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Il Punto sul Mondiale: Orange e Furie Rosse in FinaleDi Fabrizio Landolfi
Nelle semifinali di Sudafrica 2010 l’Olanda di Sneijder e Robben ha avuto la meglio sull’Uruguay, squadra rivelazione di questo Campionato del Mondo che esce comunque a testa alta, mentre la Spagna ha raggiunto gli Orange in finale battendo la Germania di Joachim Loew per 1-0. Ora mancano da giocare solo la finale per il terzo posto, tra i tedeschi e l’Uruguay e l’attesissimo ultimo atto del Mondiale, ovvero la finalissima Olanda-Spagna.Martedì sera allo stadio Green Point di Città del Capo gli olandesi guidati da Bert Van Marwjik hanno giocato una gara emozionante e combattuta contro l’Uruguay di Tabarez. Il ct sudamericano ha schierato titolare Gargano, vista l’assenza di Luis Suarez, squalificato: i suoi hanno avuto già dall’inizio un approccio molto grintoso e sfrontato, cercando continuamente la manovra offensiva, ma al 19’ è stata l’Olanda a portarsi in vantaggio grazie ad un fantastico gol dalla distanza del capitano Giovanni Van Bronckhorst. L’espertissimo terzino dei tulipani ha sorpreso tutti lasciando partire un tiro potente e preciso da una lunghissima distanza, che si è andato ad infilare all’incrocio dei pali, dove Muslera non è potuto arrivare. Gli uruguayani hanno reagito, e a tre minuti dalla fine del primo tempo hanno trovato il pareggio con un gran sinistro del solito Forlàn da fuori area: un altro gol davvero spettacolare, che ha permesso alla Celeste di andare al riposo sul risultato di 1-1. Nella ripresa la partita si è vivacizzata ancora di più, con i sudamericani che hanno cercato ancora il gol, senza timori reverenziali, nonostante la loro era la squadra meno favorita secondo i pronostici. Ma anche l’Olanda non ha rinunciato a spingere, soprattutto nelle ripartenze, con gli scatti di Robben e Kuyt sulle rispettive fasce: al 70’ Van Persie ha ricevuto palla a centro area, è stato accerchiato dai difensori avversari ed ha passato a Wesley Sneijder sulla sinistra. L’interista si è accentrato leggermente ed ha tirato in maniera insidiosa con grande precisione, insaccando alla sinistra di Muslera per il 2-1 olandese. Su questo gol c’è una millimetrica posizione di fuorigioco di Van Persie, che dopo aver servito il compagno era avanzato di poco al di là della linea dell’ultimo difensore uruguagio. L’Olanda ha preso coraggio ed ha continuato a cercare lo spunto offensivo, infatti appena tre minuti dopo il gol del raddoppio è arrivato anche il 3-1, con Sneijder che dalla trequarti ha servito Dirk Kuyt, scattato sulla fascia sinistra in posizione regolare, e il giocatore del Liverpool ha crossato verso il centro dell’area, dove Arjen Robben ha incornato perfettamente di testa realizzando il terzo gol della sua squadra. A questo punto i tulipani hanno esultato in maniera liberatoria, consapevoli di essere ad un passo dalla finale del Mondiale; l’Uruguay sembrava alle corde, frastornato dal gioco veloce e tecnico degli avversari, ma non ha affatto mollato. Forlàn e compagni hanno continuato ad attaccare a testa bassa sperando di raggiungere clamorosamente il pareggio, il ct Tabarez ha provato a giocarsi la carta Abreu, facendo entrare l’attaccante al posto di Alvaro Pereira. Gli olandesi si sono resi pericolosi due volte in contropiede, con Van Der Vaart (subentrato a De Zeeuw) e Robben: quest’ultimo ha fallito l’opportunità di siglare il gol del 4-1 che avrebbe definitivamente chiuso i giochi. Al 93’, quando sembrava ormai tutto finito, Walter Gargano ha lanciato Maxi Pereira verso l’area di rigore con un passaggio in seguito ad un calcio di punzione: il terzino destro dell’Uruguay ha tirato di destro in mezzo ad una folta schiera di maglie arancioni ed ha siglato il gol del 3-2, riaprendo la gara. Infatti, sebbene il quarto uomo avesse comandato tre minuti di recupero, la terna arbitrale ha deciso di prolungare la partita per un altro minuto e mezzo, a causa del tempo perso per una sostituzione dell’Olanda e per alcuni falli. Quindi i sudamericani per un’altra manciata di secondi hanno potuto sognare un clamoroso pareggio che avrebbe fatto proseguire la semifinale ai supplementari, riuscendo anche a rendersi di nuovo pericolosi, ma senza risultato. I tulipani hanno vinto per 3-2 questa partita davvero combattuta che vale l’accesso alla finalissima di Johannesburg. E’ stata incontenibile la gioia dei giocatori olandesi, che anche dopo aver fatto la doccia sono rientrati in campo per continuare ad esultare e festeggiare sotto il settore dove erano presenti i loro tifosi.
