Napoli – Milan, è presto parlarne, ma è già la partita dell’anno

Napoli – Milan, è presto parlarne, ma è già la partita dell’anno

Di Paolo Esposito

Parlare di quella cosa che inizia per S e finisce per O, già bandita da ogni vocabolario in vendita a Napoli, appare prematuro a settembre. Ma Napoli e Milan, nemmeno troppo velatamente, stanno scaldando i motori per testare chi delle due, almeno per ora, ha più benzina e più cavalli per affrontare questo primo rettilineo d’inizio campionato.

Gli umori sono diversi, le sensazioni pure. Gli azzurri sono l’eterna matricola terribile, e anche se un successo scatenerebbe un entusiasmo incontrollabile, si resta sempre con la consapevolezza che il calcio è divertimento, passione, e più che vincere è bello esserci, vedere il proprio nome tra le prime, a prescindere da come finirà. Il Milan, invece, è la favorita per antonomasia. Quella che l’anno scorso ha messo a segno colpi importanti per non correre il rischio di restare un altro anno senza tricolore. Quella che quest’anno si è guardata allo specchio ed ha riconosciuto la propria forza, spendendo poco, ma in modo intelligente, consapevole di aver scavato un solco più o meno profondo tra sé e le altre già dodici mesi fa.

Napoli – Milan è tutto questo, ma anche di più. In mezzo c’è Hamsik, il talento che tutti i media davano in partenza per Malpensa ma che alla fine non s’è mosso da Castelvolturno. C’è il Presidente Berlusconi, quello del “ghe pensi mi”, che ormai nel cuore di tanti napoletani è stato sostituito dal sindaco Giggino De Magistris, quello di “spicciammancell nu poc p’ron” (“facciamo tutti un piccolo sforzo”, per i non autoctoni). E c’è il calcio, nelle interpretazioni completamente diverse che le due piazze danno al pallone che rotola. Freddi, snob e razionali i tifosi rossoneri. Se l’attaccante sbaglia un gol o un difensore ne procura uno con un errore grossolano sono pronti a tuonare “via! Questo qui non è da Milan”. Caldo, passionale, empatico è invece il sostenitore azzurro, capace di ingoiare le più truci delusioni calcistiche semplicemente commentando “jà, verimm si se po’ apparà”.

Max Allegri dovrà rinunciare a tanti elementi importanti, soprattutto dalla cintola in su. Se davanti ad Abbiati ci saranno i soliti Abate, Nesta, Thiago Silva e Antonini, è dal centrocampo che iniziano i grattacapi per i rossoneri. Fuori Gattuso, Ambrosini, Boateng e il lungodegente Flamini, la scelta è obbligata, e ricade su Nocerino, Van Bommel e Aquilani. Tanto per chiosare sulla gravità del problema in mediana, l’unica alternativa in panca è rappresentata dal giovane Valoti. In avanti, senza Ibrahimovic, Robinho e Inzaghi, ancora uomini col contagocce. Spazio dunque agli ultimi tre rimasti, ossia Seedorf, Pato e Cassano, sapendo anche, in caso di ulteriore emergenza, di non poter contare su altri che Emanuelson ed El Shaarawy.

L’unico dubbio che affligge Mazzarri, ancorchè grande, è la presenza di Lavezzi, che dopo la botta subita a Manchester sarà in forse fino all’ultimo. Per il resto c’è ampia scelta per il tecnico azzurro, che potrebbe riproporre la linea difensiva, davanti a De Sanctis, composta da Campagnaro, Cannavaro e Aronica, senza escludere a priori l’esordio di Fernandez dal primo minuto. A centrocampo sicuro il rientro di Dossena sulla corsia mancina, con Maggio e destra e il duo Inler – Gargano in mezzo. Davanti, se Lavezzi dovesse alzare bandiera bianca ci sarebbe l’esordio di Pandev al San Paolo.

L’arbitro della partita sarà il signor Tagliavento di Terni, coadiuvato dagli assistenti Grilli e Rosi e dal quarto uomo Celi.

Paolo Esposito

Vuoi conoscere le classifiche, i risultati, le statistiche e le quote scommesse da tutto il calcio mondiale? Visita Calciometria.com

Iscriviti al Feed RSS per essere sempre aggiornato! Clicca sull'immagine sottostante per iscriverti!