Conte non firma obiettivi minimi, ma a Bergamo cerca una rivincita che varrebbe il primato al giro di boa

Conte non firma obiettivi minimi, ma a Bergamo cerca una rivincita che varrebbe il primato al giro di boa

Di Alessandro Paparella

Chiare ed inequivocabili le parole di Antonio Conte nella conferenza stampa di ieri: non avrebbe firmato per obiettivi minimi a inizio stagione, a maggior ragione non lo fa adesso, con la squadra prima in classifica. Un eventuale risultato pieno a Bergamo, piazza dove non ebbe molta fortuna nelle prime tredici partite del 2009/2010, per la Juve vorrebbe dire lasciarsi subito alle spalle il mezzo passo falso di domenica scorsa contro il Cagliari, e chiudere il girone d'andata davanti a tutti. Inutile dire che a luglio in pochi avrebbero scommesso su una Juve così in alto dopo metà campionato, e questo risultato per Conte e la squadra è già un motivo d'orgoglio. L'appetito però si sa, vien mangiando, e allora quando sei in alto l'obiettivo può essere solo rimanerci. Per poterlo fare a Bergamo contro l'Atalanta serviranno tre punti, che però saranno difficilissimi da prendere. I bergamaschi hanno iniziato il 2012 con due sconfitte, una tutto sommato immeritata contro il Milan, l'altra frutto probabilmente della peggior prestazione stagionale, contro la Lazio, entrambe senza segnare. Malgrado l'ottimo inizio, considerata anche la penalizzazione di sei punti, neanche l'Atalanta però può permettersi (sebbene al cospetto di avversari più quotati) tre sconfitte consecutive, ed è abbastanza scontato aspettarsi una squadra molto concentrata e vogliosa di invertire la tendenza negativa. Per quanto riguarda la formazione bianconera, dovrebbe esserci la conferma di De Ceglie terzino sinistro, con il rientrante Chiellini che tornerebbe al centro della difesa, in coppia con Barzagli. Spazio per il turnover in difesa e a centrocampo ce n'è ben poco. Pazienza è in uscita, e tra gli obiettivi di mercato (Caceres, Nainggolan, Bherami, Guarin, Pizarro) chi arriverà lo farà con ogni probabilità a ridosso del 31 gennaio. L'unico reparto dove c'è un minimo di abbondanza è l'attacco, anche se dovrebbe essere confermato il classico tridente Pepe-Vucinic-Matri, con Borriello che scalpita in panchina assieme a capitan Del Piero.

Alessandro Paparella

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