Di Fabrizio Landolfi
Domenica sera la Roma è stata battuta per 4-1 dal Napoli al San Paolo, nel posticipo della diciannovesima giornata di campionato, l’ultima del girone d’andata. I padroni di casa sono andati in vantaggio già al 4’ con un gol di Cavani: l’attaccante uruguayano, in serata di grazia, è stato autore anche del 2-0 al 48’ e del 3-0 al 70’. Per la Roma ha accorciato le distanze al 72’ Osvaldo, entrato in sostituzione di Destro, ma al’90 Christian Maggio ha siglato per il Napoli il gol del definitivo 4-1.
Una delusione cocente per i giallorossi, che sono stati puniti anche troppo severamente dal risultato, in relazione al gioco che abbiamo visto in campo. Non è stata una partita a senso unico, nonostante il Napoli abbia vinto così nettamente: anzi, la squadra che aveva attaccato per più tempo, creando di conseguenza più occasioni da gol, era stata proprio la Roma. Ma purtroppo i discorsi da dopopartita sull’aver meritato di più o di meno, lasciano sempre il tempo che trovano. I giallorossi hanno creato tanto ma anche sprecato troppo, mentre il Napoli ha saputo capitalizzare molto bene le occasioni che gli sono capitate, grazie ad un Cavani spietato, autore di una tripletta. Eppure, in fase difensiva c’è stata troppa distrazione da parte degli uomini di Zeman, in particolare in occasione dei primi due gol del Matador. Quando si concedono delle ghiotte chances ad attaccanti così concreti e pericolosi, è difficile non perdere. La cosa che brucia di più, per la squadra e per il pubblico romanista, è che ieri sera si è persa un’occasione davvero importante: vincendo al San Paolo la Roma avrebbe scavalcato il Napoli in classifica, e viste le sconfitte di quasi tutte le squadre che la precedono in classifica, avrebbe anche dato una svolta alla sua stagione. C’era la possibilità di portarsi al terzo posto, a pari punti con Inter e Fiorentina (battute ieri da Udinese e Pescara), facendo un passo avanti importantissimo verso l’obiettivo di lottare per la qualificazione alla Champions League. Naturalmente la stagione e le chances non finiscono qui, siamo solo a metà campionato, ma al pubblico fa rabbia il fatto che ogni volta che questa squadra può approfittare dei risultati favorevoli delle altre partite, non vi riesce. La Roma spesso vince nettamente e convince tutti (come è successo contro Milan e Fiorentina), ma quando ha la possibilità di fare il salto di qualità, dando finalmente la svolta alla sua stagione, arriva lo scivolone.
Commentando la partita di Napoli, è impossibile non sottolineare le palle gol sprecate da Mattia Destro. Il tecnico Zeman ha schierato il giovane attaccante da titolare, tenendo in panchina Osvaldo, dato che quest’ultimo era reduce da una brutta influenza. La Roma ha creato gioco, con un Totti e un Pjanic meno brillanti di altre volte, ma non sterili in fatto di assist. Destro ha avuto tre volte la possibilità di andare a segno, ma nella prima occasione gli è mancata la prontezza per far sua la palla ed aggirare De Sanctis, nella seconda si è ostinato a calciare col piede destro, perdendo l’attimo giusto, mentre nel terzo episodio (probabilmente il più clamoroso) ha provato col sinistro, mentre si trovava davanti alla porta in posizione favorevole, ma ha mandato la palla a lato di molto. Una serata storta per Mattia Destro, un attaccante che ha qualità ma deve ancora acquisire la giusta freddezza e personalità: al momento, possiamo dire che il giovane giocatore non è pronto per giocare da titolare nelle sfide di un certo livello. Oltre a lui, anche Bradley ha fallito una ghiotta occasione per riaprire la partita, sul risultato di 2-0 per il Napoli, quando ha calciato a lato con De Sanctis fuori causa, dopo un batti e ribatti in area avversaria. Lo stesso Erik Lamela è apparso in difficoltà e troppo spesso fuori dal gioco, mentre Totti e Pjanic pur risultando meno ispirati di tante altre volte, hanno comunque creato azioni importanti. Il Capitano ha fornito due assist preziosi, che Destro non è riuscito a sfruttare, mentre il bosniaco è andato vicinissimo al gol sull’1-0 con un gran tiro da fuori area, sul quale è stato bravo De Sanctis a deviare in extremis. Inoltre, è stato proprio Pjanic a pescare Osvaldo in avanti con un buon passaggio rasoterra, in occasione dell’unico gol della Roma. L’italoargentino, partito dalla panchina, è entrato in campo al 62’ al posto di Destro, ed ha dimostrato di poter essere sempre decisivo per questa squadra. Sebbene il suo gol non abbia potuto cambiare le sorti del match, non appena Osvaldo ha ricevuto una palla in avanti l’ha messa in rete (peraltro da una posizione non certo facile). Ma oltre a sprecare troppo, la Roma ha concesso occasioni fatali ad Edinson Cavani, permettendo ad un Napoli sornione di fare sua la partita pur senza attaccare troppo. Sul primo gol, arrivato ad inizio partita, c’è stato un evidente errore di Burdisso sul fuorigioco, sul secondo tre giocatori giallorossi sono arrivati in ritardo sull’uruguayano, permettendogli di girarsi e tirare in porta, mentre sulla terza rete nessuno è riuscito a contrastarlo nel colpo di testa. Una volta rimasta in dieci per l’espulsione di Pjanic (ammonito due volte da Tagliavento, dunque costretto a saltare la prossima gara), la Roma ha visto le cose complicarsi ancora di più. Gli uomini di Zeman hanno continuato a cercare lo spunto offensivo, anche perchè da perdere non c’era più nulla, ma in occasione di una ripartenza veloce l’esterno Maggio ha messo a segno il colpo di grazia dei partenopei.
Fabrizio Landolfi
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