Roma: Offerte, bufale e la carica dei 120 (Il Romanista)

LA CURIOSITÀ

Offerte, bufale e la carica dei 120

Tanti sono i nomi di mercato,
veri o presunti, accostati alla
Roma. Ma le strategie erano altre

Di DANIELE LO MONACO
Loria, Riise, Artur, Julio Baptista,
Menez: i cinque dell’apocalisse
sono ormai,
chi più chi meno, di casa a Trigoria,
capitoli già aperti di un libro
che si pensava appassionante sin
dalle prime pagine, e invece qualcuno
è rimasto deluso. Ma l’analisi
finale di un mercato pazzo, lungo
e complicatissimo non può
non tener conto di tutti i parametri
con cui la Roma ha dovuto fare
i conti: il budget a disposizione
(una ventina di milioni, poi lievitati
fino a 22,5), le cifre da versare
per i cartellini ancora da acquistare
(i 12 milioni da riconoscere al
Lecce per la seconda metà di Vucinic),
il tetto per gli ingaggi, le richieste
tecniche dell’allenatore.
Partendo da questi punti fermi, la
società giallorossa s’è mossa con
scaltrezza e abilità, riconoscendo
degli obiettivi primari (Mutu, poi
Baptista e Malouda) e degli obiettivi
secondari (Menez), portando
subito a casa prima i rinforzi individuati
per migliorare la prima
squadra (Riise) e poi, senza spendere
un euro, quelli in grado di
completare la rosa (Loria e Artur).
Il voto, dunque, non può che essere
alto, anche se magari rischia di
essere condizionato, e quindi non
ancora completamente formulato,
in base a quello che si rivelerà
il rendimento dei giocatori chiamati
a far la differenza, come Baptista
e Menez.
Ma per arrivare ad acquistare
questi cinque elementi, la Roma
ne ha trattati diverse decine, facendo
clamorosamente lievitare
un elenco che solo a tenere il conto
dei nomi accostati dai giornali
alla squadra giallorossa è sterminato.
E molti sono anche quelli
che sono stati trattati e poi rimasti
nel segreto della discrezione
degli addetti ai lavori. Quello che
vi proponiamo qui è un riassunto
di tutte le trattative più o meno
scoperte e di quelle mai esistite, di
cui comunque i giornali hanno
parlato, compreso Il Romanista
(anche se, come i lettori ben sanno,
non è mai stato nostro costume
tirare fuori un nome senza almeno
il riscontro del reale interessamento
di Trigoria): tutti diligentemente
annotati da Sandro
Bernardini, un redattore di Rete
Sport, che fin dalla scorsa primavera
ha segnato sul suo taccuino
ogni riferimento che riguardava
la Roma. Elenco suggestivo e interessante
da riconsiderare a posteriori,
per capire la mole di
informazioni di cui dirigenti come
Conti e Pradè devono disporre
per assecondare, discutere o contestare
le richieste che arrivano
quotidianamente dallo staff tecni-
co, con Spalletti e Daniele Baldini
in prima linea. E per capire anche
con quale carico di indiscrezioni
quotidianamente si trovano a
combattere i cronisti che trattano
le questioni di mercato.
Tra tutti i nomi che trovate qui
di seguito, ad esempio, Il Romanista
ha riscontrato la totale
mancanza di fondamento in trattative
che sono anche state date
per scontate. Come Vargas, per
esempio: il terzino sinistro del Catania
a lungo accostato alla Roma
in primavera in realtà non è mai
stato oggetto di trattativa con la
società giallorossa. Ed è finito alla
Fiorentina in assoluta mancanza
di concorrenza. Come per Vargas,
anche altri calciatori non sono
mai stati presi in considerazione
per rinforzare l’organico. Nell’elenco
ci sono i portieri Iezzo, Manninger,
Bucci, Lupatelli e Guardalben,
e poi i difensori Domizzi,
Pasqual, Rivas, Natali, Clichy,
Alex, Crethien, i centrocampisti
Jimenez, Torrado, Kallstroem,
Castroman (??), Palombo, Vergassola,
Pokrivac, Matuzalem, Santana,
Cazorla, Ferreira Pinto, Semioli,
Palladino e gli attaccanti
Rosina, Cruz, Ben Arfa, Budan,
Crespo (a lungo nominato fino all’ultimo
giorno di mercato), Cavani,
Iaquinta, Kazim, Fred, Obinna,
Carew, Villa, Quagliarella,
Senturk, Marica, Pandev, Adriano,
Di Vaio.
Lungo è anche l’elenco di giocatori
che alla Roma, secondo
quanto ci risulta, sono stati proposti.
Qui dentro troviamo, in ordine
sparso, gli esterni bassi Dossena,
Dedè, Armand, Emanuelson,
Silvestre, Miguel e ancora Ljungberg,
Kewell, Joaquin, Kranjcar,
Maresca, Thiago Neves (andato all’Amburgo
per dieci milioni), Renato
Augusto del Bayer Leverkusen,
Elano del Manchester City,
Kerlon (poi finito al Chievo), Edu
del Betis, Guiza (dal Maiorca al Fenerbahce
per 14 milioni), Olic dell’Amburgo,
Cissè (già in gol col
Sunderland), Nenè (compagno di
squadra di Menez), Bresciano, Rolando
Bianchi, Suazo, Borriello,
Di Michele, e pezzi da novanta come
Luis Fabiano (su cui pendevano
complicazioni contrattuali), e
gli irraggiungibili Eto’o e Shevchenko.
Secondo quanto ci consta, infine,
interessamenti reali hanno
riguardato, oltre ai già citati Mutu
e Malouda, anche giocatori affermati
come Mathieu, Abidal, Barnetta,
Van der Vaart, Drenthe,
Nery Castillo, Mario Lopez, Elmander,
Kuyt, Pavlyuchenko,
Klose, Giuseppe Rossi, Afellay,
Roque Santa Cruz, Arshavin,
Crouch e Milito e vari altri. Ma poi
le scelte sono state diverse.

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