Milan: Luci a San Siro... ma per i blaugrana

Milan: Luci a San Siro... ma per i blaugrana

Di Davide Biscaro

Che si trattasse di un’impresa titanica, lo avevano predetto tutti. Probabilmente qualcuno con molta fede avrebbe potuto sperare nel miracolo (sportivo, s’intende). Che però, a Milano, stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro, non si è visto. Tutto secondo pronostico, dirà il solito saccente. E qui, invece, sbaglia la mira. Si perché il Milan avrà pure perso in una gara casalinga, ma lo ha fatto con onore e, non da poco, contro il super Barcellona di Pep Guardiola, che di questi tempi solo il Real Madrid del maestro Mou riesce a controllare. L’atteggiamento in campo è stato a dir poco da applausi, due volte sotto e due volte abili a rimontare i ragazzi di mister Allegri, e inoltre, cosa questa assolutamente innovativa e pressoché mai vista da quando i blaugrana hanno monopolizzato il calcio, affrontati dai padroni di casa a viso aperto, senza cercare inutili e sfiancanti pressing, né chiudendosi in undici dietro la linea della palla per poi ripartire (come invece riuscì all’Inter del triplete, che eliminò i catalani in semifinale). Certo, oggi in palio c’era un primo posto nel girone di Champions e non certo il trofeo stesso, ed è quindi verosimile che il tecnico abbia voluto in qualche modo valutare quanto era grande la distanza fra la sua squadra e quella degli “alieni”. Ebbene, le risposte che cercava le ha ottenute. E non sono così desolanti come magari i gufi pensavano (e speravano). Ovvio, quando perdi non hai mai ragione, semmai tocca fare ammenda degli errori commessi, ma se si pensa che all’andata, al “Camp Nou”, un Milan brutto, quasi spettatore non pagante, strappò un insperato 2-2, magari ieri con un po’ di fortuna poteva finire diversamente. La storia non si fa con i “se” e con i “ma”, tuttavia un punto di partenza non secondario è stato trovato. Da qui occorre cominciare una nuova storia; il Barcellona è ancora la più forte, ma probabilmente non irraggiungibile per i rossoneri. Vero è che se mandi in campo gente come Messi, Xavi e Iniesta (peraltro assente ieri sera), hai ben donde di essere soddisfatto e di fregiarti del titolo di squadra più forte del mondo. Ma dall’altra parte i signori Ibrahimovic, Boateng e Thiago Silva (solo per citarne tre) non appaiono essere da meno, soprattutto se sono in serata di grazia, come capitato al ghanese ieri sera. Il tempo è galantuomo, se Allegri e la sua truppa lavoreranno come si deve, nessun ostacolo sarà più così insormontabile.

