
di Piero Torri
ROMA - Francesco Totti è stato chiaro.
Vuole (vorrebbe) Adrian Mutu per
completare la sua Roma. Totti, quando
si parla di Roma, non solo parla con il
cuore, ma anche mai a caso e con grande
consapevolezza di tutto quello che
succede nell’ambiente
giallorosso.
Luciano
Spalletti, nelle
sue sempre precise
e circostanziate
indicazioni
di mercato, ha
fatto capire che
l’investimento
maggiore sarebbe meglio farlo per un
attaccante di fascia, se poi può giocare
anche prima punta, per il centravanti,
semmai, si potrebbe poi prendere un
numero nove non di primissimo nome,
tanto meglio, completando il tutto, nell’ipotesi
migliore, con l’arrivo in prestito
oneroso del brasiliano Julio Baptista.
Tutto questo vuole dire che Mutu
è atteso a Roma (in senso figurato)
quasi quanto a Castelerotto, sede del
ritiro della Fiorentina e, per un paio di
stagioni, fino a due anni fa, ritiro estivo
proprio delle prime due Roma firmate
Luciano Spalletti. Questo, ovviamente,
non c’entra nulla con il futuro di
Mutu che, tra l’altro, a dar retta a tutte
le dichiarazioni dell’ultima settimana,
dai Della Valle a Corvino, da Prandelli
a tutti gli altri dirigenti viola, sembra
destinato a rimanere (prolungando e
adeguando il contratto attuale in scadenza
nel 2011) alla Fiorentina attesa
dalla doppia sfida del preliminare di
Champions League. Anche se ieri, il ds
Corvino non ha nascosto che se «Mutu
volesse andare via, ci metteremmo seduti
attorno a un tavolo». La Roma, che
è bene sottolineare finora
non ha fatto nessun
passo ufficiale o ufficioso
per cominciare una
trattativa con il club dei
Della Valle, vuole comunque
attendere che
la situazione tra romeno
e Fiorentina si chiarisca
una volta per tutte.
Sperando che possa aprirsi uno spiraglio
per iniziare a trattare l’attaccante
romeno. Altrimenti, via libera al piano
alternativo.
JULIO BAPTISTA - In ogni caso, però, il
nome del brasiliano del Real Madrid,
rimane assolutamente sottolineato in
rosso nell’agenda del ds Daniele Pradè
che negli ultimi giorni ha anche constatato
come il nome di Julio Baptista,
sia quello più atteso dalla tifoseria giallorossa,
ancora di più di Mutu. Il giocatore
la prossima settimana tornerà a
Madrid, atteso dall’appuntamento con
il ritiro con il Real, data di inizio il 21
luglio. La Roma, sulla questione, tra
l’altro non ha nessuna fretta, consapevole
che il tempo possa giocare soltanto
a suo favore. Per due motivi: 1) i
nuovi acquisti del Real che dovrebbero
portare ancora più in panchina Baptista,
cosa che in chiave nazionale non
lo fa stare per nulla tranquillo, 2) ad
agosto più o meno inoltrato sarà assai
più semplice instaurare una trattativa
per il prestito oneroso, formula con cui
la Roma vorrebbe portare il giocatore
a Trigoria. Anche qui, insomma, alla
società giallorossa
non resta
che attendere.
CENTRAVANTI -
Dicevamo come
la Roma, nella
totalità del suo
piano di rafforzamento,
preveda
anche l’eventuale
arrivo di un centravanti come caratteristiche
fisiche da prima punta,
forte fisicamente, bravo di testa, un
pennellone per dirla alla romana, ma,
anche, che non scalpiti per giocare a
tutti i costi. Per questa ragione sembra
poco plausibile un nome che è tornato
a circolare negli ultimi, cioè quello di
Marco Borriello, anche se il suo procuratore,
ha ribadito in tutti i modi come
«per il mio giocatore la soluzione Roma
sarebbe graditissima». Perché mai
Borriello dovrebbe preferire la panchina
della Roma a quella del Milan? Un
altro nome che sta circolando è quello
del serbo Zigic (un pennellone autentico),
ora al Valencia reduce da una stagione
deludente. Nome che potrebbe
interessare solo in seconda, anzi terza,
battuta e solo se arrivasse in prestito.
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