Brescia - Roma 2 - 1: Un arbitraggio inaccettabile
Di Fabrizio Landolfi
Mercoledì sera allo stadio Rigamonti di Brescia la Roma è stata sconfitta per 2-1 dalla squadra di Iachini, in seguito alle reti di Hetemaj e Caracciolo su rigore. Il gol dei giallorossi porta la firma di Borriello, ma nell’esito della gara, la cosa determinante, è stata senza dubbio un arbitraggio pessimo, che ha penalizzato fortemente la squadra di Ranieri. Addirittura tre rigori sono stati ingiustamente negati alla Roma, mentre ne è stato concesso uno al Brescia, con conseguente espulsione di Mexes, nonostante questi avesse compiuto un intervento pulito, peraltro fuori dell’area di rigore. Il momento che sta vivendo la Roma non è certamente dei migliori, visti gli ultimi risultati e le ultime prestazioni, ma volendo fare un’analisi obiettiva della gara di Brescia, è impossibile negare che tutti questi episodi abbiano notevolmente condizionato il risultato finale.
La Roma è scesa in campo con il modulo 4-2-3-1, nonostante il tecnico, nei giorni scorsi, aveva dichiarato di non poter adottare questa soluzione tattica a causa dell’assenza di alcuni uomini. Come previsto Adriano è partito dalla panchina, dunque spazio a Menez e Vucinic sulle corsie esterne, con Borriello centravanti. Nessuna sorpresa nella formazione del Brescia di Iachini, un 4-3-1-2, con i due attaccanti Caracciolo ed Eder supportati da Diamanti nel ruolo di trequartista.
Di seguito le formazioni con cui sono scese in campo le due squadre:
BRESCIA: Sereni; Berardi, Bega, Martinez, Dallamano; Baiocco, Cordova, Hetemaj; Diamanti ( 70’ Kone); Caracciolo (74’ Possanzini), Eder (87’ De Maio).
ROMA: Julio Sergio; Rosi (32’ Cicinho), Mexes, Juan, Cassetti; Pizarro, Brighi; Menez (46’ Adriano), Perrotta, Vucinic (62’ Baptista); Borriello.
La partita incomincia con ritmi abbastanza alti e pressing continuo da parte di entrambe le squadre, dopo cinque minuti Borriello tira in porta di sinistro, Sereni si salva in corner. Poco più tardi lo stesso attaccante giallorosso viene platealmente trattenuto in area da un avversario, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma l’arbitro Russo, della sezione di Nola, non interviene. Al 13’ è invece Menez a rendersi pericoloso, con un ottimo spunto e una rapidissima accelerazione, ma il suo tiro finisce sull’esterno della rete. Ma non appena il Brescia si affaccia dalle parti dell’area romanista, trova subito il gol: cross di Caracciolo dalla sinistra e tiro potente al volo del centrocampista Hetemaj, che Julio Sergio non riesce a parare. Padroni di casa in vantaggio, complice una dormita della difesa giallorossa, che ha lasciato completamente solo il giocatore finlandese del Brescia. La Roma reagisce, cercando subito il pareggio: tirano in porta Mirko Vucinic e di nuovo Borriello. Quest’ultimo finisce di nuovo a terra in area di rigore, stretto da due bresciani, ma Russo non concede il calcio di rigore. Ranieri al 32’ si gioca il primo cambio, per sostituire un Aleandro Rosi un po’ troppo nervoso, già ammonito ed autore di più di un fallo; al suo posto va in campo Cicinho, giocatore che non prendeva parte ad una partita della Roma da molto tempo, ma è l’unica alternativa disponibile. Marco Cassetti spinge con costanza sulla fascia sinistra, al 42’ scatta, raccoglie un pallone, si avvicina all’area avversaria, elude la marcatura di un avversario e manda la palla in rete con un tiro in diagonale. Il suo gol viene però annullato per una leggera posizione di fuorigioco: è questa l’unica decisione della terna arbitrale che, vedendo i replay, appare corretta. Anche Cicinho si dimostra molto più in forma di quanto ci si aspettasse, gioca con impegno, corre avanti e indietro e aiuta a creare gioco offensivo. Il primo tempo si chiude con un bel colpo di testa insidioso di Vucinic, servito da Borriello, che spaventa il portiere Sereni, ma finisce alto.
