Swindon Town, terza sconfitta consecutiva

Swindon Town, terza sconfitta consecutiva

Di Renato Cignoni

SWINDON TOWN 1 (Ritchie '21)

OXFORD UNITED 2 (Constable '13, '43)

Swindon Town: Phil Smith, Paul Caddis (capt), Joe Devera, Aden Flint, Callum Kennedy, Matt Ritchie, Jonathan Smith, Simon Ferry, Etienne Esajas (Gabilondo '73), Leon Clarke, Raffaele De Vita (Kerrouche '45) ( Connell '67)

Sostituti: Mattia Lanzano (GK), Oliver Risser, Alan Connell, Lander Gabilondo, Mehdi Kerrouche

Oxford United:Ryan Clarke, Andrew Whing, Michael Duberry, Jake Wright, Liam Davis, Paul McClaren, Simon Heslop, Peter Leven, Guy Lewis, James Constable, Alfie Potter

Sostituti: Damian Batt, Deane Smalley, Jon-Paul Pittman, Asa Hall, Harry Worley

Spettatori: 12,113

In settimana aveva dichiarato di “sentire le farfalle nello stomaco” dall'emozione. Lui, che aveva vissuto da protagonista i derby di Roma ed il mitico Old Firm di Glasgow, partite all'ultimo sangue dove, nel caso di Celtic-Rangers, la contesa va aldilà del contesto sportivo, riusciva ad emozionarsi per una gara di quarta divisione inglese, dimostrazione del suo smisurato amore verso il calcio.

Quella di oggi era la classica partita dell'anno per i sostenitori biancorossi, “una finale di coppa del mondo” a detta di Di Canio, divisi da una fiera rivalità con quelli dell'Oxford United.


Le due formazioni si incontravano nuovamente a distanza di nove anni dall'ultima volta (gara di coppa, mentre per partite di campionato gli anni erano addirittura undici) e come viatico per una prestazione che cancellasse le due sconfitte consecutive rimediate la scorsa settimana era arrivata la notizia dell'accordo con i due attaccanti tanto desiderati da Paolo Di Canio: lo spagnolo Lander Gabilondo e Leon Clarke, l'uomo che “può fare la differenza” secondo le parole del Mister. Classica ala lo spagnolo, in arrivo dalla formazione B dell'Osasuna dopo che aveva iniziato la carriera nella formazione B della Real Sociedad, centravanti l'inglese che vanta esperienze con Wolwerhampton, Kidderminster, Q.P.R., Plymouth, Sheffield W., Oldham, Southend, nuovamente Q.P.R. E Preston North End.

Per Clarke, Paolo Di Canio stravede ed ha fatto di tutto, compresa una lunga chiaccherata con lo stesso giocatore, per poterlo avere nella propria squadra.

Che la fiducia del mister nei confronti del nuovo arrivo sia illimitata lo dimostra il fatto che , a poche ore dal suo arrivo, il posto da titolare in una gara importantissima per tradizione e classifica sia suo.

Si rivede, in panchina, anche il portiere Mattia Lanzano, mentre l'unico italiano ad essere fin qui stato titolare è sempre De Vita che anche oggi pomeriggio affianca, nella linea d'attacco dei ferrovieri il nuovo arrivato mentre lo spagnolo Gabilondo si accomoda in panchina.

La gara, disputata in una splendida cornice di pubblico, 12.000 spettatori per una gara equivalente alla nostra ex C2!, si mette subito male e gli ospiti passano in vantaggio con il “gigantesco” attaccante Constable dopo appena tredici minuti di gioco.

Lo Swindon reagisce al goal a freddo e bastano solo otto giri di lancetta dell'orologio per permettere a Ritchie di scatenare la bolgia dei 12.000 del City Ground per il pareggio.

I biancorossi insistono ma come avvenuto nelle gare precedenti non concretizzano la mole di lavoro.

Che la gara sia stregata lo dimostra il raddoppio, a due minuti dal riposo, di Constable che si regala eterna gloria tra i supporters dell'Oxford che racconteranno ai loro nipoti di come grazie a quel “lungo” centravanti la loro squadra espugnò il campo degli eterni rivali.

Nella ripresa, nonostante i cambi tra cui l'esordio di Gabilondo, il risultato non cambia ed a certificare l'orrenda giornata biancorossa arriva l'espulsione di Di Canio per proteste contro l'assistente arbitrale.

Al fischio finale l'Oxford si porta a casa tre punti e l'irrefrenabile gioia di aver vnto “la finale di coppa del mondo” per lo Swindon, alla terza sconfitta consecutiva, si fa veramente dura.

John Belushi disse: “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, non c'è frase migliore che si adatti al carattere del mister che ne siamo sicuri, sputerà fuoco e fiamme per portare i “ferrovieri” a raggiungere l'obbiettivo della promozione.

Nella conferenza post gara Di Canio si è dichiarato: “molto triste per i tifosi, provo dolore per loro. Capisco che dopo tre sconfitte consecutive sia normale il malumore nei nostri confronti ma posso assicurare che noi tutti lavoriamo duramente per l'onore di questa squadra e dei suoi tifosi. Non meritavamo di perdere, anche oggi abbiamo avuto sette-otto occasioni limpide per segnare ma ancora una volta non ci siamo riusciti. Sono convinto che continuando a giocare così prima o poi riusciremo ad uscire da questa situazione.”

Renato Cignoni

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