Il Milan ritrova la sua bestia (rosa) nera
Pubblicato da
Andrea
on sabato 15 ottobre 2011
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Il Milan ritrova la sua bestia (rosa) nera
Di Davide Biscaro
“Ma come, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?” faceva una celebre canzone di Battisti, e probabilmente è quello che speravano anche tanti tifosi rossoneri in giro per l’Italia. Non ce ne voglia il vulcanico Zamparini, o i simpatici tifosi palermitani, ma la loro squadra è ufficialmente la bestia nera del Milan, e i risultati degli ultimi anni lo confermano. Non solo la semifinale della scorsa Coppa Italia, vinta dalla squadra allora allenata da Delio Rossi, ma anche il match di ritorno dell’ultima Serie A, o volendo ripescare nella memoria altre sfide disputate nel massimo campionato da quando la compagine sicula è risalita dove le compete, stagione 2004/2005. Certo, non siamo ancora ai livelli della “Fatal Verona”, ma la speranza è che non si arrivi più a dover vivere momenti tristi come quello. Anche perché l’imperativo categorico di Allegri e i suoi ragazzi, ora come ora, è ritornare a vincere, subito, e possibilmente anche convincere, tramite il “bel giuoco” tanto apprezzato dal presidente. Il match, però, non è certo dei più facili, e non solo per ragioni prettamente scaramantiche, come citato in precedenza, ma anche a causa del fatto che l’undici rosanero, sotto la guida del giovane spregiudicato Devis Mangia, ha ottenuto non solo 10 punti meritati in cinque giornate (e che attualmente le vale il secondo posto in classifica in coabitazione con Napoli, Cagliari e, al netto della penalità, Atalanta), ma anche un gioco a dir poco spumeggiante, che trova la sua massima espressione nella velocità e nell’imprevedibilità delle sue punte, Miccoli su tutti.
A Milanello la settimana è trascorsa in un clima particolare, su cui aleggiava lo spettro delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da Ibrahimovic e Cassano, e in cui l’argomento fondamentale è parso il mercato, comunque ancora troppo lontano per entrare nel vivo. Il summit fra Allegri, Galliani e Raiola ha scatenato la stampa sportiva. Alcuni sostengono che l’incontro sia dovuto al “mal di pancia” di Zlatan, altri al fatto che i rossoneri stiano valutando le mosse da effettuare a gennaio per rafforzare la mediana (voci insistenti parlano di Montolivo, ma è il classico segreto di Pulcinella), sono usciti persino rumours, per il momento alquanto inattendibili, circa l’ingaggio di un estremo difensore, come se bastasse un errore a macchiare in modo indelebile la carriera di un professionista esemplare come Abbiati. Meno male che a calmare le acque sono intervenuti i tre diretti interessati; il procuratore dello svedese ha dichiarato che il suo assistito resterà a Milano ancora a lungo e che è concentrato sulla risalita in campionato. L’amministratore delegato e vicepresidente vicario ha, dal suo canto, ribadito come i due “casi” della settimana siano assolutamente montati, poiché entrambi sono soddisfatti di restare dove sono e che sono sereni “…pur non essendo io uno psicologo”. Infine, il mister livornese ha dichiarato in conferenza stampa proprio venerdì che la squadra è focalizzata sull’unico obiettivo di confermarsi campione d’Italia e di vincere il più possibile in Europa, che Ibra non è stanco ed anzi è sereno, e che Cassano deve giocare, dato l’ottimo momento di forma che sta attraversando, condito anche dalle due reti con la Nazionale martedì sera a Pescara. Insomma, un momento sicuramente non facile ma nemmeno troppo critico, a sentire il tecnico e il più noto dirigente del club meneghino.
Capitolo giocatori e formazione, tornano dopo i lunghi guai fisici Robinho e soprattutto Mexes, fuori causa da Aprile a causa dell’infortunio ai legamenti e finalmente a disposizione. Entrambi sembrano essere dirottati verso la panchina, il francese infatti sarà il sostituto numero uno qualora uno fra Nesta e Thiago Silva dovesse non farcela. Il brasiliano dà più grattacapi ad Allegri. Uno degli uomini più importanti nella trionfale cavalcata dello scorso anno, sicuramente il più sorprendente, servirebbe come il pane ad una squadra che dalle sue accelerazioni ne trarrebbe proficuo vantaggio, ma è anche vero che l’ex Real e City non ha i novanta minuti nelle gambe e in settimana si è allenato a singhiozzo. L’idea del tridente con Ibra e Cassano è dunque archiviata, almeno dall’inizio, ma potrebbe rivelarsi un’arma decisiva a partita in corso. Meglio iniziare con due punte e un rifinitore dietro, deve aver pensato il mister, e allora di nuovo spazio ad Alberto Aquilani, dopo che le ultime gare le ha passate a scaldare il seggiolino della panchina. Fuori causa Seedorf (noie al ginocchio), Zambrotta, Ambrosini e Gattuso (quest’ultimo ormai da troppo tempo, ma novembre sembra essere il mese giusto per rivedere Ringhio), la formazione dovrebbe essere praticamente disegnata nella testa del conte Max. Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva e Antonini è ormai un dogma (in attesa di sapere se e quando i vari Taiwo e Mexes saranno in grado di togliere il loro posto ai rispettivi titolari), in mediana, dietro il principino romano dovrebbero andare nuovamente Van Bommel, Nocerino e forse Emanuelson, che sulla trequarti campo non ha fin qui entusiasmato, fatto sta che in mezzo la scarsezza cronica di uomini è preoccupante.
Sponda siciliana, mister Mangia ha tessuto le lodi dell’allenatore rossonero, dichiarandosi emozionato per la sua prima a San Siro ma al tempo stesso concentrato e desideroso di godersi una bellissima giornata di sport, oltre che una partita avvincente. Miccoli, vero uomo in più dei rosanero in questo avvio di campionato, ha da poco recuperato da un infortunio di piccola entità che gli ha comunque impedito di scendere in campo due settimane orsono, ma nonostante ciò non sembra a rischio, almeno dall’inizio. Al suo fianco ancora non è chiaro se giostrerà il funambolico Hernandez o il più fisico Pinilla, indipendentemente da ciò la compagine isolana si presenta carica e certa delle proprie possibilità, anche distante dallo stadio Renzo Barbera. Già, perché prima abbiamo parlato di “bestia nera”, ma non abbiamo detto che a San Siro il Palermo si è imposto solo due volte in tutta la sua storia, peccato che ciò sia avvenuto abbastanza recentemente: il 13 dicembre 2009 e il 22 ottobre 2006, in entrambe le occasioni fu 0-2 ospite. Gli altri precedenti giocati con il Milan in casa sono però indiscutibili: 20 vittorie rossonere e 2 pareggi, 59 reti realizzate contro le 16 subite. Tutto sommato, i numeri e i modi per essere positivi, o almeno speranzosi, ci sono, la parola passa ora al campo, da sempre giudice severo e obiettivo. Fischio d’inizio alle 20.45 di sabato. L’ora del riscatto è arrivata!
Davide Biscaro
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