La Roma sta giocando meglio rispetto alle ultime partite, tuttavia in difesa c’ancora troppa disattenzione: quella stessa disattenzione che ha permesso al Brescia di rendersi pericoloso e segnare alla prima occasione capitata, e che per il momento sta decidendo la partita. Ranieri nell’intervallo sostituisce Menez con Adriano, probabilmente nell’intento di dare più potenza fisica al reparto d’attacco. Il brasiliano, arrivato nella Capitale in questa estate, fa quindi il suo esordio in campionato: la sua sarà una prestazione positiva, ma la cosa più notevole di questo secondo tempo sarà l’assurda direzione di gara che negherà altri rigori sacrosanti agli uomini di Ranieri, oltre a concederne uno ingiustamente al Brescia. Al 65’ viene servito Caracciolo sulla fascia destra con un lancio lungo, l’attaccante delle Rondinelle passa al brasiliano Eder, appostato al centro, che non ha avversari davanti a sè, eccetto il portiere Julio Sergio. Tuttavia Philippe Mexes lo insegue, e con un intervento quasi in acrobazia riesce a toccare il pallone, mandandolo fuori. Dopo il tocco del francese c’è un contatto, non falloso, tra il suo piede e quello di Eder, che finisce a terra. Anche volendo considerare falloso l’intervento del difensore della Roma, è molto visibile che la cosa avvenga fuori dell’area di rigore, tuttavia l’arbitro fischia un calcio di rigore in favore del Brescia, ed espelle Mexes. Nemmeno il guardalinee nota l’errore nella decisione di Russo: anzi, ad esser precisi, sul lancio lungo col quale è iniziata l’azione, c’era un sospetto fuorigioco di Caracciolo, ma anche in quel caso l’assistente di linea non ha notato nulla. Mexes va su tutte le furie, si avvicina minacciosamente prima all’arbitro e poi al guardalinee; l’intervento dei suoi compagni, che lo bloccano tutti insieme, gli impedisce di fare gesti inconsulti che potrebbero costargli una pesante squalifica. Dunque, calcio di rigore per il Brescia, che Caracciolo trasforma firmando il 2-0, e Roma in inferiorità numerica. Ranieri non ha nemmeno la possibilità di metter dentro un altro difensore, dato che al 60’ ha sostituito anche Vucinic (reduce dall’infortunio) con Julio Baptista, e non ha più cambi a disposizione. Ma la Roma non vuole mollare: nonostante la situazione la veda ormai condannata alla sconfitta, continua ad attaccare. Cicinho avanza dalla destra, si accentra e tenta di crossare in area, Hetemaj, autore del primo gol del Brescia, ferma il pallone con un braccio. Si tratta di un fallo di mano palesemente volontario, l’arbitro si trova in una posizione da cui può vedere abbastanza bene, ma non fischia il calcio di rigore alla Roma. Sono passati appena due minuti dall’azione del rigore del Brescia e dell’espulsione di Mexes, e i giallorossi hanno subìto un altro torto. Seguono altre dure proteste, ma il penalty non arriva, sembra che nè l’arbitro nè il guardalinee abbiano dubbi. Tra l’altro, in un’altra azione d’attacco della Roma, Adriano aveva tirato in porta dalla lunga distanza, Sereni si era salvato deviando in angolo, piuttosto visibilmente, ma la terna anzichè far proseguire con un corner per la Roma, aveva dato la rimessa dal fondo al Brescia; non si tratta di un errore eclatante e decisivo come quelli precedenti, ma è pur sempre una nota di demerito per la direzione di gara. Al 83’ Borriello accorcia le distanze, siglando il gol del 2-1, un gol cercato disperatamente, che riaccende le speranze della Roma di agguantare il pareggio. Nel finale i giallorossi tentano l’assalto, ma il pareggio non arriva. Il quarto uomo concede cinque minuti di recupero, durante i quali Julio Sergio s’infortuna una caviglia, intervenendo in scivolata per fermare un giocatore del Brescia scattato in contropiede. Il portiere romanista avverte un dolore molto intenso, ma resta in campo fino al fischio finale, nonostante sia claudicante, in lacrime, ed infortunato seriamente. Il recupero viene prolungato di due minuti a causa della lunga interruzione, negli ultimi istanti l’Imperatore Adriano sfiora il gol di testa da centro area, ma una leggera deviazione di Matteo Sereni salva ancora il Brescia. Finisce così, 2-1 in favore dei lombardi, con una Roma delusa ed arrabbiata nera.

Nel dopo-gara sia il Presidente Rosella Sensi, sia i dirigenti Pradè e Montali, sia il tecnico Ranieri non hanno mancato di esternare la loro rabbia per quanto accaduto in una partita che ha del surreale. Una partita condizionata pesantemente, troppo pesantemente, dagli errori marchiani della terna arbitrale. Il più duro è stato Daniele Pradè, che ha fatto sapere di voler chiedere la sospensione di questo arbitro e di questi guardalinee agli organi preposti. Non è mai gradevole incolpare gli arbitri di una sconfitta, ma in questo caso è inevitabile. La Roma sta vivendo un momento difficile, nelle ultime partite non ha fatto certo bene, ma cosa si può imputare agli uomini di Ranieri riguardo al risultato di Brescia? Va ricordato che nell’azione del primo gol subìto c’è stata una evidente mancanza di attenzione da parte della difesa, con Hetemej solo ed indisturbato in area. Probabilmente il tecnico giallorosso avrebbe fatto meglio a non giocarsi il terzo cambio (J.Baptista per Vucinic) quando mancava ancora mezz’ora alla fine, eppure non sono questi i fatti che hanno portato alla sconfitta. La Roma, paradossalmente, ha fatto la partita migliore tra quelle giocate finora in campionato, ha prodotto numerose occasioni da gol, ha messo in campo la giusta determinazione, ha attaccato per quasi novanta minuti. Eppure tutto, o quasi, è stato vanificato dall’assurdo operato dell’arbitro Russo e dei suoi assistenti Ayroldi e Romagnoli. In un tempo in cui si parla spesso di moviola in campo, la tv di stato ha deciso di abolire anche quella televisiva: una vera e propria censura, che impedirà a tanti appassionati di calcio, tifosi di qualunque squadra, di sapere cos’è accaduto ieri sera durante Brescia-Roma.
Fabrizio Landolfi
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