Swindon Town: I dieci giorni di Leon Clarke e il cuore ritrovato

Swindon Town: I dieci giorni di Leon Clarke e il cuore ritrovato

Di Renato Cignoni

SWINDON TOWN – ROTHERHAM = 3-2

SWINDON TOWN:Mattia Lanzano; Paul Caddis, Alberto Comazzi, Aden Flint, Callum Kennedy; Matt Ritchie, Simon Ferry (Ahmed Abdulla, 59), Alan McCormack, Raffaele De Vita (Alessandro Cibocchi, 75); Mehdi Kerrouche, Lukas Magera (Alan Connell, 68)

ROTHERHAM:Conrad Logan; Marcus Marshall, Ryan Creswell, Michael Raynes, Tom Newey; Gareth Evans (Brett Williams, 63), Danny Harrison, Mark Bradley (Jason Taylor, 80), Danny Schofield; Lewis Grabaan (Dale Tonge, 75), Alex Revell

Arbitro: Carl Boyeson

Spettatori: 6.304 (216 da Rotherham)

Marcatori: 21' Revell (Rot) – 39' Ritchie (Swi) – 65' Revell (Rot)– 69' e 81' Connell (Swi)

Espulsi: 68' Schofield (Rot) – 85' Comazzi (Swi)

Reduci da una settimana di “pressione e passione” a causa della vicenda Di Canio – Clarke che ha visto catapultato il nome di questa piccola squadra inglese sui media di tutta Europa, lo Swindon era atteso da una gara da cardiopalma, in quanto al County Ground era in arrivo la capolista Rotherham.

La vicenda Leon Clarke rischiava di trasformarsi nel capolinea dell'avventura inglese del mister, con i giornalisti scatenati nel ricordare i vari “episodi” di cui era stato protagonista da giocatore e di quanto scarsi fossero i risultati ottenuti fin qui con i Robins.

Poco importava lo scoprire dal Presidente Jeremy Wray di come lo stesso Leon Clarke, arrivato allo Swindon il 19 Agosto, dopo appena dieci giorni avesse chiesto di andarsene e che lo stesso Di Canio fosse stato tenuto all'oscuro della richiesta: “se avessi saputo non l'avrei mai fatto giocare, con me gioca solo chi è orgoglioso della maglia che indossa. Evidentemente ha scelto un colpo di teatro per andarsene via.”, la dichiarazione del mister appena saputo il retroscena.

La frase del grande Boskov “testa di giocatore buona solo per cappello” riteniamo sia ideale nel rappresentare un giocatore talentuoso ma ingestibile come Clarke.

Nelle ultime ore di mercato da registrare l'addio di Amankwaah e l'arrivo, dalla squadra riserve dei martelli londinesi del West Ham, dell'ala Ahmed Abdulla mentre salta il già preannunciato arrivo dell'ex capitano delle giovaili dell'Arsenal Daniel Boateng.

In mezzo a tutta questa confusione era grande il timore che la squadra si smarrisse definitivamente: niente di tutto questo invece, alle 12.15, con la vetrina della diretta Sky, quella che scende in campo è una formazione trasformata rispetto a quella titubante vista in questo inizio stagione.

Di Canio mette dentro tutti gli italiani, con la sola eccezione di Cibocchi, il cui transfert si era misteriosamente volatilizzato tra le federazioni Italiana e Inglese, impedendogli di giocare fino ad ora.

Gli ospiti si confermano squadra tosta ed al 21' passano con Revell, all'esordio, che di testa sfrutta un'azione nata da un corto disimpegno difensivo.

Nubi nere si addensano sul County Ground ma questo Swindon è di un'altra pasta oggi ed inizia a pressare gli avversari attaccando a testa bassa: a sei minuti dal termine della prima frazione è Ritchie, uno dei migliori in campo, a trovare il pareggio su azione da calcio d'angolo.


La corsa sfrenata verso la panchina ed il successivo abbraccio al mister con annessa caduta a terra dei due testimonia da che parte sia la squadra.

Non cambia il copione nella ripresa, biancorossi in avanti a cercare la vittoria scacciacrisi: un goal divorato ed un palo di Magera sembrano però tristi presagi, confermati dal raddoppio ospite siglato da Revell, con uno stacco di testa che ricordava il famoso goal di “Attila” Hateley in un derby milanese, che si conferma centravanti con i fiocchi.

Gli Dei del calcio, però, oggi sono con Di Canio ed i suoi uomini: al 68' viene espulso un giocatore ospite e subito dopo, di testa su calcio d'angolo, è il neo entrato Connell a regalare il pareggio meritato.

Lo Swindon “annusa” la preda e all'81' è ancora Connel a far esplodere lo stadio per il clamoroso sorpasso.
Nel finale l'espulsione di Comazzi tiene tutti con il fiato sospeso ma è lo Swindon ad avere l'occasione migliore con Kerrouche che a porta vuota mette il pallone clamorosamente a lato.

Il fischio finale giunge liberatorio dopo quattro minuti di recupero, Paolo Di Canio è ancora vivo e pronto a lottare.

Renato Cignoni

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