A parte ciò, si può estendere il discorso ad un contesto più generale: non se ne può più di sentire ogni giorno sindaci, deputati, ministri e senatori che parlano di calcio. Vengono profumatamente pagati per occuparsi di ben altre cose, quindi lascino stare le partite, il campionato, i giocatori, gli allenatori e tutte le polemiche che vi ruotano attorno. Viviamo in un paese che galleggia ogni giorno in mezzo a un mare di problemi: la crisi, la disoccupazione, la situazione precaria dei lavoratori, le pensioni da miseria, la sanità che non funziona, le speculazioni edilizie nei territori disastrati dalle calamità naturali, solo per citarne alcuni. Negli ultimi giorni abbiamo visto anche dei filmati agghiaccianti in cui alcuni agenti di polizia (uomini che dovrebbero garantire la pubblica sicurezza) malmenavano duramente dei ragazzi ed un cameraman televisivo: nessuno ci ha spiegato per quale motivo abbiano agito in quel modo contro persone che non avevano fatto nulla, nè quale provvedimento verrà preso nei loro confronti. E gli esponenti della politica continuano a parlarci dell’Inter, della Roma, di Mourinho, del fallo di Totti su Balotelli, della nazionale, del Siena e chi più ne ha più ne metta. Qualcuno fa notare che sono i giornalisti ad incalzare i politici con domande riguardanti il pallone: è vero, ma questi ultimi non sono certo obbligati a parlare di quello che viene proposto dai giornalisti.
Il sospetto è che si voglia distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da quelli che sono i veri problemi di una nazione, che si voglia far passare in secondo piano una serie di questioni piuttosto scomode: a tale scopo i nostri rappresentanti politici fanno leva sulla passione del popolo per il calcio e ne fanno un affare di stato. In tal modo noi italiani passiamo il tempo a dibattere su argomenti ludici e non di prima importanza (cosa che già tendiamo a fare di natura), e senza rendercene conto dimentichiamo le questioni più gravi. Noi italiani possiamo tranquillamente continuare a seguire il calcio con passione e con entusiasmo, ma non possiamo e non dobbiamo accettare simili comportamenti da parte di chi ricopre ruoli istituzionali. Bisogna pretendere più rispetto e più impegno da parte loro.
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