Roma, qualcosa è cambiato. Prendiamoci il derby.

Di Fabrizio Landolfi

Dopo aver visto Parma-Roma, possiamo dirlo senza il rischio di dare giudizi affrettati: nella Roma è cambiato qualcosa. Stavolta è veramente una nuova Roma, una squadra diversa da quella delle ultime deludenti stagioni. Nessuno crede che bastino tre giornate di campionato per valutare il reale valore di una squadra, nè dove può arrivare e dove arriverà. Nessuno crede nemmeno che una vittoria a Parma sia sinonimo di impresa straordinaria. Ci saranno molte altre prove da superare e molta altra strada da fare, ma quello che ci ha stupito positivamente è il carattere mostrato dai giallorossi. Una squadra che ha saputo soffrire, a tratti anche rischiando un po’ troppo, ma non si è mai disunita. Ha saputo reagire allo svantaggio senza demoralizzarsi nè farsi prendere da una foga eccessiva. Ora nei contrasti i giocatori della Roma non tirano mai indietro la gamba. Sulle palle alte, anche quando è difficile arrivare prima dell’avversario, si tenta il colpo di testa, o almeno si cerca di disturbare quello degli altri. Una squadra motivata, unita e che non si arrenda alle difficoltà: era questo, tutto ciò che il pubblico romanista chiedeva a gran voce da tanto tempo.
 In queste prime tre gare di campionato, in cui la Roma ha sempre vinto, abbiamo visto anche una forte tendenza al miglioramento nei secondi tempi. In particolare a Parma, con i padroni di casa che all’intervallo erano in vantaggio, si è avuta una “prova del nove”: anche sotto di un gol, i giallorossi sono stati capaci di alzare il ritmo nella ripresa, all’inizio della quale hanno trovato la rete del pareggio. E’ un aspetto su cui la squadra deve migliorare prima possibile, poichè nei primi tempi sembra riuscire a giocare abbastanza bene, ma non a trovare la concretezza necessaria per portarsi in vantaggio. Federico Balzaretti, sulla fascia sinistra è apparso come un punto debole di questa Roma: poco incisivo in fase di spinta ed impreciso nei cross, ma migliorabile anche in fase difensiva. Si tratta di un giocatore che non ha convinto nemmeno nella scorsa stagione, nonostante fosse arrivato a Roma con delle credenziali piuttosto importanti. Probabilmente sarebbe il caso di dare a Balzaretti qualche turno di riposo, inserendo al suo posto il greco Torosidis, che non è un mancino ma ha comunque giocato sulla sinistra più volte, anche in nazionale. In ogni caso, è giusto avere fiducia in Rudi Garcia e nelle scelte che farà, anche perchè nella Roma che ha vinto queste prime partite la sua mano si è vista chiaramente. Stanno facendo discutere anche Ljajic e Gervinho: il primo, dopo l’esordio con gol contro il Verona, ha giocato una gara piuttosto scialba a Parma, prima di essere sostituito. Il giovane serbo ha ottime qualità, ma deve migliorare dal punto di vista della continuità, come si diceva anche quando giocava nella Fiorentina. Gervinho invece non ha grande precisione nei passaggi, nè tantomeno nelle conclusioni in porta, ma è un giocatore che tatticamente serve a questa Roma, come si è visto anche al Tardini, dove proprio lui ha procurato un calcio di rigore ai giallorossi ed una punizione da posizione piuttosto pericolosa, sempre scattando in velocità. Quando Gervinho parte palla al piede verso la porta, è in grado di seminare scompiglio nelle difese avversarie, inducendo spesso chi lo insegue a commettere fallo. Probabilmente è per questo che Garcia conta molto su di lui, dopo averlo già allenato nelle file del Lille. Sempre a proposito di singoli, la tifoseria è entusiasta di Kevin Strootman, autore del pregevole assist che ha portato al gol Francesco Totti (in posizione regolarissima), ma soprattutto centrocampista che sta dimostrando uno spessore straordinario. In campo, il 23enne olandese fa praticamente tutto: attacca, difende, crea assist per i compagni, colpisce di testa, pressa i portatori di palla avversari, recupera palloni, tira in porta. E’ lui probabilmente l’acquisto più azzeccato della società giallorossa, non solo nell’ultima campagna acquisti. 
Domenica pomeriggio c’è una partita che non ha bisogno di presentazioni, nè di spiegazioni sul perchè sia così importante vincerla. E’ il derby, Roma-Lazio. Quest’anno è capitato nella primissima parte del campionato, quasi come se il destino volesse offrire ai giallorossi la possibilità di rifarsi, dopo l’amara sconfitta in finale di Coppa Italia che aveva chiuso la scorsa stagione. Dunque, la Roma colga questa possibilità: vinca contro la Lazio, faccia felici i tifosi e dimostri di essere pronta per le sfide delicate, di cui il derby è l’esempio più emblematico. 

Fabrizio Landolfi
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