La sera seguente, mercoledì 7 luglio, sono scese in campo Spagna e Germania al Durban Stadium: tra gli iberici è partito dalla panchina Fernando Torres, a causa delle sue condizioni fisiche non ottimali, con Pedro schierato titolare insieme ad Iniesta, alle spalle di David Villa. La Germania ha dovuto fare a meno del ventenne Mueller, il bravissimo esterno destro che era stato decisivo nelle partite precedenti: al suo posto Loew ha scelto di inserire Trochowski. I panzer sono stati meno vivaci rispetto alle sfide contro Inghilterra ed Argentina, nelle quali avevano vinto dominando dall’inizio alla fine: Mesut Ozil è apparso meno incisivo e l’atteggiamento della squadra più difensivo. Probabilmente a fare la differenza è stato il continuo ed indomabile possesso palla degli spagnoli, che anche nelle fasi in cui non attaccavano e non oltrepassavano la linea mediana di centrocampo riuscivano con scambi fitti e veloci a non perdere la sfera. Pur non riuscendo ad attaccare molto la Germania di Loew ha dimostrato di essere una formazione solida ed arcigna: infatti le Furie Rosse, pur spingendo per gran parte del match, non hanno trovato il gol per più di un’ora. Un bellissimo spunto di Iniesta, avanzato per tutta l’area di rigore, aveva seminato la difesa tedesca: il giocatore del Barcellona aveva attirato su di sè il portiere Neuer per poi crossare di sinistro rasoterra, ma David Villa in scivolata è arrivato in ritardo, mancando l’occasione per segnare a porta vuota. Xabi Alonso ci ha provato due volte da fuori area, ma non è riuscito a sorprendere il portiere tedesco, mentre la Germania si è resa pericolosa in contropiede: in particolare è stato provvidenziale Casillas nel deviare in corner un destro dalla distanza di Trochowski nel primo tempo, e nel parare un tiro di Kroos arrivato grazie ad un contropiede nel secondo. Al 74’ gli spagnoli hanno guadagnato l’ennesimo corner: su quelli precedenti i giocatori di Loew erano sempre riusciti a respingere, sfruttando la loro maggiore altezza ed abilità nel gioco aereo, ma stavolta Xavi ha crossato benissimo mandando la palla nei pressi del dischetto del rigore, dove è saltato Carles Puyol, colpendo di testa con grande forza e superando Neuer. Finalmente la Spagna, dopo tanti tentativi, ha ottenuto il gol dell’1-0. I tedeschi, come è da sempre nel loro carattere, hanno cercato di reagire con freddezza senza arrendersi, ma il possesso palla della Spagna ha impedito loro di fare il forcing che cercavano. Torres è entrato in campo all’82’ in sostituzione di uno stanco David Villa, e la Spagna ha avuto una ghiottissima occasione per il raddoppio quando Pedro è scattato in contropiede verso la porta avversaria: il giovane talento del Barca aveva davanti a sè solo un difensore ed il portiere, mentre il neoentrato Torres era libero al suo fianco pronto a calciare in porta con facilità. Eppure Pedro, invece di servire il compagno libero ha cercato un inutile dribbling sul difensore perdendo la palla e provocando la reazione stizzita del Nino. Nonostante l’occasione sciupata per il raddoppio, la Spagna ha comunque ottenuto la vittoria di misura contro una Germania ostica ma meno offensiva del solito, che probabilmente ha pagato anche l’assenza di Mueller. Da segnalare un episodio curioso avvenuto durante il primo tempo della partita: c’è stata un’invasione di campo di un tifoso, subito braccato dagli uomini della sicurezza dello stadio di Durban. L’invasore è un italiano, accanito fan di Antonio Cassano, che aveva già fatto un’irruzione sul terreno di gioco durante l’amichevole pre-mondiale Italia-Olanda, indossando una maglia del fantasista barese.
Ora la Germania e l’Uruguay si affronteranno a Port Elizabeth per la cosiddetta finalina di consolazione, che assegnerà alla vincente il terzo posto nella classifica di questo Campionato del Mondo, un piazzamento di tutto rispetto, come del resto lo è anche la quarta piazza. Domenica sera, al Soccer City di Johannesburg, va in scena la finalissima tra Olanda e Spagna: due nazionali che non hanno mai vinto la Coppa del Mondo, pur avendo sempre avuto un’ottima tradizione calcistica e dei grandi giocatori. Sarà anche la prima volta che una squadra europea vincerà il titolo mondiale fuori dall’Europa, com’è stata la prima volta in cui la nazionale ospitante non ha superato la fase a gironi, nonchè la prima volta che nessuna delle due finaliste del Mondiale precedente ha raggiunto gli ottavi di finale. In pratica, è stato un Mondiale pieno di sorprese, nel quale sono stati sfatati numerosi tabù: Olanda e Spagna, che fino ad un mese fa erano due squadre grandi ma incompiute, sognano di sfatarne uno domenica sera, nella partita di calcio più importante al mondo. Entrambe nella loro storia hanno vinto il Campionato Europeo: la Spagna addirittura due volte, la prima nel 1964 e la seconda appena due anni fa, nel 2008. Ma le Furie Rosse non sono mai arrivate a disputare una finale di Coppa del Mondo, mentre la nazionale olandese ne ha già giocate due, in due Mondiali consecutivi: tuttavia nel 1974 fu sconfitta dalla Germania e nel 1978 dall’Argentina.Difficile, se non impossibile, prevedere chi la spunterà tra Spagna ed Olanda: due squadre per alcuni versi abbastanza simili, che giocano un calcio prettamente offensivo, molto tecnico, veloce e spettacolare, e che a volte tendono ad essere un po’ “sprecone” sotto porta, ma creano comunque un gran numero di occasioni da gol. Fabrizio Landolfi
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