Atmosfera da serata di gala allo stadio, con San Siro esaurito in ogni ordine di posto, pronto ad assistere ad una gara di spettacolo puro. Pronti via, i rossoneri provano ad impostare un timido pressing nei confronti del portatore di palla. Tempo cinque minuti e il mister si rende conto che così facendo raccoglierà solo giocatori esausti dopo mezz’ora e un pesante passivo. E allora fuori gli attributi e giochiamo come sappiamo, cercando di fare il Milan anche contro un avversario così forte. Mai parole furono più sagge! Seedorf, dall’alto dei suoi 36 anni e delle 4 Champions portate a casa si permette il lusso di fare una veronica sotto il naso di Leo Messi, chissà come l’avrà presa l’attuale pallone d’oro! Certo è che i blaugrana prendono il controllo del gioco, e alla prima azione pericolosa puniscono amaramente i padroni di casa. Dalla sinistra Keita mette in mezzo una potente rasoiata su cui si fiondano Van Bommel e Xavi. Le immagini confuse mostrano che il pallone colpisce certamente l’olandese, ma non altrettanto con sicurezza lo spagnolo. Poco importa se si tratti di autorete o meno, fatto sta che i fenomeni, dopo nemmeno un quarto d’ora, sono avanti. Lo stadio ammutolito spera in una manna dal cielo, ed è così che esce fuori il solito “cuore Milan”, quello che ti fa recuperare anche quando pare assurdo. Prima è sciagurato Robinho a mettere alto sulla traversa un bel traversone di Ibrahimovic, poi però ci pensa il solito svedese, oggi più motivato contro il “nemico” Pep. Seedorf appoggia in profondità a Zlatan, che a tu per tu con Valdès non sbaglia e pareggia i conti. Un boato di gioia riempie il Meazza, i giochi sono riaperti. Ma per i catalani come se non fosse successo nulla, Messi appena un minuto dopo colpisce la traversa, e ogni volta che prende palla semina il panico nella retroguardia casalinga. Alla mezz’ora episodio da rivedere alla moviola: l’arbitro tedesco Stark commina un calcio di rigore a favore degli ospiti per un presunto fallo di Aquilani su Xavi. Roboanti le proteste del romano, le immagini confermano che effettivamente non si tratta di fallo, e che il centrocampista della nazionale spagnola ha nettamente accentuato la caduta. L’abbaglio colossale, però, è che il direttore di gara ammonisce Nesta, probabilmente scambiandolo per il vero autore del contrasto, che come detto è Aquilani (peraltro già ammonito e che sarebbe stato quindi espulso). Fortuna nella sfortuna o quale altra cosa si voglia, non dice proprio bene al Milan di trovare arbitri in forma ultimamente. Dal dischetto va la “pulce” argentina, che calcia trafiggendo Abbiati, ma stoppando la sua corsa prima di calciare. Stark fortunatamente se ne accorge, fa ripetere e ammonisce il tiratore. Leo cambia l’angolo, stavolta calcia alla sinistra del portiere, che intuisce ma non arriva sulla sfera. 2-1 quindi, e tutto da rifare. Abbiati è super in un paio di circostanze ad evitare il tracollo, obiettivamente il Milan è vistosamente calato, soprattutto è un vero e proprio Messi-show fra scatti, finte , doppi passi e quant’altro. Nel finale di tempo Thiago Silva rischia di pareggiarla con la stessa dinamica con cui andò a segno all’andata su azione da corner. Nulla di fatto, si va negli spogliatoi.

Al ritorno in campo non c’è più Robinho, il cui posto è stato preso da Pato, a segno all’andata. L’inizio della ripresa è piuttosto statico, ma a rompere la calma ci pensa proprio colui che è tutto fuorché tranquillo: Prince Boateng. Palla lunga di Seedorf in area, Ibra spizza di testa e fa la torre al compagno accorrente, questi si porta avanti la palla con un delizioso tocco di tacco a seguire che mette fuori causa Abidal e fa partire un missile basso sul primo palo che si insacca. Gol strepitoso del trequartista ghanese, che nel giubilo di San Siro dà ancora una volta prova di atletismo nell’esibirsi in un paio di plastiche giravolte acrobatiche. E’ tutto un altro Milan, probabilmente per cinque-dieci minuti i catalani temono di perderla, senza dubbio è il momento migliore dei rossoneri, trascinati da un Boateng inafferrabile. Ma è proprio qui che vedi come talvolta la sfiga sia più grande di ogni cosa. Nel momento di massima spinta, Fabregas serve la sfera per Xavi che all'interno dell'area la mette alle spalle di Abbiati, il quale non può nulla. Dato che poi quando piove, piove sempre sul bagnato, ecco l’uscita dal campo di Nesta, probabile stiramento per il centrale romano, dentro Bonera. La mazzata subita è tosta, il Milan obiettivamente non ne ha più per cercare (e trovare) il terzo pari della serata, e solo nel finale riesce a creare qualche buona azione sfruttando gli spunti dei terzini Abate e Zambrotta. Saltano tutti gli schemi, faccia fede ad esempio il fatto che l’ultima ghiotta occasione del match capita all’87’ sui piedi di Bonera (!?) murato però al momento del tiro. La partita termina dunque sul punteggio di 2-3, sarebbe anche potuta finire diversamente, un pareggio sarebbe forse stato più giusto, ma il calcio è così: alla fine il più forte la spunta sempre! (ma a Milano si stanno attrezzando per i miracoli)

Pagelle del match, tra Boateng MVP e un Aquilani in calo

Abbiati: 6,5 Ne avesse preso almeno uno in meno, gli avremmo dato un bel 7. Di certo non poteva nulla o quasi sui tre gol subiti oggi, e anzi è stato magistrale a tenere in piedi i suoi nei momenti topici in cui i compagni hanno rischiato di sprofondare

