Roma - Pescara 1 - 1: Ennesima occasione sprecata

Roma - Pescara 1 - 1: Ennesima occasione sprecata

Di Fabrizio Landolfi

Domenica pomeriggio la Roma ha pareggiato 1-1 contro il Pescara allo stadio Olimpico, nella 33ma giornata di campionato. L’ex giallorosso Caprari ha portato in vantaggio gli abruzzesi, nella ripresa la Roma ha risposto con il gol di Destro ma non è riuscita ad andare oltre il pari, mancando quindi la chance di portarsi al quinto posto da sola. 

IL TABELLINO 

ROMA: Stekelenburg; Piris (83’ Nico Lopez), Marquinhos, Castan, Torosidis; Pjanic (71' Bradley), De Rossi, Florenzi (45' Destro); Lamela, Osvaldo, Totti 
A disp.: Goicoechea, Lobont, Romagnoli, Taddei, Perrotta, Tachtsidis, Lucca 
All.: Andreazzoli. 

PESCARA: Pelizzoli; Zanon, Cosic (91' Bianchi Arce), Capuano, Modesto; Rizzo, Togni; Celik (63' Di Francesco), Cascione, Caprari (53' Balzano); Sforzini 
A disp.: Falso, Vittiglio, Bjarnason, Blasi, Abbruscato, Vukusic 
All.: Bucchi. 

Marcatori: 14' Caprari (P), 51' Destro (R) 

La gara di ieri contro gli abruzzesi aveva una sua importanza, soprattutto considerando che la Lazio aveva perso ad Udine il giorno precedente, e che l’Inter aveva invece vinto nell’anticipo delle 12.30. Con una vittoria, la Roma avrebbe evitato di essere sorpassata dai nerazzurri ed avrebbe preso ben tre punti sulla Lazio, portandosi al quinto posto da sola. Ad inizio stagione il desiderio era quello di lottare per obiettivi più prestigiosi che ormai sono irraggiungibili, ma prendersi un posto in Europa League grazie alla classifica (quindi indipendentemente dalla Coppa Italia) non sarebbe male. Eppure la Roma di Andreazzoli si è lasciata sfuggire ancora una volta l’opportunità di fare un passo in avanti, pareggiando una partita che, senza nulla togliere al Pescara di Bucchi, andava vinta agevolmente. I giallorossi anche stavolta hanno regalato un tempo di gioco agli avversari, come era successo in Coppa Italia contro l’Inter, ma anche in tante alte occasioni, derby compreso. Sembra che questa squadra abbia bisogno di una scossa, prima di iniziare a giocare con una certa intensità. Domenica la Roma ha giocato un primo tempo da dimenticare, in cui ha costruito ben poche azioni da gol, senza peraltro sfruttarle al meglio, mentre il Pescara ha trovato la rete dopo circa un quarto d’ora di gioco, con la complicità di una difesa imbambolata e disorganizzata. Gianluca Caprari, l’ex di turno, ha segnato l’1-0 per gli abruzzesi, che avevano rischiato di andare clamorosamente in vantaggio già dopo due minuti di gioco, quando Sforzini si era ritrovato a tu per tu con Stekelenburg, ma aveva sparato alto. In questi casi il pubblico giallorosso si domanda dove sia la difesa della Roma: fin quando c’era in panchina Zeman, si poteva pensare che queste amnesie difensive dipendessero dal gioco del Boemo, giudicato troppo rischioso, ma ora non più. Francesco Totti contro il Pescara non ha giocato una delle sue partite più brillanti, ma è risultato essere comunque il più attivo in fase di creazione del gioco, in una squadra a cui mancano le idee. I giocatori della Roma fanno troppo poco movimento senza palla, ed è un problema evidenziatosi già da diverso tempo. Osvaldo in particolare, contro il Pescara è risultato impalpabile, sempre fuori dal vivo del gioco e mai pericoloso in area avversaria. Durante l’intervallo ci si aspettava che al suo posto entrasse in campo Destro, tenuto a riposo da Andreazzoli, ma il tecnico giallorosso ha fatto una scelta che possiamo definire estrema, mandando si in campo il giovane attaccante, ma al posto del centrocampista Florenzi. L’ingresso di Destro ha migliorato qualcosa, non solo perchè è stato proprio quest’ultimo a metter dentro la palla del pareggio, dopo sei minuti di secondo tempo, ma soprattutto perchè il centravanti è stato tra i pochi a fare movimento, attaccando gli spazi come non stava facendo Osvaldo. Dal gol del pareggio fino ai minuti finali, abbiamo visto un monologo della Roma, interrotto solo da un paio di contropiedi del Pescara, che peraltro potevano costare cari. Ma è stato un monologo sterile, portato avanti in maniera confusa, che gli avversari hanno potuto arginare ricorrendo al catenaccio. Alla squadra giallorossa manca una trama di gioco, degli schemi ben precisi con cui attaccare gli avversari, sebbene Andreazzoli sia uno che di schemi se ne intende, come testimonia anche la sua esperienza al fianco di Spalletti a Trigoria. Il tecnico toscano nei minuti finali ha messo dentro anche Nico Lopez, al posto del terzino Piris, quando c’erano già quattro attaccanti nella sua formazione. Ne è venuto fuori un improbabile modulo 3-2-5, col quale la spinta offensiva però non è migliorata. Il fatto di dover schierare cinque attaccanti (ma anche quattro) contro l’ultima della classifica, denota una grossa difficoltà della squadra e dell’allenatore: Andreazzoli, non riuscendo a dare un gioco a questa Roma, ha provato a tentare la fortuna, mettendo dentro tutti i giocatori offensivi disponibili, nella speranza che in qualche modo arrivasse il gol che serviva per vincere la partita. Ma questo non è bastato: gli uomini di Bucchi, non ancora retrocessi matematicamente, hanno giocato da squadra modesta, difendendo il pareggio, ma hanno retto fino alla fine. Il pubblico giallorosso ha lasciato l’Olimpico con molto rammarico, poichè questo pareggio ha confermato la tendenza della Roma a non approfittare dei risultati favorevoli degli altri campi, ma anche l’esigenza di ricostruire molto all’interno della squadra giallorossa, a cominciare dalla guida tecnica. 

Fabrizio Landolfi
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