
TRA I GRANDI DEL CONTINENTE
Presa l’Europa, riprendi la Roma
Spalletti ieri a Nyon al Forum per Allenatori
di Club d’Elite. Oggi parlerà, ieri ha ringraziato
per i complimenti Scolari. Che guida quel Chelsea
"peccato originale" della stagione romanista
Di DANIELE LO MONACO
Funziona spesso così, negli ambienti calcistici
meno equilibrati. Una o più critiche, ammettiamo
anche motivate, trovano inaspettata eco in
un risultato negativo e la voce s’ingrossa come una valanga,
travolgendo il senso stesso di quella critica e
stordendo il soggetto sotto accusa, che poi magari si
isola e si offende, colpito non più dalle critiche – giuste
o sbagliate che fossero – ma dall’urlo indistinto della
massa. Il rischio ora è che questa cosa accada a Spalletti,
messo in discussione alla Roma, anzi a Roma, per
la prima volta da quando è arrivato, e sono ormai tre
anni e un’estate. E il paradosso è che mentre negli ultimi
trenta mesi la parte giallorossa della città s’è coccolata
il suo stratega quando fuori dal Raccordo in molti
nutrivano dubbi sul suo valore, adesso è da queste
parti che il suo primato si mette in dubbio, nel momento
stesso in cui lui siede al tavolo con i più grandi allenatori
d’Europa.
Ieri Luciano Spalletti è stato a Nyon aderendo ad un
invito mandato dall’Uefa per una riunione di uno dei
club più esclusivi del continente: il Forum per Allenatori
di Club d’Elite. In pratica quell’organismo consultivo
che ha la capacità di indirizzare tutte le questioni
del massimo organismo calcistico su ogni problematica
tecnica. Con Spalletti, sono arrivati in Svizzera Josè
Mourinho (Inter), Arsène Wenger (Arsenal), Luiz
Felipe Scolari (Chelsea), Dick Advocaat (vincitore della
Coppa UEFA e della Supercoppa UEFA con lo Zenit
di San Pietroburgo), Claudio Ranieri (Juventus), Josep
Guardiola (Barcellona), Jürgen Klinsmann
(Bayern Monaco), Claude Puel (Olympique Lyonnais)
e Jesualdo Ferreira (FC Porto). Alex Ferguson (Manchester
United) arriverà solo stamattina, dando il cambio
a Mourinho che invece abbandonerà i lavori prima
della sessione di oggi. Tra ieri e stamattina il Forum ha
festeggiato il suo decimo compleanno: ieri con una
lunga discussione su aspetti tecnici del calcio, stamattina
con una riunione sugli aspetti regolamentari e disciplinari.
E chissà se l’allenatore della Roma riuscirà
a ribadire anche in questo alto consesso un’idea che in
Italia è stata da lui espressa pubblicamente e purtroppo,
finora, sostanzialmente ignorata: «Sarebbe bello –
disse in occasione di una recente conferenza-stampa –
se alla fine della partita prendessimo l’abitudine di
eleggere oltre al giocatore più bravo tra quelli in campo
anche quello che s’è maggiormente distinto per il
suo fair-play».
Nell’incontro con la stampa fissato per oggi al termine
dei lavori Spalletti e Ranieri avranno modo di far
conoscere il loro pensiero maggiormente nel dettaglio.
Ieri intanto il romanista s’è goduto un piccolo anticipo
di Champions scambiando qualche parere con
quel simpaticone di Felipe Scolari – e ha avuto così anche
modo di ringraziarlo per gli elogi («mi piace Spalletti:
lavora molto e parla poco») che proprio recentemente
l’allenatore brasiliano gli ha rivolto pubblicamente
– e con Laurent Blanc, tecnico del Bordeaux.
Con la sola esclusione di Maurizio Trombetta, neo tecnico
italiano dei romeni del Cluj, il gruppo di Champions
della Roma è stato dunque il più rappresentato a
Nyon: tre dei quattro tecnici del girone A hanno potuto
dire la loro sulle strategie future del calcio europeo.
Chissà poi se anche a Scolari è noto il fatto che tra i candidati
alla panchina del Chelsea, prima che la scelta ricadesse
su di lui, ci sono stati anche gli italiani Ancelotti
e Spalletti. Per discrezione, questi argomenti tra
allenatori non si sfiorano neanche.
Ma la questione-Chelsea è il peccato originale che
il tecnico della Roma rischia di portarsi dietro ancora
chissà quanto a lungo. Non per caso, già alla prima
giornata gliel’hanno ricordato nelle interviste televisive
del dopogara. E forse proprio la mancata elaborazione
della vicenda – perché Spalletti ha sostanzialmente
sempre negato un contatto che ha avuto invece
diversi testimoni, l’ultimo proprio Ancelotti, presente
quel giorno a Parigi per lo stesso motivo – rappresenta
l’ostacolo maggiore ad una più serena valutazione
del caso. Alla fine l’unico modo per scansare
ogni tentazione polemica deriverà dai risultati. Ecco
perché da oggi Spalletti dovrà riprendersi la Roma. Col
carico di gloria che la trasferta svizzera gli ha ulteriormente
conferito.
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