Abate: 6,5 Sul groppone ha parte della responsabilità sul primo gol, ma quanto ha corso anche oggi il biondino. Non tira mai i remi in barca, bravo

Nesta: 6 I catalani imperversano in modo disarmante dalle sue parti, ma forse occorre chiedersi dove finiscano i suoi demeriti e dove comincino i meriti altrui. E la risposta è ardua. Propendiamo per la sufficienza politica, ha dato comunque tutto ( dal 65’ Bonera: 6 Fa il suo discreto lavoro, forse nessuno si aspettava un ingresso in campo così convinto da parte del bresciano, che nel finale sfiora anche il gol)

Thiago Silva: 6 Come sopra, solo sbaglia qualche impostazione di troppo, ma è anche vero che appena prende palla viene pressato dagli attaccanti catalani

Zambrotta: 5,5 Non è una prestazione così opaca per l’ex di turno, però lascia troppi spazi sull’out di competenza; anche se non è più un ragazzino, qualcosina di più da lui ci si aspetta

Aquilani: 5 Sfortunato protagonista nel fallo che causa il penalty, non è proprio in serata. Va troppo spesso di sciabola, stasera sarebbe decisamente servito il fioretto (con il quale peraltro lui va meglio)

Van Bommel: 5 Troppo leggero in alcune occasioni (vedi l’autorete vera o presunta), qualche buon intervento lo fa, ma dove accidenti è finito l’indemoniato che l’anno scorso abbiamo visto da gennaio a giugno? Desaparecido, come direbbero a Barcellona (dal 71’ Nocerino: 5,5 Ci mette la solita grinta, ma non è stata sufficiente per stavolta)

Seedorf: 6 Gran numeri e colpi di classe in avvio, l’assist per il pari di Ibra: sembra la sua serata, poi però smette di inventare e disegnare parabole, consegnando i lumi del centrocampo al trio Xavi-Keita-Fabregas. E son dolori…

Boateng: 7 Rompe le scatole a tutti, corre come un indemoniato, è il moto perpetuo della mediana rossonera. Si inventa un gol da cineteca stoppando una palla con un colpo volante che nemmeno Chuck Norris, alias Walker Texas Ranger, avrebbe potuto fare in uno dei suoi film. Che altro dire di uno così? Eroe!

Robinho: 5 Sarà la croce o la delizia di questo Milan? Oggi più la prima della seconda, quel gol sbagliato grida vendetta, un errore degno di Egidio Calloni! (dal 46’ Pato: 5,5 Difficile giudicarlo, non la vede praticamente mai, la condizione fisica migliore è ancora da trovare, dopo l’infortunio che l’ha bloccato)

Ibrahimovic: 6,5 Non sta bene fisicamente, ne siano prova i conati di vomito che lo colpiscono durante tutta la partita. Però oggi non sarebbe mancato nemmeno se gli avessero amputato la gamba, e alla fine gode maledettamente nell’infliggere al nemico giurato Guardiola (e agli ex compagni di squadra) il supplizio del momentano pari.

Davide Biscaro

Vuoi conoscere le classifiche, i risultati, le statistiche e le quote scommesse da tutto il calcio mondiale? Visita Calciometria.com

Iscriviti al Feed RSS per essere sempre aggiornato! Clicca sull'immagine sottostante per iscriverti!
Bookmark and Share

0 commenti:

Posta un commento

Articoli Correlati

 
HOME | PRIVACY | SERIE A | LIGA | PREMIER LEAGUE | BUNDESLIGA | LIGUE 1 | CHAMPIONS LEAGUE | EUROPA LEAGUE | BRASILEIRAO | PRIMERA DIVISION ARGENTINA | NAZIONALI

TOP 100 SOCCER SITES The Soccerlinks Hit List Sport Blogs - Blog Catalog Blog Directory Listed on Soccer Blogs Aggregatore Sports Top Blogs Sports Blogs - Blog Top Sites Miglior BlogTop Italia Blog DirectorySports Blogs - Blog Rankings
Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Italia