Napoli – Genoa: suggestivo anonimato

Napoli – Genoa: suggestivo anonimato

Di Paolo Esposito

Il titolo che introduce il match, per gli amanti della retorica, è un ossimoro. Capita, qualche volta nella vita, di essere in presenza di due elementi in forte contrasto tra loro, ma che per un motivo o per un altro devono coesistere per forza. Il noto poeta e scrittore napoletano Giambattista Marino scrisse un intero componimento costituito da soli ossimori. Tornando ai più profani temi, quelli che riguardano il pallone, Napoli – Genoa, recupero della prima giornata non disputata per sciopero, è forse l’ossimoro del calcio.

C’è il gemellaggio, c’è la festa, c’è tutto quanto di bello hanno raccontato il campo e gli spalti in quasi trent’anni di simbolica unione. L’aver mandato l’odiato Milan in serie B, gli anni bui dell’una e dell’altra. Poi la risalita, chi dal fallimento, chi per illeciti. La serie B fianco a fianco all’ombra della Juve, l’ultima di cadetteria che il destino volle a giocarsi sullo stesso campo, a Marassi. La serie A conquistata insieme in quell’estate del 2007 non rappresentò solo una promozione, ma l’uscita definitiva e meritata da un tunnel che mai più, si spera, sarà attraversato dai colori azzurri e da quelli rossoblu.


Poi c’è la sostanza, il calcio, lo spettacolo agonistico. Napoli e Genoa non vivono certo un bel momento di forma. Entrambe sono ad un punto di svolta ma con una classifica deficitaria. I partenopei sono agli ottavi di Champions, ma per tornarci stabilmente serve il salto di qualità, sia tecnico che mentale, al momento non ancora spiccato. Il grifone, da par suo, è impegnato in un’opera cara al suo presidente, cioè valorizzare giovani sconosciuti da lanciare nel grande calcio, all’ombra di un recente passato che porta i nomi di Borriello, Milito, Thiago Motta, Criscito, Bocchetti e Ranocchia.

Malesani deve rinunciare allo squalificato Moretti e agli indisponibili Birsa, Bovo, Kucka, Antonelli e Palacio. Davanti a Frey ci sarà una muraglia di cinque uomini composta dagli esterni Rossi e Mesto e dai centrali Granqvist, Dainelli e Kaladze. A centrocampo altra barriera, stavolta a quattro, con Merkel e Veloso sugli esterni e Seymour e Constant centrali. Unica punta il giovane argentino Pratto, che proprio nell’ultima partita contro il Bologna ha trovato il suo primo gol in Italia.

Mazzarri, che nella conferenza stampa prepartita è inciampato nuovamente su Edu Vargas, ha la rosa al completo, fatta eccezione per Lavezzi, stiratosi contro la Roma e che tornerà a fine gennaio. Davanti a De Sanctis agiranno i soliti tre, ovvero Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Un turno di riposo per Gargano a centrocampo, sostituito da Dzemaili nel ruolo di centrale al fianco di Inler, con Maggio e Dossena sugli esterni. Il posto del pocho in attacco sarà preso da Pandev, al fianco di Hamsik e Cavani.

L’arbitro della partita sarà il signor Paolo Valeri della sezione AIA di Roma 2, coadiuvato dagli assistenti Manganelli e Bianchi e dal quarto uomo Velotto.

Paolo Esposito

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