
Lo scudetto che riscrive la storia, il capolavoro del gruppo: Juventus campione d'Italia
Pubblicato da
Andrea
on lunedì 7 maggio 2012
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Lo scudetto che riscrive la storia, il capolavoro del gruppo: Juventus campione d'Italia
Di Alessandro Paparella
La Juventus torna Campione d'Italia, lo fa a sei anni di distanza
da calciopoli, da un momento in cui la squadra fu smantellata, rasa al
suolo come un paese che esce da un conflitto perso. Dovette ripartire
praticamente da zero, da mille domande e da pochissime certezze,
rappresentate dall'amore incondizionato dei suoi tifosi e dai cinque
campioni rimasti a giocare sui campi di provincia: Del Piero, Buffon,
Nedved, Trezeguet e Camoranesi. Dopo sei anni con molte delusioni e
pochissime gioie, la vittoria del campionato 2011/2012 chiude di fatto
un cerchio. La Juve torna sul tetto d'Italia, torna a essere la squadra
più temuta, odiata, in fondo anche rispettata, perchè chi vince gode
sempre di una sorta di rispetto anche dal rivale più acerrimo. Lo
scudetto appena vinto è stato ampiamente meritato. La Juve è imbattuta
dopo 37 giornate, è la miglior difesa del torneo, ha vinto con il suo
miglior cannoniere (Matri) che ha segnato 10 gol, 18 meno di
Ibrahimovic, 13 meno di Cavani e Milito, segno che realmente sia stata
la squadra migliore. Ha tanti perchè lo scudetto della Juve. Il primo si
chiama Antonio Conte, capitano da giocatore, condottiero da allenatore:
la Juve di quest'anno ha mostrato il bel gioco che si vedeva con Lippi e
la concretezza e la solidità ammirate nel biennio di Capello,
basterebbe questo per elogiare il grande lavoro fatto, dal punto di
vista tecnico e mentale. Un altro puntello fondamentale è stato Pirlo:
la Juve ha creduto in lui facendogli firmare un contratto importante e
costruendogli la squadra attorno. Pirlo ha ripagato la fiducia giocando
una stagione strepitosa, tornando a esprimersi su livelli di assoluta
eccellenza, e andando a formare con Marchisio e Vidal un reparto che ha
pochi eguali in Europa. Fondamentale poi sono state le figure di Del
Piero e Buffon, sia dentro che fuori dal campo. In particolare Del
Piero, malgrado la prematura e discutibile decisione presidenziale, si è
messo a disposizione con l'entusiasmo di un primavera che si affaccia
alla prima squadra, risultando anche decisivo quando è stato chiamato in
causa. E' lo scudetto di tutti: di un Barzagli per distacco il miglior
difensore del campionato, di un Bonucci criticato ma decisivo nella
difesa a tre, di Chiellini, Lichtsteiner, De Ceglie, Caceres, di
Vucinic, decisivo anche ieri, di Borriello, autore a Cesena di un gol
cruciale, di Quagliarella, che ha aspettato in silenzio il suo momento, e
di tutti gli altri. Inquadrare un momento di svolta in una stagione
così è difficile. Importante è stato l'esordio in una torrida mattina di
settembre a Torino contro il Parma, così come la vittoria netta 2-0
contro il Milan alla quinta partita. Hanno inciso molto sul morale anche
alcune rimonte, come quella di Napoli e quella dell'Olimpico contro la
Roma, in partite che sembravano storte: li probabilmente la squadra ha
preso coscienza che si stava costruendo qualcosa di importante. Decisivo
è stato soprattutto il cambio di marcia nelle ultime dieci partite,
dopo che il Milan si era portato a più quattro. La Juve ha piazzato un
filotto di nove vittorie e un pareggio, passeggiando su avversari come
Fiorentina, Inter, Napoli, Palermo, Roma, e vincendo di cuore contro
Lazio e Cesena, riprendendosi con gli interessi la vetta della
classifica. La frittata contro il Lecce un po' ha inciso sul morale dei
giocatori, che però ieri hanno controllato bene le emozioni, segnando
subito con Vucinic (una garanzia nei finali di campionato) e gestendo
bene il risultato, poi Milito ha fatto il resto, permettendo alla festa
bianconera di cominciare.
Dopo tanti elogi e tanti
festeggiamenti, la stagione ha comunque ancora da dire qualcosa di
importante. Contro l'Atalanta domenica l'obiettivo sarà conquistare
l'imbattibilità in campionato, cosa mai riuscita a nessuno in un torneo a
20 squadre, e soprattutto tra due settimane ci sarà la finale di Coppa
Italia contro il Napoli, che a sua volta non vorrà mancare
all'appuntamento con la storia.
Alessandro Paparella
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