma non si salva. La palla entra nell’angolino, ed è 3-3. A questo punto, la frittata è fatta. E’ incredibile, ma la Roma sta buttando via una partita che sembrava vinta. Al 78’ però, ci sarebbe una ghiotta occasione per rimediare: Menez riceve palla sulla destra, scatta e va via a due avversari, per poi servire Totti al centro, una volta arrivato in area di rigore. Il portiere Eduardo, ingenuamente, va incontro a Menez, lasciando scoperta la sua porta. Totti potrebbe quindi depositare in rete con facilità, ma tirando di sinistro colpisce in pieno Criscito, unico giocatore che c’è tra lui e la porta. L’azione sfuma, il risultato resta fermo sul 3-3. Ma non è finita, purtroppo. La gara prosegue, con il Genoa che ormai, dopo l’insperata rimonta, non può non credere nella vittoria, e continua quindi ad attaccare. All’85, ancora una volta è Palacio a costruire: l’argentino punta Castellini sulla sinistra, poi serve Criscito in area. Ben tre difensori della Roma, ovvero Mexes, Loria e lo stesso Castellini, vanno tutti sull’esterno genoano, lasciando solo Palacio, al quale viene ovviamente restituita la palla, nel triangolo. L’argentino si avvicina alla porta, e prima che Julio Sergio possa anticiparlo in uscita, mette al centro per Alberto Paloschi: quest’ultimo appoggia in rete, beffando Leandro Greco, rimasto solo davanti alla porta, che prova ad intervenire in tuffo, senza successo. Dallo 0-3 in favore della Roma, si è arrivati al 4-3 per il Genoa, con le doppiette di Palacio e Paloschi. Si tratta del risultato più assurdo dell’intero campionato, e non solo. Il pubblico giallorosso non trova parole per commentare una simile disfatta. Al 90’ viene espulso il genoano Rafinha, per doppia ammonizione. Durante il recupero, Taddei lancia in area un pallone pericoloso, sul quale Matteo Brighi non arriva per poco. La partita finisce così, incredibilmente, 4-3 per gli uomini di Ballardini.


CONCLUSIONE

In serata è arrivata la notizia delle dimissioni di Ranieri. Ora la squadra verrà affidata a Vincenzo Montella, glorioso ex giocatore della Roma, che fino ad oggi ha allenato soltanto i Giovanissimi Nazionali. Claudio Ranieri, dopo una partita del genere, deve aver capito che non era più il caso di proseguire. Rassegnando le dimissioni, ha rinunciato anche agli stipendi che avrebbe dovuto percepire fino alla scadenza del contratto. Senza voler negare che il tecnico ha avuto delle responsabilità, a proposito della crisi della squadra, restano comunque tante cose da capire. Qualcuno, pensando alla rimonta subìta dal Genoa, individua la causa nella tenuta atletica dei giallorossi: un problema di scarsa forma fisica, che dipenderebbe da un lavoro insufficiente fatto nel ritiro precampionato. Tuttavia, per quanto la preparazione possa essere stata svolta male (cosa che solo un professionista è in grado di valutare), ciò non basta per spiegare un black out del genere, un cambio di faccia totale ed improvviso della Roma, nel bel mezzo di una partita che era ormai impossibile perdere. Altri sostengono che i giocatori abbiano voluto perdere, per costringere Ranieri a dimettersi, ma non prima di aver dimostrato che, se vogliono, sanno giocare a calcio. Comunque siano andate le cose, è ormai evidente che diversi giocatori della Roma non abbiano nè il giusto attaccamento ai colori, nè tantomeno la giusta professionalità. Senza voler essere maliziosi a tutti i costi, possiamo dire che Pizarro dovrebbe, quantomeno, dare una spiegazione al perchè non gioca da settimane, sebbene sia guarito ed abbia già ripreso ad allenarsi. Anzi, il cileno ha perfino giocato una partita: coi ragazzi della Primavera, ma pur sempre una partita. Ma quello di Pizarro è solo un caso, in mezzo alle tante situazioni in cui diversi calciatori giallorossi hanno avuto comportamenti poco corretti. E’ anche possibile che avessero le loro ragioni, per essere in conflitto con l’allenatore, ma se così è, avrebbero fatto meglio a spiegarle senza peli sulla lingua, con sincerità, anzichè ripetere che nello spogliatoio andava tutto bene, e che con Ranieri c’era un buon rapporto. Nel frattempo, la Roma si trova ottava in classifica, ormai anche il traguardo del quarto posto è lontano, e molto difficilmente raggiungibile. In Champions League, i giallorossi sono in procinto di essere eliminati, dopo la sconfitta con lo Shakhtar. In tutto ciò, a rimetterci di più sono i tifosi, quel popolo giallorosso che ama la sua squadra, tifa, soffre, spera e si emoziona quando la vede giocare, e non merita affatto una situazione così negativa. La colpa può essere solo di Claudio Ranieri? Ognuno dia la sua risposta, arrivando alle sue conclusioni personali. In ogni caso, il tecnico ormai si è dimesso, e non farà più parte della Roma. A fine anno, se la situazione economica della società lo permetterà, sarebbe il caso di cambiare anche una buona parte dei calciatori.

Fabrizio Landolfi

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