
Il ds romanista non va a Londra, Robinho non va al Chelsea
Eppure l’esterno sinistro francese è molto vicino a Trigoria
PRADÈ RESTA MALOUDA ARRIVERÀ
Di DANIELE GALLI
Daniele Pradè non è volato a Londra. Il direttore
sportivo non incontrerà oggi il diggì del
Chelsea, Peter Kenyon, per Malouda. Per un
motivo molto semplice: Kenyon tornerà a Londra solo
domani. Pradè proseguirà a lavorare dall’Italia sull’operazione.
Quando il numero uno del mercato giallorosso
si muoverà, sarà per chiudere. I contatti con il
Chelsea proseguono, costanti. Da tempo. Già ad aprile
la Roma chiese il prezzo del cartellino alla dirigenza
dei Blues. A Trigoria si sentirono rispondere «Costa
15 milioni di euro». In quel momento esatto l’interesse
per l’esterno francese divenne qualcosa di più.
Adesso, può trasformarsi in trattativa vera e propria.
Malouda continua ad essere il primo obiettivo della
Roma.
Nonostante tutto. Nonostante ieri il Real Madrid
abbia dichiarato incedibile Robinho. Secondo il quotidiano
spagnolo Marca, il tecnico delle merengues
Bernd Schuster lo considera un giocatore chiave del
suo progetto. A detta del giornale, la voce più autorevole
quando si parla di affari della casa blanca, i 25
milioni offerti dal Chelsea non avrebbero fatto vacillare
il Real. Cosa sono per un club che poteva permettersi
di spenderne 80, senza battere ciglio, per un solo
(grandissimo) giocatore come Cristiano Ronaldo?
Strategie, assai probabilmente. Il Real Madrid non è
solito trattenere chi non vuole più vestire la maglia
galactica. Basta guardare quello che è successo a casa
nostra. Quando un anno fa Cicinho rivelò a Schuster
di voler lasciare Madrid, l’ex colonna della nazionale
tedesca provò a farlo ragionare. Poi però cedette,
dando il via libera alla cessione di Cicero. Il Chelsea è
in una posizione di forza. Ha il sì di Robinho. «Voglio
andare via. Esattamente come Cristiano Ronaldo», ha
avvisato l’attaccante. A Londra sostengono che le voci
di una (presunta) incedibilità del brasiliano servano
solo ad alzare la posta.
Alla Roma interessa poco. Se il trasferimento di Robinho
si dovesse concretizzare, meglio così. Altrimenti,
a Trigoria faranno spallucce. E proseguiranno a lavorare
per portare il francese a Roma. La verità è questa.
Il valzer delle mezzepunte, o esterni alti che dir si
voglia, fa comodo. Ma solo in parte. Qui parliamo di colossi
del calcio mondiale. Un Chelsea, un Real Madrid,
hanno forzieri pronti ad essere investiti per alternative
a stelle come Cristiano Ronaldo. Figuriamoci per
un Malouda, che pure è un signor giocatore. Il senso:
se non dovesse arrivare a Robinho, il Chelsea prenderebbe
in ogni caso un altro fuoriclasse. Con o senza Malouda.
Tutto sta a vedere se il club londinese vorrà davvero
concretizzarne la cessione. La Roma, da parte
sua, è tranquilla. Ma operosa. Pradè non farà oggi o domani
alcuna colazione di lavoro tra Stamford Bridge
e Wembley (dove oggi è attesa la crema del calcio inglese,
per la "Community Shield" tra United e Portsmouth),
e continuerà a seguire la vicenda Malouda da
Roma. È l’esterno francese il candidato numero uno a
sostituire Mancini. Se per qualunque motivo, però,
l’affare dovesse sfumare (vedi la beffa Mutu), a Trigoria
non si farebbero trovare impreparati. Un altro Mancini
arriverà. E non ci farà rimpiangere Amantino,
"l’interista for ever".
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