Spalletti:Totti,l’essenza
«Francesco è fondamentale per noi che però possiamo vincere anche senza di lui
Contro il Chelsea è l’ora delle grandi partite. Noi tra le favorite? È la mia Roma...»
Di DANIELE GALLI
«Totti è un giocatore essenziale per questa
squadra. È fondamentale, ma i
compagni di squadra debbono imparare
a sopperire alla sua assenza, come è già accaduto
in passato. Dobbiamo saper vincere anche senza
Francesco». Luciano Spalletti non riesce a staccare
la spina nemmeno quando l’occasione è propizia.
Quando per due giorni avrebbe potuto discutere solo
di tattica al tavolo dei più grandi. Invitato a Nyon
dall’Uefa, nell’Elite Coaches Forum 2008, ha trascorso
quarantotto ore assieme ai colleghi che contano di
più. Da Mourinho a Ferguson, da Scolari a Wenger.
Si è parlato solo di pallone. Eppure, tra una pausa e
l’altro del meeting svizzero, già giovedì i giornalisti
stranieri erano riusciti a strappargli qualche battuta
sulla sua Roma. Gli chiedevano quali fossero le possibili
aspiranti alla Champions e Spalletti non si è tirato
indietro: «La Roma è la mia squadra e quindi devo
metterla tra le favorite. Tra le altre, punto su quelle
con maggiore esperienza come per esempio il
Chelsea e il Manchester United». Già a partire dal primo
impegno, quello con i romeni del Cluj, il tecnico
giura che non ci saranno cali di tensione: «Siamo già
contenti di prendere parte alla Champions, ma prometto
che daremo il massimo in ogni singola partita
».
Ieri, ai microfoni della Raisi è soffermato sull’importanza
di poter contare su uno come Totti. Con
un’avvertenza: «Francesco è fondamentale, ma i
compagni debbono imparare a sopperire alla sua assenza
». Spalletti non vuole, però, che si faccia affidamento
su un solo elemento, anche se l’elemento in
questione è Totti: «Sta recuperando e sappiamo
quanto sia importante la sua presenza, ma dobbiamo
essere in grado di vincere lo stesso anche senza di lui».
Sulla sua strada la Roma dovrà affrontare uno dei peggiori
clienti che il sorteggio le potesse riservare, il
Chelsea: «Sarà una partita complicata, come sempre
al cospetto di avversari del genere, che hanno grandi
potenzialità. Ma è arrivato il momento di affrontare
ad armi pari squadre come il Chelsea».
Basta complessi di inferiorità, ammesso che mai
ce ne siano stati e avanti tutta. Contro chiunque. Dopo
due quarti di finale consecutivi, si può. Lo stesso
Spalletti ha ormai acquisito anche quell’esperienza
necessaria per guidare il gruppo fino al traguardo.
Eppure, lui continua a vivere il confronto con i vari
"Special One" che passeggiano per i corridoi di Nyon
con la solita innata modestia: «Per me è un onore stare
qui in mezzo a tutti questi allenatori di livello. Sono
maestri del calcio internazionale. Sono contento
che tecnici di questo calibro mi abbiano accettato in
questo gruppo. Rispetto a loro ho vinto pochissimo,
ma nessuno me l’hanno fatto pesare». Anzi, più di
qualcuno non si è risparmiato nei complimenti. Non
a caso, Spalletti ieri ha pranzato con Ferguson, Ranieri
e Scolari. Curioso il siparietto che si è consumato
proprio con il tecnico del Blues, al momento dell’abbraccio.
Spalletti gli ha rivolto un «in bocca al lupo
». Che ovviamente ha ricambiato con un «crepi».
«No, che il lupo vinca», ha simpaticamente replicato
Spalletti. Questione di feeling, e di stima. Quella che
l’allenatore brasiliano prova per il nostro Luciano va
oltre il calcio: «Spalletti è un grandissimo tecnico, capace,
preparato e soprattutto una persona umile. Ma
sono convinto che in breve tempo sarà uno dei più
grandi in assoluto a livello internazionale». Personaggio
unico, questo Scolari. Pensate: dopo questo
pubblico elogio, a chi gli chiedeva se si sarebbero rivisti
a Roma con Spalletti, ha fischiettato «arrivedeeeerci
Roooma...». Spalletti ha ascoltato e sorriso.
Poi nel pomeriggio è ripartito per Ciampino. Con un
jet privato? Macché. Con un volo low cost.
Iscriviti all'RSS per essere sempre aggiornato! Clicca sull'immagine sottostante per iscriverti!
0 commenti:
Posta un commento