Chievo – Napoli 1-0: per Mazzarri è ancora fatal Verona
Pubblicato da
Andrea
on venerdì 23 settembre 2011
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Chievo – Napoli 1-0: per Mazzarri è ancora fatal Verona
Di Paolo Esposito
Come temuto alla vigilia, il Napoli si piega al Chievo. Terza sconfitta consecutiva degli azzurri in terra veneta che, nel giorno del turn over massiccio operato da Mazzarri, devono cercare di capire chi è utile al progetto di crescita e chi invece merita di giocarsi le proprie carte altrove. Come Mascara, come forse Santana, come al momento Pandev, ieri decisamente impalpabili. Rivedibili Fernandez e Fideleff, i quali si mostrano padroni del ruolo contro un Chievo tutto sommato sterile. La prestazione dei due argentini è stata però macchiata da alcune incertezze. Una in particolare, da parte di Fideleff, ha di fatto regalato la vittoria agli uomini di Di Carlo.
La cronaca della gara offre davvero pochi spunti. Primo tempo che scivola via senza emozioni. Qualche timido e sporadico affondo, ma portieri impegnati solo nei retropassaggi. La ripresa rischiava di essere peggio, se possibile, fino al momento del gol. Un innocuo cross dalla sinistra viene rinviato malissimo da Fideleff. Il numero 3 partenopeo è libero da marcatura, ma opta inspiegabilmente per il rinvio, per giunta di destro. In pratica appoggia il pallone sul piede di Moscardelli, che dal limite dell’area piccola non fa altro che battere un rigore in movimento, insaccando il pallone sotto la traversa dell’incolpevole De Sanctis.
Il Napoli non reagisce. L’encefalogramma resta piatto nonostante gli ingressi di Cavani, Inler e Hamsik. Nessun pallone giocabile dalla trequarti in su, nessuna occasione creata. Dzemaili viene spostato sulla fascia destra dopo l’uscita di un Maggio malconcio, e su quel lato non si vede nemmeno l’ombra di una sovrapposizione. Il mediano svizzero è costantemente preso in mezzo da Hetemaj e Jokic. Solo Zuniga, sull’out mancino, riesce a superare sistematicamente Bradley, ma la densità in area è decisamente troppa per trovare il guizzo vincente. Il Chievo, in questo modo, chiude in scioltezza, difendendosi in undici e cercando di ripartire in contropiede per alleggerire la pressione.
A ben vedere, quella contro i veronesi è una sconfitta costruttiva. Innanzitutto bisogna fare un piccolo bagno d’umiltà e raffreddare entusiasmi troppo prematuri e poco attendibili. Un po’ come una rondine che non fa primavera, due partite ben giocate, seppur contro squadroni, non danno il diritto di sognare in grande. Poi c’è da dire che nessuno dei potenziali coinquilini ai piani alti della classifica è riuscito a vincere, segno evidente che il turno infrasettimanale resta indigesto a molti. Infine, meglio perdere ora che la Serie A è solo all’inizio, peraltro con una formazione rimaneggiata, piuttosto che cedere in scontri diretti, in momenti più decisivi, a pieno organico.
Fatto sta che questa è pur sempre una sconfitta, e come tale deve essere presa. Mazzarri, nel dopopartita, ha detto espressamente che valuterà attentamente le situazioni di gioco espresse dalle cosiddette seconde linee. Ma adesso non c’è tempo per il rammarico, anzi, c’è l’opportunità di rifarsi a stretto giro di posta con due partite in casa, contro la Fiorentina e contro il Villarreal in Champions. Poi ci sarà la trasferta a Milano contro l’Inter. Tutto in poco più di una settimana. Le occasioni non mancano, basta coglierle.
Paolo Esposito
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